di Marco Roselli – Il mese di gennaio è quello in cui si hanno le temperature medie più basse e i lavori nel frutteto e nel giardino sono ridotti al minimo. A febbraio, invece, la quantità di luce aumenta; la natura se ne accorge e inizia a prepararsi per la stagione che verrà. A fine mese le gemme di alcune piante iniziano a rigonfiarsi (es. il pesco) e altre si organizzano definitivamente a legno oppure a fiore, a seconda di molteplici fattori che abbiamo già trattato su Casentino2000. Vediamo quali sono gli interventi che in Casentino, in base alle caratteristiche della vallata ed al clima corrente, si possono cominciare ad effettuare in campagna o nel giardino.
Giardino
Acidofile (Ortensie; Camelie; Azalee)
Assicurarsi che le acidofile abbiano sempre, sia a terra che in vaso, una buona quantità di sostanza organica, preferibilmente con basso pH. Le ortensie producono fiori sui nuovi rami, quindi la potatura si effettua per stimolare lo sviluppo di nuovi germogli. Si opera verso la fine dell’inverno, quando la pianta è in riposo vegetativo. Prima di tutto si rimuovono i fiori appassiti ed i rami rovinati, stentati, contorti, o malati. Quindi si procede tagliando tutti i rami accorciandoli di circa un terzo della loro lunghezza subito sopra una gemma ben sviluppata disposta verso l’esterno dell’arbusto. Camelie e azalee non richiedono particolari interventi se non un leggero diradamento e l’eliminazione dei rami disseccati. Aggiungere periodicamente della torba al terreno, per evitare che con il tempo tenda ad avere un PH eccessivamente elevato.
Rose
Indicativamente è consigliabile intervenire dal 15 gennaio al 20 marzo, evitando le giornate di freddo troppo intenso. Non tutte le specie di rose, però, richiedono la potatura nello stesso periodo. Molte rose moderne fioriscono sui rami dell’anno in corso, pertanto, vanno potate nel periodo sopra indicato, lasciando 2-3 gemme per ogni ramo principale. Le rose antiche non rifiorenti producono fiori sui rami dell’anno precedente. In questo caso le piante dovranno essere potate non appena termina la fioritura.
Siccità invernale
Potrebbe sembrare un paradosso ma non lo è. La siccità può essere presente anche in inverno quando il vento freddo ed il gelo possono asciugare eccessivamente il terreno. In questi casi controllare l’umidità del terreno anche durante i mesi freddi (piante sempreverdi; piante in vaso).
Orto
Una vangatura può essere utile per preparare il terreno per l’orto, che entrerà nel vivo in primavera. Bisogna però tener conto che se il suolo è gelato o troppo bagnato non si può operare; per questo motivo, in genere, la lavorazione risulta più agevole verso fine mese. La sostanza organica nell’orto è fondamentale in quanto tutte le specie vogliono terreno soffice, ricco di attività microbiologica e nutrienti a lento rilascio. Quando il clima lo consente si può procedere interrando letame o compost.
Letame e compost: facciamo chiarezza
Per letame si intendono le deiezioni di animali compostati con paglia e lasciati a maturare per almeno sei mesi. E’ il caso del letame di stalla di bovini o di ovini. Le deiezioni solide di animali monogastrici (polli, suini), soprattutto se non lasciate esaurire con paglie o altre lettiere vegetali, sono da considerarsi veri e propri concimi azotati, spesso in grado di rilasciare ammoniaca in quantità importante con effetti non sempre ottimali. Se non si riesce a trovare letame di stalla ben maturo si può ricorrere a stallatico acquistato nelle agrarie o al compost.
Per compost si intende il risultato finale della decomposizione di residui vegetali a diverso contenuto di fibre (residui legnosi delle potature, sfalcio dell’erba, foglie, scarti di cucina) miscelati opportunamente con strati di terra. Il processo richiede alcuni mesi e in estate la massa in decomposizione non deve mai asciugarsi completamente.