di Francesco Benucci – A tutto campo: nello sport, nella vita, nell’approccio ai cambiamenti, nei rapporti con gli altri. A tutto campo: ossia, mettere, in ogni aspetto, intensità, impegno, apertura mentale, versatilità. Magari, in ossequio all’origine dell’espressione, partendo proprio da quel rettangolo di gioco, prettamente calcistico, dove si consumano esperienze, gioie, delusioni e crescita.
È il caso di Lapo Milli, oggi promessa dello sport casentinese, che ha iniziato a “far rotolare” le sue emozioni dietro ad un pallone sin da quando, giovanissimo, si disimpegna ai giardini pubblici di Stia, sotto lo sguardo, colmo di passione condivisa, dei genitori. A 5 anni, in un percorso a braccetto con gli amici di sempre, il ghiaino lascia il posto all’erba verde del Falterona, fino ai 9-10 anni quando le dimensioni del terreno si allargano portando Lapo a misurare le proprie caratteristiche al fine di trovare una collocazione all’interno di esso: visione di gioco supportata da discreta tecnica, buon piede (lancio e tiro), tenacia, voglia di non perdere, una tenuta fisica che gli permette di recuperare palloni e, al contempo, impostare. È proprio da queste peculiarità che parte un’avventura a tutto campo, con la mediana come punto nevralgico dove esprimere il proprio stile di gioco.
Nel frattempo il nostro si diverte, tifa Fiorentina, individua in Castrovilli e De Jong i due giocatori cui guardare con maggiore ammirazione e… si mette in luce. Tanto che, dopo essere stato visionato giustappunto dagli osservatori del club viola, lo chiamano per effettuare un provino il cui esito, nel maggio 2018, gli viene comunicato in modo un po’ particolare: di ritorno da una gita scolastica, dopo mangiato, sua madre gli fa vedere la foto del provino suddetto chiedendogli se gli sarebbe piaciuto indossare quella maglia; Lapo inizialmente non fiuta il tranello, finché non gli dicono che li hanno richiamati e che, se avesse voluto, quella maglia sarebbe stata effettivamente sua: vi lascio immaginare la reazione del giovane calciatore stiano! Si apre così un nuovo capitolo nella vita di Lapo e questa volta, ad allargarsi, a mutare aspetto e dimensioni, non è un terreno sportivo quanto piuttosto umano: si aprono le porte di un’esperienza che richiede davvero un approccio maturo e a tutto campo, nel gestire stimoli ed entusiasmo, ma anche sacrifici, responsabilità e cambiamenti, tra l’altro in giovane età. In effetti, il distacco, i rischi di “una pagina” inedita da scrivere, si fanno un po’ sentire inizialmente; tuttavia, Lapo non si lascia intimorire: in primis ha il sostegno incondizionato degli amici, anche tramite i social, e soprattutto di una famiglia, che lo appoggia costantemente e la cui reciproca mancanza è mitigata dal pensiero di un qualcosa che va nella direzione di un futuro bello ed appagante; in secondo luogo, i timori sono comunque un piccolo prezzo da pagare a fronte della realizzazione di un grande sogno; ultimo ma non meno importante, la realtà che il casentinese trova in quel di Firenze spazza via ben presto i dubbi circa la bontà della direzione intrapresa.
In effetti, l’impatto con la società gigliata è davvero positivo, innanzitutto sotto il profilo umano: nei dirigenti trova disponibilità all’ascolto ed all’aiuto, competenza e professionalità; con i compagni di squadra, impara ben presto a conoscersi dentro e fuori dal campo, a divertirsi e a crescere insieme; i mister stessi (ne ha avuti due diversi negli anni trascorsi in maglia viola) così come il vice-allenatore e “il prof” (il preparatore atletico) si rivelano bravi e preparati, pure per quanto riguarda le questioni extra-calcistiche, a dimostrazione del fatto che le prestazioni sportive passano anche dal benessere a tutto tondo degli atleti; non solo, da questa stagione Lapo risiede nel convitto messo a disposizione dal sodalizio viola, un’opportunità che gli ha risparmiato i viaggi giornalieri, croce, per la fatica e il sacrificio che richiedevano, e delizia, perché hanno comunque reso il distacco più soft, dell’annata precedente. Soprattutto, il convitto, lo mette in contatto con delle tutor che lo tutelano ed aiutano in vari ambiti (compiti, organizzazione), ad ulteriore conferma dell’attenta pianificazione societaria.
Pianificazione necessaria perché ai ragazzi è richiesto un cambio di vita e di mentalità non da poco, un approccio a tutto campo che contempla ogni aspetto della quotidianità, dalla scuola, con la frequenza del liceo scientifico-sportivo, che viene incontro ai loro doveri calcistici, ma che richiede comunque una giusta dose di impegno ed attenzione, all’alimentazione, con il ristorante Undici Leoni sempre attento ai principi di una corretta nutrizione sportiva, senza trascurare i necessari momenti di svago: Lapo e compagni hanno un abbonamento gratis per vedere le partite casalinghe della Fiorentina e, volendo, possono fare i raccattapalle, con tanto di pettorina, posizione in campo… ed emozione!
Emozione certamente amplificata, nel caso del calciatore stiano, dall’aver sempre tifato proprio per quella maglia che ora si onora di poter indossare. Ecco perché, sull’onda di queste motivazioni, anche i risultati strettamente sportivi fin qui ottenuti assumono una valenza speciale: i nostri sono in una buona posizione di classifica, lottano per i playoff e sperano di accedere alle fasi finali così da giocarsela per lo scudetto. Lo stesso Lapo si sta togliendo tante soddisfazioni: il livello si è alzato rispetto all’anno precedente, quando hanno disputato un campionato di livello regionale, e ciò dà più stimoli e trasmette voglia di crescere, grazie all’esperienza che si matura cimentandosi con i più forti. Il centrocampista stiano, dopo una fase di adattamento/assestamento nei primi match, ha carburato in particolare nelle ultime partite, esprimendo il suo gioco e le sue qualità, altresì al di fuori degli allenamenti dove già le aveva palesate a più riprese. Sta imparando a reggere e a confrontarsi con la pressione anche in virtù di una sua idea di calcio come di un “divertimento preso seriamente”, che è, sì, forgiato nel citato divertimento e nella spensieratezza ma, per arrivare agli obiettivi ed avverare i propri sogni, ci vogliono, al contempo, concentrazione, impegno e professionalità.
È seguendo una siffatta strada e concezione di pallone che Lapo vorrebbe affermarsi in questa squadra e in seguito nella primavera, anticamera del professionismo, per poi, magari tramite un prestito in Serie C o B stile Castrovilli, fare un viatico di formazione propedeutico per il salto Serie A. Sogni, aspirazioni, percorsi di crescita, da vivere tutti d’un fiato, facendoli rotolare dietro la palla, sulle ali delle emozioni, a tutto campo.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 317 | Aprile 2020)