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domenica, 22 Dicembre 2024

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La ricorrenza del 25 aprile

Lettera di Italo Brocchi – Mi piacerebbe mandare un invito a tutti coloro che preparano i discorsi per il 25 aprile. Se condividete quello che penso, Casentino 2000 può essere un veicolo. Ecco qua:

Tra circa un mese ci saranno i festeggiamenti per l’ anniversario della liberazione. In questa occasione spesso sento discorsi per esaltare la resistenza, condannare il nazifascismo ed elencare i torti e le crudeltà dell’ esercito tedesco invasore. Tutte cose giustissime.

Mi piacerebbe tanto che queste cose, giustissime come ho detto, non fossero l’ argomento principale e che i discorsi siano focalizzati e diano enfasi a quanti progressi sono stati fatti negli ultimi 80 anni dalle stesse persone che hanno combattuto per la libertà del nostro paese. Nel 1939 l’ Europa era un continente diviso tra odi e divisioni, pronto a scatenare le atrocità e sofferenze che abbiamo visto e studiato nelle scuole. Nei primi anni 2000 l’Europa è un continente dove si viaggia tra le nazioni senza presentare documenti, dove abbiamo la stessa moneta, e dove l’ accoglienza è generalmente buona.

A chi ci ha liberato dobbiamo dire un grazie sia per quello che hanno fatto per combattere gli invasori, sia per quello che hanno fatto dopo, migliorando la qualità della vita e rendendo l’ Europa un continente migliore e pacifico.

Vorrei si dicesse che quelle persone che hanno reso l’ Europa un posto così bello purtroppo adesso sono morte, o sono troppo vecchie per essere veramente influenti e che questo processo si è fermato rendendo le istituzioni europee una sterile burocrazia, spesso ignorata dagli stati componenti. Di fronte ai nazionalismi e sovranismi emergenti vorrei che si risvegliasse il processo di unificazione, che i leader nazionali mollassero un po’ del loro potere a favore di una grande Europa federale con il suo Presidente degli Stati Uniti di Europa, il suo ministro della difesa europeo, il suo ministro dell’ interno europeo, gli altri ministeri e l’ esercito europeo. Una Europa così avrebbe finalmente il peso necessario in questo difficile equilibrio delle grandi potenze mondiali e farci sperare in un futuro sicuro per noi, i nostri figli e i nostri nipoti.

Italo Brocchi

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