di Lara Vannini – La pandemia è stata un periodo complesso per tutti. Soprattutto per chi aveva un sogno e ha dovuto metterlo in stand by o peggio abbandonarlo. Fortunatamente ci sono persone che anche nelle difficoltà riescono a non mollare mai e a trasmettere la propria energia e il proprio carisma anche agli altri. Così ha fatto Martina Castelli, una giovanissima insegnante di discipline aeree che a settembre 2021 ha deciso di inaugurare la propria scuola di danza a Subbiano, la “Live Love Dance”, e nel 2022 portare alcune proprie allieve a gareggiare prima per le Nazionali di danza aerea e poi per il concorso mondiale di Pole and Aereal World Cup, dall’8 all’11 Dicembre 2022, a Cinecittà World di Roma.
Parlando con Martina fin da subito trapela una grande emozione e tanto orgoglio per gli importanti obiettivi raggiunti in così pochissimo tempo, traguardi ancora più belli e meritati se pensiamo ai difficili anni che ci stiamo lasciando alle spalle.
Chiediamo così a Martina di raccontarci cos’è la pole dance partendo proprio dalla vittoria delle proprie allieve alle Nazionali dell’Aquila.
Martina, quando ha deciso di far gareggiare le sue ragazze?
«È iniziato tutto quasi per caso, con il solo scopo di divertirci attraverso la disciplina sportiva che amiamo. Un giorno tramite selezioni video, alcune mie allieve sono state ammesse a partecipare alle Regionali toscane nella categoria under 30 di Danza aerea a Limite sull’Arno. Parteciparono Michela Baglioni e Claudia Acciai che in coppia riuscirono a classificarsi prime nella loro categoria, con il cerchio. Ilaria Vitiello si classificò prima con un assolo sempre con il cerchio e Emma Terinazzi si classificò quarta al tessuto aereo.
Avere la possibilità di poter accedere a delle gare così impegnative e poi conquistare un podio è stata un’emozione davvero irripetibile. Nella scuola c’è una grande complicità con le ragazze, non solo un rapporto fra insegnante e allieva, con il tempo è nata una bella e profonda amicizia che ci porta ad essere complici e gioire insieme per ogni traguardo che vive la scuola di danza.
La vittoria alle Regionali ha permesso a Michela, Claudia e Ilaria, di poter partecipare alle Nazionali di Pole Dance e Aerial Sport dell’Aquila dove Claudia e Michela si sono classificate seconde e hanno avuto così accesso diretto alla World Cup che si terrà a fine anno a Roma».
Come avete vissuto la partecipazione alle competizioni?
«È sempre esistito un grande clima di divertimento ed euforia positiva. Durante le trasferte le ragazze sono state accompagnate dalle persone a loro care e questo è servito molto a livello emotivo per trasformare l’ansia da prestazione in qualcosa di bello e propulsivo da ricordare per sempre. Anche vedere le altre partecipanti in gara è stato un momento formativo importante, migliorarsi imparando dagli altri.
La preparazione tecnica e fisica è fondamentale a livello agonistico, ma anche il nostro spirito e la motivazione hanno un’influenza determinante per il buon esito delle prestazioni. È anche per questo che la pole dance può essere ritenuta una disciplina a 360 gradi perché allena sia il fisico che la mente! Sono molto orgogliosa delle vittore conseguite dalle mie ragazze perché la scuola purtroppo, come tutte le attività in questi due anni, ha subito alternati momenti di stop a causa del Covid. Non è stato semplice portare avanti gli allenamenti in maniera regolare, ma la tenacia alla fine ha premiato i nostri sforzi».
Martina, come definirebbe la pole dance?
«Premetto che io sono un’insegnante di danza aerea, ovvero di tutte quelle discipline acrobatiche che si muovono appunto in aria e che si avvalgono di una serie di elementi ausiliari come il tessuto, il cerchio o la pertica più nota come palo.
A 16 anni ho conseguito il diploma di insegnante all’Accademia di Danza a Roma (Aida, Acsi e Csen), poi ho iniziato ad insegnare alla scuola di ballo “Two Pass Dance” di Silvia Fani a Soci. La danza ha sempre fatto parte della mia vita ed è per me come l’aria che respiriamo.
Possiamo dire che le discipline aeree sono un mix tra danza e ginnastica, presentano infatti una coreografia e possono essere esercitate sulle note di qualsiasi melodia. Per tutto ciò sono discipline molto complete sia dal punto di vista fisico che psichico.
La pole dance in particolare si effettua tramite l’utilizzo di un palo dove vengono effettuate tutte le figure. È una disciplina arrivata in Italia dal Nord America con molta calma rispetto al proprio esordio e, nonostante alcune similitudini, si differenzia nettamente dalla “lap dance”. Quest’ultima infatti ha un carattere prettamente ludico e di intrattenimento mentre la pole dance è una disciplina sportiva a tutti gli effetti praticabile da ambo i sessi con diverse figure acrobatiche».
Chi può praticare la “pole dance”?
«Sembrerà strano vista da fuori ma la pole dance può essere praticata da tutti anche senza una precedente preparazione specifica. Ovviamente la capacità di esecuzione come in ogni sport dipende molto dalla pratica costante e dalle possibilità individuali, ma esiste un livello per ognuno di noi. Tengo molto a precisare queste cose perché la pole dance impegna il fisico ma anche la nostra psiche. È possibile trarre benefici anche all’interno di una singola lezione, soprattutto per chi è alle prime esperienze permette di assumere posizioni con il corpo mai sperimentate prima e sviluppare sia la femminilità che la consapevolezza di se stessi.
La pole dance influisce positivamente sia suoi bambini perché aiuta lo sviluppo della muscolatura, sia sulla donna adulta perché rinforza e tonifica il corpo donando femminilità. Come ho accennato in precedenza, la pole dance è praticata anche dagli uomini con coreografie specifiche. È infatti un modo alternativo alla palestra per tonificare il corpo attraverso l’uso della musica e della danza».
Che sogni ha per il futuro?
«Indubbiamente quello di far conoscere sempre di più il mondo della pole dance invitando le persone a venire a trovarci sia nella scuola di Soci che in quella di Subbiano.
L’unico modo per scoprire veramente la pole dance è provarla senza preconcetti ma aprirsi in maniera curiosa ad una disciplina nuova.
Sono molto felice e molto grata alle ragazze per i risultati raggiunti, ma come tengo a sottolineare tutto deve sempre partire dai nostri interessi, in questo caso la danza, la voglia di divertirsi e stare insieme condividendo esperienze e passioni. Niente potrebbe realizzarsi senza l’amore per la danza e lo stare insieme».