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sabato, 23 Novembre 2024

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«La variante del Corsalone non ha più il finanziamento»

Il nuovo progetto per la realizzazione della variante del Corsalone, sulla Sr71 del Casentino, al momento non verrà finanziato. L’intervento con i fondi ministeriali è stato rimodulato per altre province e altre opere infrastrutturali, adesso servirà intercettare un nuovo finanziamento. La Regione ha perso il finanziamento garantito dal Cipe per quest’opera perché ha perso troppo tempo in un progetto sbagliato e che rischiava di far chiudere un’attività economica. Il progetto sbandierato e annunciato dall’assessore regionale ai Trasporti e dai consiglieri regionali di maggioranza è stato rinviato a data da definire. I soldi del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), infatti, avevano una scadenza precisa: entro il 2023 doveva essere garantita la contrazione di un’obbligazione giuridicamente vincolante, per cui la Regione, non avendo un progetto definitivo, è stata costretta a perdere tali finanziamenti” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, vicepresidente Commissione Trasporti.

“Dal recente  convegno organizzato dalla Camera di commercio di Arezzo e Siena sul tema dell’economia provinciale, sono emerse molte criticità infrastrutturali. È stata ribadita la tenacia e capacità dei nostri imprenditori nel creare ricchezza diffusa nei territori e posti di lavoro ma è stato sottolineato come la nota dolente sia rappresentata dalle precarie vie di comunicazione, non esistono strade adeguate e sicure in Casentino, così come in Valtiberina, Valdichiana e Valdarno. La vicenda della variante del Corsalone è emblematica in tal senso: anche questa volta i casentinesi e le aziende del territorio dovranno farne a meno –sottolineano Veneri e Capecchi– Il progetto della variante del Corsalone è stato più volte modificato; nei mesi scorsi c’era stata la mobilitazione di associazioni di categoria, sindacati, consiglieri regionali di opposizione e Provincia di Arezzo per salvaguardare i posti di lavoro di un’azienda messi a rischio dal progetto che prevedeva l’abbattimento del capannone industriale con conseguente chiusura dell’azienda stessa. Il problema per l’azienda è stato scongiurato, o rinviato, ma non possiamo certamente essere pienamente soddisfatti”.

“Le infrastrutture devono essere una priorità, non possiamo permetterci di continuare ad avere una mobilità da terzo mondo. Per garantire sicurezza e affidabilità, la provincia di Arezzo e la Toscana hanno bisogno di interventi strategici e funzionali. Ci rimane il dubbio che manchi la volontà politica di pianificare ed intervenire sui problemi concreti e urgenti” spiegano i consiglieri di Fdi.

COMUNICATO STAMPA Ufficio Stampa FDI

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