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domenica, 24 Novembre 2024

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Le trote dei Monaci camaldolesi

di Terenzio Biondi – Raccontano le antiche leggende di Camaldoli che già mille anni fa – quando San Romualdo costruì il Sacro Eremo e il Monastero – il fosso che nasce ai piedi dell’Eremo e rasenta poco sotto il Monastero era abitato da fantastiche trote. Trote che allora rappresentavano una vera e propria ricchezza per sfamare i monaci e i pellegrini.

E per rendere il corso d’acqua ancora più idoneo ad ospitare un gran numero di trote, i laboriosi monaci costruirono lungo tutto il torrente, usando “a secco” le pietre del bosco, tanti piccoli muretti lungo le rive e tante minuscole “brigliette” da una riva all’altra. In tal modo la forza delle acque veniva un po’ rallentata e nelle pozze sotto le brigliette tantissime trote trovavano un rifugio sicuro. Costruirono anche tanti ponticelli in legno, per poter attraversare il torrente senza bagnarsi il lungo abito bianco.

Nei secoli successivi furono costruite anche delle vasche in pietra, ove venivano raccolte le trote catturate nel fosso. Così i monaci potevano disporre di quel prezioso alimento in ogni stagione, anche quando non era possibile pescare nel fosso a causa della neve o della pioggia. Grandi vasche che ancora oggi si possono ammirare a poche decine di metri dal Monastero, proprio accanto al ponte che attraversa il torrente.

E nelle vasche è sempre possibile vedere qualche grossa trota (e frotte di turisti che cercano di fotografarla sporgendosi dal ponticello). Le trote sono ovviamente numerosissime nelle pozzette del fosso (dove la pesca è naturalmente vietata).

Ed è veramente bello e ricco di emozioni percorrere i sentieri che costeggiano il fosso, in silenzio, per rispettare il silenzio e la pace di questi luoghi sacri; sedersi ogni tanto sui grossi sassi della riva o ai piedi degli alberi secolari che si dissetano con l’acqua del torrente grazie alle loro radici ben piantate sulle rive; attraversare il torrente grazie ai ponticelli in legno e fermarsi lì sopra a spiare nella pozzetta sottostante le trote che si muovono lente lente nei pressi della riva alla ricerca di portasassi e scimmiette, o che si avventano velocissime compiendo un vero e proprio salto fuori dall’acqua a bocca spalancata contro i ragni d’acqua che sembrano quasi danzare sopra la limpida acqua del torrente… Un ambiente fantastico! Un torrentello meraviglioso!

I racconti del torrente Storie vere, leggende, incontri… nei torrenti del Casentino, a cura di Terenzio Biondi

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