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mercoledì, 5 Febbraio 2025

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La strada di fondovalle, ancora una vergognosa mulattiera…

Non c’è verso, ogni volta che uno deve andare ad Arezzo, si incazza. E di brutto. E’ successo anche a noi badalischi, timorosi di Lucifero (inteso come anticiclone africano), che abbiamo imboccato la sr 71 in direzione del capoluogo. Erano le 9 e già il termometro segnava +32. Solito incolonnamento di camion su una strada larga come una, appunto, mulattiera degna di Kabul (e ci scusino quelli di Kabul), trattori e api varie, ingombranti camion che raccolgono il sudicio, rotonde che non servono a un cazzo, il solito vecchino che va a 40 e sbanda, con i tir che gli strombazzano a un centimetro dallo specchietto. Insomma, lo avrete capito, una normale trasferta di ordinaria follia verso Arezzo.

Arrivati a Santa Mama, parte la prima vera incazzatura. Ora la stanno asfaltando e già si pregusta il ricchissimo buffet inaugurale ricolmo di prodotti tipici. Ma quanti mesi, anni, e soprattutto, milioni di euro, sono stati spesi per saltare un passaggio a livello e costruire questa mega parabolica?

Pensando a Santa Mama e agli stipendi dei politici che l’hanno voluta, l’incazzatura sale ancora, come la temperatura, ma è dopo Capolona che si arriva al top.

Allora, siamo intorno alle 10 del 1° agosto, giorno lavorativo a tutti gli effetti, a +32 e lanciati verso i +40, stanno rifacendo 10 metri di marciapiede. Naturalmente hanno istallato uno dei più terribili incubi dell’automobilista italiano: il semaforo semovente!!!

Come una piaga biblica o una nemesi personale (ognuno pensa, ma cosa avrò combinato questa volta?), eccolo che appare lontanissimo, nell’aria torrida che sembra evaporare, in fondo a una fila chilometrica.

Per fare un paio di chilometri e passare il mitico semaforo, posto a Ceciliano, ci sono voluti 30 minuti, sotto un sole impietoso; la fila di auto in entrambe le direzioni era impressionante.

In un paese civile questi lavori si fanno di notte (anche per salvaguardare la salute dei lavoratori veramente sfiniti e fradici), ma qui siamo in Italia, ad Arezzo, in questa terra ormai distrutta dal PD e compagnia. Cosa ci dobbiamo aspettare?

Finalmente, dopo aver superato il cantiere che vedete nella foto…, siamo alle porte di Arezzo.

Tranquilli, il buffet di Santa Mama si avvicina…

Il Badalischio

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