di Marco Roselli – Nell’anno in cui si celebra il cinquantenario dello sbarco sulla luna non potevamo ignorare il nostro satellite. Nell’articolo proviamo a fare il punto circa l’influsso che la luna avrebbe su molte pratiche agricole.
Da sempre i coltivatori tengono conto della luna nel programmare i loro lavori, si tratta di una tradizione antica che si è tramandata fino ai nostri tempi. Il tema dell’influsso della luna non riguarda solo l’agricoltura in ogni sua parte (semine, trapianti, raccolte, imbottigliamento del vino, potature, taglio degli alberi,…) ma anche molte altre attività naturali e umane quali le maree, la crescita dei capelli, il ciclo mestruale, le gravidanze.
Anche oggi tra chi coltiva un orto è molto diffuso l’utilizzo del calendario lunare nel decidere i periodi di semina dei vari ortaggi. Il fatto che esista effettivamente un effetto della luna sulle coltivazioni è tuttavia controverso: non ci sono evidenze scientifiche che comprovano questo fatto e fare esperimenti per appurarlo non è semplice.
Quello che interessa riportare sono le esperienze pratiche che agricoltori e allevatori riferiscono circa la propria attività che, a livello professionale, non considera affatto la luna quanto le condizioni agronomiche delle colture e fisiologiche degli animali. Ciò non significa che non ci siano interazioni tra i viventi e l’astro dato che anche chi scrive “si autodefinisce un lunatico”.
Conoscere le fasi della luna
La luna come noto gira intorno alla Terra e ha una forma più o meno sferica. La sua forma apparente è dovuta alla sua posizione rispetto al sole che la illumina rendendola visibile, e alla terra, che la ombreggia.
Gli eventi che dividono le fasi sono due:
Luna nuova o luna nera: si verifica l’apparente sparizione della luna dal cielo, dovuta all’allineamento della terra con il sole, che quindi ombreggia pienamente il satellite.
Luna piena: tutta la faccia rivolta verso la Terra è illuminata e quindi la luna appare visibile interamente.
Il ciclo che passa tra una luna piena e l’altra è di circa 29 giorni e determina il nostro calendario, per questo, tendenzialmente ogni mese, ci sono un giorno di luna piena e uno di luna nuova.
La luna e la scienza
Le relazioni tra la luna e la pianta indagabili dalla scienza sono diverse; parliamo infatti di gravità e luce lunare (chiaro di luna).
La gravità. Luna e sole hanno un effetto gravitazionale notevole, basti pensare allo spostamento delle maree. Tuttavia per via delle dimensioni e delle distanze l’effetto della luna su una pianta o su un seme sono trascurabili in quanto l’attrazione gravitazionale è relazionata alla massa degli oggetti coinvolti.
La luce lunare. Il chiaro di luna è rilevato dalle piante e ha un effetto sui ritmi delle colture. Se è vero che esistono alcune piante che hanno una fioritura condizionata da questa luce non esiste alcuna prova scientifica di un influsso significativo esteso a tutte le colture orticole.
L’agricoltura è una pratica semplice ma, a livello teorico e tecnico infinitamente complessa. Sono molteplici i fattori che intervengono ed è difficilissimo fare esperimenti che abbiano valore scientifico. Replicare perfettamente una stessa semina in luna crescente e in in luna calante è praticamente impossibile.
La luna e la tradizione contadina
La luna detta i tempi in agricoltura fin dalle più antiche pratiche contadine e si tratta di saperi tramandati di padre in figlio. Non sono molte le credenze popolari che sono riuscite a sopravvivere tanto a lungo, per cui non si può liquidare come sciocchezza una tradizione che raccoglie esperienze di coltivatori di ogni epoca e latitudine.
In questa visione l’importanza attribuita potrebbe essere dovuta al bisogno dei contadini di avere un calendario naturale; in questo senso la luna con le sue fasi ha garantito un ottimo metodo di scansione del tempo, caricandosi contestualmente di mitologie e superstizioni.
L’influsso della luna sulle semine
Ipotizzando di voler seguire le indicazioni del calendario lunare nell’orto vediamo qualche criterio utile per decidere quando seminare i vari ortaggi, limitandoci a considerare la fase lunare crescente o calante.
Il principio base è l’ipotesi che la luna crescente stimoli lo sviluppo della parte aerea delle piante, per cui favorisca la vegetazione fogliare e la fruttificazione. La luna calante, al contrario, “dirotta” le risorse della pianta sull’apparato radicale. Si parla di linfe vitali che in luna crescente salgono verso la superficie mentre in luna decrescente scendono nel sottosuolo verso le radici. Qui di seguito le indicazioni per la semina che derivano da questa teoria.
Cosa seminare in luna crescente
Gli ortaggi da frutto, fiore e seme, per via dell’influsso positivo che la fase crescente ha sulla fruttificazione.
Gli ortaggi da foglia, sempre per via dell’effetto stimolante sulla parte aerea, con diverse eccezioni perché la luna crescente favorisce anche la montata a seme, che per alcune colture non è ideale. Si escludono quindi tutte le piante annuali che temono la produzione del fiore (ad esempio le insalate).
Le carote. Siccome la carota ha un seme molto lento a germinare è preferibile “sfruttare” l’influsso lunare verso la parte aerea per facilitarne la nascita, anche se si tratta di un ortaggio da radice.
Cosa seminare in luna calante
Gli ortaggi da foglia che non si vuole veder andare a seme (è il caso della gran parte delle insalate).
Gli ortaggi sotterranei: da bulbo, tubero o radice, che beneficerebbero dell’effetto positivo su ciò che sta nel sotto suolo, con l’eccezione già vista della carota.
Carciofi e asparagi: si preferisce sfruttare l’influsso della luna calante che favorisce il radicamento delle zampe degli asparagi o degli ovuli dei carciofi, piuttosto che favorire il fiore.
In realtà il solo effetto della luna sulle piante scientificamente riscontrato è quello di un leggerissimo fototropismo, che può indurre alcune piante a flettersi verso la sua tenue fonte luminosa come fanno i girasoli verso il sole.
Riepilogo su cosa seminare
Semine in luna crescente: pomodoro, peperone, peperoncino, melanzana, zucchina, zucca, cetriolo, anguria, melone, carota, ceci, fagioli, fave, piselli, lenticchie, fagiolini, cavoli, carota, erbe aromatiche.
Semine in luna calante: finocchio, patata, barbabietola, spinaci, rape, rapanelli, aglio, cipolla, scalogno, porro, carciofi, asparagi, sedano, insalate.
Il parere degli operatori
Nel caso delle semine ci sono diversi fattori da considerare per la riuscita della coltivazione. Questi riguardano i seguenti aspetti agronomici:
– lavorare il terreno quando è “in tempera”, in modo da non formare suole di lavorazione con conseguenti ristagni di umidità;
– curare il drenaggio per un rapido sgrondo delle acque in eccesso;
– adottare le giuste rotazioni e consociazioni;
– effettuare concimazioni ed irrigazioni equilibrate.
I produttori cercano di inserirsi nelle cosiddette “finestre meteorologiche” cioè quando il meteo consente di operare in terreni con la giusta umidità. E’ quindi molto importante seguire le indicazioni previsionali.
Per quanto riguarda le varietà, da anni ormai sono disponibili sementi selezionate per diverse stagioni produttive, adattabili a differenti ambienti di coltura (nord, centro, sud), oppure indicate per la coltivazione in serra. Quanto detto sta a significare che la mano dell’uomo e la sua conoscenza dei fattori di produzione sono rilevanti rispetto all’influenza lunare (inutile seminare a luna buona se abbiamo trascurato la giusta tecnica colturale). Ciò non significa disancorarsi dalle tradizioni ma cercare spiegazioni, conoscendo sempre più a fondo la complessità dei meccanismi che regolano la vita degli esseri viventi.
La luna e gli innesti
La luna ci dice che gli innesti andrebbero eseguiti in luna calante e se non si ha la possibilità di effettuarli in detta fase si dovrebbe effettuarli con la stessa luna di quando si sono prelevate le marze. Il motivo risiederebbe nel fatto che a luna calante la marza (o lo scudetto con la gemma) subirebbero minor movimento della linfa in un momento in cui avvengono le operazioni di saldatura e cicatrizzazione garantendo in tal modo l’attecchimento (che richiede alcuni giorni).
Il parere degli operatori
L’innesto è una pratica antichissima che consente l’unione tra due o più parti di vegetali al fine di ottenere diversi scopi produttivi o estetici. Si hanno innesti nelle coltivazioni arboree (frutticoltura, viticoltura, olivicoltura) ma anche in orticoltura, floricoltura e ornamentali e si effettuano, in linea di massima, a gemma e a marza.
Riferendoci in questa sede all’innesto delle piante arboree diremo che la base per la riuscita dell’ operazione è la perfetta saldatura tra il portainnesto e il nesto (o gentile), e ciò può avvenire solo se vengono a crearsi precise condizioni.
Queste sono sia di natura fisiologica che tecnica. A titolo di esempio non esaustivo elenchiamo: l’affinità di innesto (non si possono unire specie botanicamente troppo diverse, l’affinità esiste solo nell’ambito della stessa famiglia), lo stato dei bionti per cui le gemme del nesto devono trovarsi ferme rispetto a quelle del portainnesto (per questo negli innesti a marza di fine inverno si deve conservare il materiale in frigorifero). Inoltre, sia il prelievo del materiale che l’innesto debbono avvenire in giornate di bel tempo. E’ ormai assodato che il materiale esente da umidità ha più probabilità di attecchire, evitando di “mettersi in casa” pericolose malattie da funghi che, nel tempo, determinano la rottura della pianta innestata. Per questi motivi se si deve scegliere tra la luna “buona” e le giuste condizioni di lavoro sono da preferire senz’altro queste ultime.
La luna e le potature
Secondo il lunario si dovrebbe potare a luna calante in quanto in questo periodo la circolazione della linfa sarebbe ridotta, pertanto, lo stimolo a vegetare, intrinseco nelle operazioni di taglio, sarebbe attenuato. Ciò consentirebbe di esporre in misura minore la pianta ai danni del gelo.
Il parere degli operatori
Anche nel caso delle potature prevale la scelta del buon tempo meteorologico che consente una minore esposizione a malattie fungine del legno e una più facile cicatrizzazione delle ferite. Del resto, chi deve effettuare potature su molti ettari non può certamente seguire l’evoluzione delle fasi lunari ma operare quando i freddi non sono eccessivi (legno indurito) senza essere tormentati da piogge, nebbie e vento.
Nella mia personale esperienza ho potuto rilevare maggiori influenze negative a causa di errati metodi di potatura anziché dall’inosservanza delle fasi lunari.
Il “pianto” della vite
Discorso particolare è quello dell’emissione di linfa da parte del tralcio potato della vite (pianto). Il pianto è legato alla temporanea incapacità della vite di cicatrizzare le ferite di potatura in quanto, la chiusura dei vasi linfatici avviene quando i tessuti in prossimità del taglio necrotizzano. Se le operazioni di potatura avvengono con luna crescente la linfa richiamata dall’attrazione lunare fuoriesce più abbondante, andando ad indebolire la pianta stessa.
Conclusioni sull’influsso della luna
Alla luce di quanto scritto sopra ognuno potrà scegliere se seguire le fasi della luna nella sua attività agricola oppure ignorarle completamente.
A comandare i momenti di lavoro nell’orto sono il calendario degli impegni personali e le condizioni meteo, piuttosto che il lunario, e non è infrequente che anche semine sbagliate possano dare raccolti soddisfacenti.
Tuttavia ci sono tante persone che conosco in possesso di un impressionante bagaglio di saperi agricoli che credono fermamente nell’effetto della luna e ciò non può lasciarmi indifferente.
Per questo la mancanza di prove scientifiche dell’utilità della luna alle semine si presta a due interpretazioni opposte:
La luna non ha effetto sull’agricoltura perché non ci sono prove. Il fatto che non ci siano dimostrazioni scientifiche significherebbe che si tratta di pura superstizione e che possiamo non considerare il lunario nella nostra attività agricola.
Esiste un effetto della luna che non è ancora provato dalla scienza. La scienza non avrebbe ancora spiegato come agisce la luna solo perché non ha ancora trovato quali sono i fattori che determinano questo influsso.
Questo alone di mistero ha certamente un enorme fascino ed è bello pensare che da lassù la luna aiuti il coltivatore in qualche modo.
FINE PRIMA PARTE
(tratto da CASENTINO2000 | n. 310 | Settembre 2019)