di Marcello Bartolini – Ed eccoci arrivati all’estate, stagione preferita da (quasi) tutti i ciclisti. Più ore di luce significano poter stare più tempo sulla strada, per questo il giro stavolta sarà piuttosto lungo, anche se privo di grosse difficoltà. Partenza da Chiusi della Verna in località “La Beccia”, c’è spazio per l’auto e ci sono dei locali che possono tornare utili per rifocillarsi a fine giro. Si parte in direzione di Pieve Santo Stefano attraverso il passo dello “Spino”, una breve salita per raggiungere il passo e poi giù in discesa sino a quando non si trova, sulla destra, l’indicazione per Caprese Michelangelo, luogo noto per aver dato i natali al Buonarroti, anche se alcuni indicherebbero Chiusi della Verna come reale luogo di nascita.
Tralasciamo questa querelle e concentriamoci sul percorso, arrivati a Caprese dobbiamo procedere in direzione di Ponte alla Piera, una strada comunque asfaltata che, procedendo con una salita piuttosto dolce, ci porta al paese dove dobbiamo proseguire in direzione di Falciano, sulle colline che sovrastano Subbiano. Da Falciano una bella discesa ci porta sulla Regionale 71, consiglio di andare verso Subbiano e percorrere la strada della Zenna, molto meno trafficata. Arrivati a Rassina ed attraversato il ponte sull’Arno, facciamo qualche centinaio di metri verso Bibbiena e poi giriamo a destra al bivio verso Chitignano, percorrendo una salita non troppo difficile saremo in paese dopo pochi chilometri.
Chi volesse si può fermare un po’ per riposare prima di affrontare l’ultima salita che ci riporta a Chiusi attraverso un bel percorso, spesso ombreggiato ed immerso nelle nostre belle foreste. Il giro, pur non presentando grosse pendenze, è comunque abbastanza impegnativo, soprattutto per la lunghezza del percorso.
Lungo il cammino non mancano spunti per fermarsi ad ammirare le bellezze del nostro territorio. Iniziando dal punto di partenza, con una piccola deviazione, possiamo visitare il Santuario della Verna, luogo sacro grazie a San Francesco che qui ricevette le Stimmate e fondò le basi per quello che poi sarà l’Ordine francescano. Stesso discorso vale per Caprese Michelangelo, vale la pena fermarsi un po’ non solo per riposare, ma anche per visitare il luogo che certamente merita, a prescindere se sia veramente o meno la casa natale dell’artista.
Un lungo percorso comunque agevole, permette di ammirare la natura e le bellezze del territorio, si incontrano diversi paesi che conservano ancora un fascino antico e forniscono spunti di riflessione, un giro che fa bene allo spirito oltre che al fisico; vale tutto il tempo e la fatica necessari per portarlo a termine.
Non mi stancherò mai di fare le solite raccomandazioni per giri così lunghi: acqua in abbondanza, qualcosa da mangiare e, soprattutto, attenzione a non esagerare, fermatevi quando siete stanchi e prendetevi tutto il tempo necessario per recuperare le forze quando serve, non dimenticate poi che nelle nostre vallate il clima è spesso mutevole, quindi abbiate sempre con voi un impermeabile che possa proteggervi in caso di pioggia o freddo improvviso.