di Muzio Cordo – L’apoteosi la raggiunge come sempre l’Unione dei Comuni, un tempo l’unione faceva la forza, oggi fa la Forza di Polizia Locale.
Dopo due guerre mondiali fratricide, alcuni conflitti regionali mai spenti totalmente, oggi ancora vediamo l’Europa come un’entità ingombrante e nemica dei cittadini. Forse la realtà è che tutte le volte che i governi vogliono imporre cose poco utili ai popoli europei danno la colpa a Strasburgo, come se nel parlamento europeo sedessero degli alieni completamente distaccati dai partiti nazionali.
Ma come possiamo sperare di unire l’Europa se non riusciamo ad unire Ortignano con Bibbiena e il Corsalone?
In tutto ciò Pratovecchio e Stia non sono altro che l’eccezione che conferma la regola. Intanto il tesoro più grande della nostra valle, la foresta, frutto di millenario lavoro iniziato dai Monaci Camaldolesi e continuato dal Corpo Forestale dello Stato con i risultati che il mondo oggi ci invidia, rischia di perdersi. I Monaci non si dedicano più come un tempo alla cura del bosco, e la Forestale non c’è più, come la Provincia d’un tratto è divenuta scomoda, inutile, un corpo di polizia che l’Europa proprio non digeriva, proprio perché nel tempo ha dato dimostrazione di amore per l’ambiente ed efficacia nella gestione del patrimonio boschivo e faunistico nazionale. Stambecchi, cervi, lupi ed orsi oggi sono ancora sul territorio grazie al lavoro e alla competenza delle nostre Guardie Forestali, angeli custodi dei nostri alberi e quindi del nostro futuro.
Ma l’Europa ha voluto così e noi non possiamo certo contravvenire gli ordini di Strasburgo… Ma di questo ne riparleremo. Perché oggi vi voglio raccontare una storia, una di quelle da libro Cuore, non alla Emma Perodi, alla De Amicis. C’era una volta un bambino, andava tutti i giorni a scuola a piedi da solo, non era distante da casa e lui si sentiva protetto dai suoi amici, passando agli incroci trovava il sorriso del Vigile Urbano con l’elmetto bianco e i lunghi guanti anch’essi bianchi, col fischietto attaccato ad una catenella che sembrava così robusta da poter raddrizzare la torre di Pisa. Ma Lui gli voleva bene, pensate, quando lo vedeva fermo sul bordo del marciapiede, balzava nel centro della strada, fermava il traffico e sembrava dire: “Fermi tutti che passa il mio amico Carletto!”.
Mentre lo scolaro arrancava affrettando il passo, sotto la pesa cartella, controllava che tutte le auto rispettassero l’ordine del suo beniamino che mentre lo sfiorava gli faceva l’occhiolino. Arrivato a scuola, all’entrata ce n’era un altro che col sorriso sembrava gli dicesse: “Tranquillo, qui fuori ci sono io, se hai bisogno basta chiamare”. Qui da noi era diverso, qui non siamo in città, il “Guardia”, invece del Pizzardone o del Ghisa, girava per il paese, pronto a riprendere i monelli che sporcavano la fontana o danneggiavano i giardini; se si aveva un problema con l’Amministrazione lo si diceva a Lui al bar mentre si prendeva un caffè e zac, il giorno dopo tutto si sistemava come per magia.
Ma oggi non ci sono più i vigili urbani, oggi abbiamo la Polizia Locale, se c’è un incidente non si chiama più la Polizia Stradale o i Carabinieri, ma proprio la Polizia Locale che infatti non è più davanti alle scuole, difficilmente la vedi in giro per i paesi, ora deve controllare il territorio in sinergia con Carabinieri e Poliziotti. Chiudi la Forestale e crei la Polizia Locale, che va a fare quello che facevano e fanno Polizia e Carabinieri, anche questo ce lo ha chiesto l’Europa?
Intanto in Casentino abbiamo circa 25 Poliziotti locali con una preparazione non certo come quella delle altre Forze di Polizia per quanto riguarda l’uso delle armi ed il contrasto del crimine, comunque sufficientemente preparati per quanto riguarda il codice della strada.
Sono state attribuite al corpo ulteriori incombenze burocratiche con il risultato che sempre più personale “scrive” e di conseguenza di poliziotti locali pochi se ne vedono in giro, sarebbe interessante far scrivere ai ragazzi delle elementari cosa sanno e cosa pensano dei Vigili, potremmo scoprire cose interessanti.
Un altro aspetto inquietante è che mentre le Forze dell’Ordine sono abituate da tempo ad una sinergia e a un coordinamento per le azioni sul territorio su area provinciale, il corpo della Polizia Locale è frammentato tra i vari Comuni e che le azioni di contrasto sono demandate alle altre Forze creando di fatto gestioni diverse delle problematiche di loro competenza da Comune a Comune. Chiaramente tra Bibbiena, Pratovecchio Stia e L’Unione dei Comuni ci sono alcune differenze. A Bibbiena le cose sembrano funzionare come tanti anni fa, anche se si tollerano infrazioni potenzialmente pericolose o ingiuste, a Pratovecchio Stia ancora non si capisce come si voglia riorganizzare il servizio: dentro o fuori l’Unione? Quali risorse umane mettere in campo? Come gestire il turnover? Come fare fronte ad imprevisti?
Ma l’apoteosi la raggiunge come sempre l’Unione dei Comuni, un tempo l’unione faceva la forza, oggi fa la Forza di Polizia Locale. Probabilmente invece di aver razionalizzato il sistema a noi cittadini pare che siano aumentate le spese e diminuito il servizio. Eppure a volte le cose funzionano, si elevano multe nel pieno della notte o durante funerali in posti in cui ti domandi come possano essere arrivati i vigili.
Ma gli scolari con l’obbligo di firma, in effetti nessuno è più libero di uscire da scuola se non prelevato da un parente stretto, non hanno più bisogno del “Vigile”. Il mondo cambia, forse in Casentino sarebbe stato meglio avere qualche Forestale in più e qualche Pizzardone in meno. Ma questa è un’altra storia.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 268 | Marzo 2016)