di Melissa Frulloni – A cosa serve la politica? O meglio… La politica serve ancora a qualcosa? Sì, questo mese partiamo così, un po’ polemici e in vena di sfide. Chiaro, le domande di apertura sono molto provocatorie, ma in tutta sincerità sono proprio quelle che da un po’ di tempo a questa parte ci poniamo, guardandoci intorno, volgendo lo sguardo in primis alla politica casentinese e poi anche a quella nazionale.
Avevamo espresso perplessità simili anche negli scorsi numeri del giornale, in relazione all’ormai “famoso” caso della Casa Funeraria di Bibbiena, interrogandoci a che cosa servissero il Consiglio comunale, il Sindaco e la Giunta. Sì, perché il Consiglio comunale, il massimo organo rappresentativo della comunità di Bibbiena si è chiaramente espresso con voto contrario alla realizzazione della Casa Funeraria e il Sindaco Vagnoli pur condividendo le perplessità dei cittadini e manifestando il proprio dissenso si è arreso ad un “si tratta di un’iniziativa privata”, lasciando che tutto vada avanti…
Era successo lo stesso anche a Stia, quando un paio di anni fa era stata chiusa la RSA del paese. In quel critico momento, il totale immobilismo del Sindaco Caleri e della sua Amministrazione, si era giustificato più o meno con le stesse parole ora pronunciate da Vagnoli.
E che dire, tornando ancora indietro di qualche anno, della chiusura del Punto Nascita del Casentino. Anche in quel caso i nostri amministratori si sono arresi a numeri, decisioni di politica sanitaria calate dall’alto, senza battere ciglio o quasi, senza prendere minimamente in considerazione i bisogni di un’intera comunità.
Ma l’interesse pubblico non dovrebbe essere la prima cosa di cui tener conto per i nostri amministratori? Non dovrebbero essere netti e sicuramente più coraggiosi nello schierarsi dalla parte dei loro cittadini, a difesa di cause che riguardano la collettività? Anche perché se tutto va delegato a regolamenti e atti amministrativi, la domanda iniziale che ci siamo posti diventa più che plausibile… A che cosa serve la politica?
Ci bastano uffici, dirigenti e impiegati capaci e al diavolo le assemblee elettive? Per non parlare poi degli organi non elettivi, quelli che non siamo direttamente noi a scegliere… Un esempio su tutti? A che cosa serve il Presidente del Parco? Non basta un bravo Direttore a svolgere le varie funzioni dell’ente?
A volte la risposta alle molte domande che ci poniamo è soltanto una… L’importante è sedere! E poco importa che si tratti di una morbida poltrona di velluto, collocata nei banchi di Montecitorio, o di una seggiolina dura e fredda, di qualche ente nostrale; l’importante è che ci sia, è occuparla, farla propria per anni e anni…E quando è il momento di cederla a qualcun altro, trovarne una nuova da accaparrarsi, per un altro po’ di tempo, almeno fino alla “pensione”, tranquilli e sicuri di aver vissuto una vita seduti da qualche parte, usufruendo di privilegi più o meno grandi.
Nell’analizzare i vari personaggi politici che in questi anni si sono seduti nelle varie poltrone casentinesi, quello che hanno fatto per la nostra vallata e prendendo atto che, oltre a passerelle, buffet, live social e comparsate su tv o giornali (locali e non), c’è ben poco, forse una cosa l’abbiamo capita; la politica può ancora avere un ruolo fondamentale per rivendicare e ottenere i nostri diritti.
E parliamo di quelli basic; da quello alla salute, grazie ad una sanità davvero pubblica (che non ci “imponga” di rivolgerci a professionisti privati a causa delle interminabili liste di attesa o della mancanza di medici), a quello della mobilità, che ci permetta di andare a lavoro o a scuola in tempi rapidi e in sicurezza, senza ogni volta avere il timore di rischiare la vita; a quello di poter restare in un territorio come il Casentino senza dover necessariamente andare lontano per usufruire di servizi fondamentali… Così, tanto per citarne alcuni!
Quindi anche se la provocazione iniziale rimane e quella domanda continua a girarci in testa, cerchiamo di trovare anche un lato positivo e dare alla nostra vecchia cara politica una chance in più.
Certo, una nuova sedia che ci aspetta dietro l’angolo potrebbe sempre esserci, pronta a far gola a qualcuno, per cui al di là di tutto e tutti, ancora l’importante è sedere…
(Editoriale di CASENTINO2000 – nr. 353 di aprile – in edicola)