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domenica, 27 Aprile 2025

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L’influsso della Luna in agricoltura #2

di Marco Roselli – In questo secondo articolo conclusivo affrontiamo gli altri aspetti legati all’influenza della luna. In particolare ci occupiamo degli animali da allevamento, della cantina e delle conserve vegetali. Anche in questa occasione riportiamo, come nel precedente numero di CASENTINO2000, le notizie su ciò che dicono le tradizioni popolari e quanto riferito dagli addetti ai lavori.

Bovini Gli allevatori di bovini testimoniano di aver osservato una sincronizzazione nei parti delle bovine in una stessa notte di plenilunio, anche in anticipo sulla data prevista.

Ovicaprini Un tempo per tutta la montagna le greggi erano molte e la pastorizia era una risorsa importante da cui si ricavavano latte, carne e lana. A proposito degli influssi della luna, i pastori credevano che la nascita di un capretto o di un agnello avvenuta in luna crescente garantisse che l’animale sarebbe diventato sano e robusto, mentre la nascita in luna calante, lo avrebbe fatto diventare scarso e poco produttivo.

Avicoli Per quanto riguarda le operazioni di incubazione delle uova, secondo la tradizione queste devono essere messe in cova in periodo di luna calante (luna «dura») per consentirne la schiusa in luna crescente (luna «tenera») che favorisce lo sviluppo dei pulcini.

Conigli Anche per favorire la fecondazione dei conigli, come testimoniano le notizie che ho raccolto, si guardava alla luna crescente. Si faceva attenzione, infatti, a farli accoppiare proprio in questo periodo.

Allevamenti e biodinamica Secondo le esperienze dell’agricoltura biodinamica la luna, quando orbita attorno alla Terra, trasmette anche le forze catturate dalle regioni zodiacali e dagli altri pianeti.
I singoli impulsi variano da 2 a 4 giorni ripetendosi successivamente circa ogni 9. Con questa logica gli interventi di stalla, i trattamenti, i trasferimenti andrebbero ripetuti ciclicamente ad intervalli di circa 9 giorni (o multipli di 9) per esaltare le attività nel loro complesso.

Il parere degli operatori Gli agricoltori a cui ho chiesto circa questi fenomeni ritengono che il tener conto delle fasi lunari possa portare dei risultati positivi specialmente sulle razze locali e a lento accrescimento, migliorando la loro capacità di adattamento all’ambiente.

Layout 1

LA LUNA E IL VINO Le fasi lunari nella tradizione contadina hanno sempre accompagnato le operazioni di cantina, dalla vinificazione ai travasi fino all’imbottigliamento.
Le masse liquide nelle cantine costituiscono volumi piuttosto omogenei e talvolta anche di una certa entità, pertanto è ragionevolmente plausibile che la loro movimentazione possa influire sul divenire del mosto in vino o sull’affinamento dello stesso.

Il parere degli operatori Secondo il parere di diversi viticoltori della nostra provincia il momento in cui movimentare il vino dovrebbe essere a luna calante in quanto il liquido rimarrebbe più “fermo” evitando intorbidimenti, soprattutto per coloro che non effettuano filtraggi.

LUNA E CONSERVE  Sempre in base al principio della tradizione lunare il momento più adatto per confezionare marmellate e altre conserve vegetali coinciderebbe con la luna calante.
Da evitare la luna crescente fino al plenilunio compreso.

Il parere degli operatori Secondo la mia esperienza di consulente in campo agrario ritengo che gli aspetti più importanti da considerare nel caso delle conserve siano due.
Nel caso delle confetture di frutta è rilevante impiegare materie prime di ottima qualità e non quelle di scarto. Queste conserve vanno preparate con frutta in ottime condizioni, al giusto grado di maturazione, evitando di impiegare quella invasa da muffe o altri parassiti. Per le conserve di ortaggi sott’olio l’aspetto cardine è rappresentato dalla sicurezza alimentare.
Chi si cimenta in queste preparazioni deve tenere a mente il pericolo del botulino (clostridium botulinum). Questo batterio è estremamente pericoloso e subdolo in quanto, i prodotti contaminati non è detto che manifestino alterazioni (il classico rigonfiamento del barattolo oppure un cattivo odore) e i casi di intossicazione avvengono perché l’alimento viene consumato senza sospetto. Trattandosi di un batterio sporigeno anaerobico, questo viene a trovarsi nelle condizioni ottimali per produrre la tossina proprio nelle conserve (di verdure, ittiche, di carne). Dato che a livello casalingo non è possibile assicurare una sterilizzazione, e le spore sono molto resistenti al calore, gli unici strumenti disponibili sono rappresentati dall’acidificazione (scottatura in aceto) unitamente alla massima igiene preliminare (lavaggi accurati degli ortaggi). Queste due operazioni eliminano la gran parte delle spore (lavaggio) e inibiscono la crescita di quelle eventualmente rimaste (pH acido). Con i sottoli non si scherza ed è meglio curare l’igiene che guardare la luna.

CONCLUSIONI
La luna piena è un fenomeno naturale molto suggestivo che da sempre ha ispirato la cultura popolare, artisti, poeti e filosofi. Fin dall’antichità si sono attribuiti ad essa diversi influssi in ogni ambito della vita umana. Forse domani la scienza ci svelerà i molti quesiti che abbiamo provato ad affrontare in questi due articoli. Per la mia personale percezione della natura sono persuaso degli aspetti tecnici, ma credo anche che l’uomo non saprà mai tutto. Siamo talmente convinti di essere i dominatori del mondo che se qualche volta ci limitassimo a seguirne gli insegnamenti probabilmente potremmo vivere meglio.
A questo proposito mi piace concludere con una leggenda sulla luna piena degli Indiani d’America.
“In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.
In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.
Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
“Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?”.
“Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami!” rispose il lupo.
La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfiò, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.
“Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto” disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.
Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio.
Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.
Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.
I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.” La luna è dei lupi!

(tratto da CASENTINO2000 | n. 311 | Ottobre 2019)

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