Anything is possible o meglio “Sembra sempre impossibile finché non viene fatto” e questo che si tratti di un obiettivo lavorativo, personale o ancora di una passione sportiva. Ed è proprio l’idea di affrontare una sfida che mi sembrava impossibile che mi ha portato ad intraprendere questo viaggio, il viaggio che mi ha portato a diventare un IRONMAN.
Mi chiamo Andrea, ho 41 anni, aretino di nascita ma ormai casentinese di adozione, ingegnere, babbo di 2 bambine di 6 anni e 5 mesi e con una vita trascorsa sui campi da calcio. Il calcio ha sempre rappresentato molto più di un semplice sport per me. È stato un compagno di crescita, un maestro di vita che mi ha insegnato valori fondamentali come la disciplina, il rispetto, la determinazione e la resilienza.
Oltre al calcio mi hanno sempre affascinato gli sport di fatica, di endurance estremo e per questo motivo una volta appese le scarpette al chiodo ho deciso di canalizzare le mie energie sportive in un ambito diverso. Ho iniziato con la corsa dapprima disputando la maratona di Parigi nel 2021 e a seguire quella di Firenze nel 2022 sentendo poi la voglia di spingermi oltre iniziando ad affiancare alla corsa anche la bicicletta ed il nuoto.
Da qui è maturato il desiderio di provare a cimentarmi in quella che ho sempre visto come la disciplina di endurance per eccellenza, il Triathlon con il sogno di portare a termine la gara più iconica, quella più dura, un IRONMAN. Consapevole di non potercela fare da solo ho deciso di farmi supportare da un coach, non essendo molto esperto del settore mi sono informato ed è da subito venuto fuori il nome del coach (e triatleta) Giacomo Giovenali e del suo team MTrainingLab.
Il coach oltre ad aver pianificato meticolosamente tutti gli allenamenti si è sempre rivelato una presenza costante, motivandomi e supportandomi con tanti suggerimenti sia tecnici che pratici. Ricordo ancora il mio primo contatto con Giacomo risalente al 3 agosto 2023, (giorno in cui ho saputo che sarei diventato babbo per la seconda volta) da subito ho trovato una persona preparata, professionale e diretta, come piace a me.
C’è stato uno step di avvicinamento importante ovvero il mezzo IronMan di Barberino lo scorso maggio dove è maturata la consapevolezza di essere sulla strada giusta ma con ancora tantissimo lavoro da fare. E non nego che sia stato difficile, sia affrontare la mole di allenamenti che trovare il tempo per farlo, tempo che inevitabilmente ho dovuto togliere alla mia famiglia ed a me stesso; ho tuttavia cercato il più possibile di minimizzare il disagio per tutti e per tutta l’estate mi sono allenato in notturna, una volta che le mie bambine si erano addormentate.
Senza contare qualche piccolo acciacco fisico che in alcuni momenti ha rischiato di far vacillare il mio sogno. Ma proprio in quei momenti, ancora una volta, lo sport per me si è riconfermato metafora di vita con le sue salite e le sue discese, dove non contano i problemi che hai ma solo il modo in cui decidi di affrontarli e per questo motivo non ho potuto far altro che rimboccarmi le maniche e cercare in me quelle energie sia fisiche che mentali che mi servivano per l’ultimo sforzo, ancora un ringraziamento al coach che grazie alla sua presenza ed alla sua esperienza nel gestire tutte queste situazioni mi ha trasmesso la tranquillità necessaria per restare concentrato sull’obbiettivo.
Ed è con questo spirito che ho disputato il mio primo Ironman a Cervia il 21 settembre, dal quale al di là dei tempi o del risultato mi sono portato a casa l’energia e l’emozione di quella giornata e la consapevolezza ancora una volta che “sembra impossibile finché non viene fatto”. E adesso? Si riparte per una nuova sfida.
Grazie al mio coach Giacomo Giovenali e grazie alla mia famiglia, in primis mia moglie, che hanno sempre creduto in me e forse ancor prima di me non hanno mai avuto dubbi che ce l’avrei fatta.