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giovedì, 19 Settembre 2024

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Massimo Zamboni, chitarrista e fondatore dei CCCP, sul palco del Good Bye Summer Festival a Poppi

Venerdì 13 e sabato 14 settembre, il Circolo Arci Kontagio di Ponte a Poppi (Piazza Risorgimento 37) ospiterà il festival “Good Bye Summer”, un evento imperdibile per gli amanti della musica e della cultura. Il festival vedrà la partecipazione straordinaria di Massimo Zamboni, chitarrista e principale compositore dei CCCP e CSI, considerato uno dei padri del punk rock e del rock alternativo italiano.

Zamboni, accompagnato dai musicisti Erik Montanari e Cristiano Roversi, presenterà il reading musicale “Con voce di popolo: dialoghi e canzoni dalla piccola patria alla patria attuale”. Lo spettacolo trae ispirazione dal libro “La trionferà” (Einaudi, 2021) e dall’ultimo album del musicista reggiano “La mia patria attuale” (Universal, 2022). In un momento storico in cui prevale la disillusione e la mancanza di fiducia, Zamboni invita il pubblico a riflettere sull’idea di patria, esplorando il concetto attraverso dialoghi e canzoni che mirano a rompere la solitudine e a riscoprire il significato profondo di appartenenza.

“Sarà una riflessione collettiva sull’idea di Patria, un percorso che va dalla piccola patria, quella dei nostri paesi e delle province di appartenenza, alla patria grande, che abbraccia l’intera penisola. Con questo spettacolo vogliamo avvicinare quotidianamente un’Italia che sogna, lavora, si offre, studia e sorprende, lontana dall’urlo generale”, ha dichiarato Zamboni.

Il festival “Good Bye Summer” nasce per offrire uno spazio di espressione ai giovani del territorio, grazie anche all’importante contributo di Riverbero Recording Studio. Questa realtà casentinese si è distinta per il suo impegno nel supportare artisti emergenti, offrendo loro un servizio completo che va dalla realizzazione di singoli alla gestione di interi progetti musicali.

“Riverbero Recording Studio è una realtà nata con l’intento di offrire un nuovo punto di vista agli artisti emergenti e non solo. Siamo orgogliosi di essere il primo studio nel nostro territorio a offrire un servizio a 360° agli artisti che ci scelgono, occupandoci di tutto ciò che serve per la realizzazione di un singolo o di un progetto, lasciando all’artista il solo compito di concentrarsi sulla scrittura della propria musica. Essere giovani in Casentino significa diventare abili nel trovare opportunità dove sembrano non esserci. Ti aiuta a comprendere che la monotonia come stile di vita è una scelta e ti insegna a lottare per ottenere risultati concreti. Soprattutto, ci fa capire quanto la nostra generazione abbia la forza di cambiare le cose. Organizzare il Goodbye Summer Festival è stata una sfida contro il tempo, un’idea nata con poco preavviso, ma che ci ha portato grande soddisfazione. Abbiamo lavorato in sintonia con gli altri organizzatori e speriamo che questo festival possa diventare un appuntamento fisso annuale, durante il quale gli artisti possano esprimersi attraverso la loro musica”, hanno dichiarato i membri di Riverbero Recording Studio.

Il festival è organizzato nell’ambito del progetto “Un desiderio di moltitudine” di Arci Arezzo e Arci Valdarno, in collaborazione con il progetto “Skills On Stage” dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, ha il patrocinio del Comune di Poppi e vede la partecipazione di molte realtà sociali del territorio casentinese.

Programma del Festival:

Venerdì 13 settembre:

  • 18:00 – Presentazione del festival, saluti istituzionali e incontro coi ragazzi di Riverbero Recording Studio, cooperativa In Quiete e con gli ospiti dei progetti SAI di Arci e associazione Tahomà.
  • 19,00 – Presentazione del libro: Safina e Ataya. Nove mesi sul mediterraneo a bordo delle “navi quarantena”, con la partecipazione dell’autrice Alessia Belli

Sabato 14 settembre:

  • 15:00 – passeggiata a cura della cooperativa In Quiete “due passi nel borgo, fra storia e natura…” partenza dal Centro Kontagio, durata 2,5 ore
  • 18:30 – Reading musicale di Massimo Zamboni: Con voce di popolo: dialoghi e canzoni dalla piccola patria alla patria attuale”
  • 20,00 – Cena a buffet, prenotazione obbligatoria al 339 2123427
  • 21:00 – Concerto finale con ospiti speciali e giovani talenti del Casentino a cura di Riverbero Recording Studio

TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO LIBERO L’appuntamento è quindi per il 13 e 14 settembre al Circolo Kontagio di Ponte a Poppi, per celebrare insieme la fine dell’estate con musica, cultura e riflessione.

Massimo Zamboni ha rilasciato questa dichiarazione: «Io vengo da una famiglia che storicamente non è mai stata di sinistra anzi è stata decisamente di destra, squadrista poi fascista poi silenziosa. C’erano alcune eccezioni, che sono quelle che fortunatamente mi hanno educato sin dall’adolescenza. Incontrare l’antifascismo è stata una lotta di liberazione nel vero senso della parola: aprire gli occhi sul mondo, cercare di affrancarmi anche nella maniera più fragorosa possibile dall’ambiente che mi aveva imprigionato fino a quel momento. Questo è avvenuto grazie alla cultura, grazie ai viaggi, grazie alla musica, grazie al cinema, a tutte le armi che ho trovato a disposizione. Io sono emiliano, sono di Reggio Emilia, sono obbligato per lunga genesi a pensare che “La trionferà”. Lo penso per salvezza individuale e collettiva. Non possiamo arrenderci di fronte all’evidente fallimento dei regimi che hanno accompagnato l’esperienza del socialismo nel Novecento. Come dicevamo ai tempi dei CCCP: a volte si rimane fedeli a una causa perché gli avversari di quella causa non cessano di essere insulsi o violenti. E questo titolo con quella copertina così sfacciata, con questo ragazzo androgino in copertina, molto giovane, sventola una bandiera rossa di cui probabilmente non conosce nulla, ma conosce quello che rappresenta: incarna dei valori, una speranza di mondo, di futuro che dobbiamo continuare a coltivare. Contro tutte le evidenze, contro tutto e tutti, perché viaggiando lungo l’Italia ho trovato una moltitudine di persone che hanno bisogno di continuare a pronunciare “La trionferà”.»

Intervista a Francesco Tinti di Arci Arezzo, uno degli organizzatori del festival

Cosa è il Good Bye Summer Festival? «Il Godd Bye Summer festival è la realizzazione di una domanda che ci siamo fatti dentro ai circoli Arci, e che parte da una costatazione: in Casentino c’è davvero poco per i giovani. E da una domanda: cosa possiamo fare? Abbiamo pensato che quello che possiamo fare, che è anche quello che sappiamo fare meglio, sia metterci a disposizione e aiutare i nostri circoli ad essere luoghi sempre più accoglienti e sicuri, spazi di libertà per tutte e tutti, dove si sta bene, si cresce, si accoglie. Luoghi di divertimento e cultura. Se si parla di giovani, abbiamo ben presente che uno dei principali diritti dei ragazzi e delle ragazze sia il diritto al divertimento. Fondamentale. Eppure, guardandomi intorno ho l’impressione che come comunità adulta, il massimo che sappiamo progettare per i nostri ragazzi sono servizi, che a volte funzionano bene e a volte nemmeno. Ma in ogni caso non possono bastare. Il divertimento non è un elemento di “contorno” nella vita di un giovane: è piuttosto un elemento che ne determina la crescita sana. Se analizziamo il territorio casentinese da questo punto di vista, ci rendiamo conto quale sia uno dei motivi per cui la solitudine, l’isolamento e l’apatia siano fenomeni che così frequentemente “colpiscono” i nostri ragazzi.Fatte queste riflessioni, abbiamo deciso che non aveva senso pensare “qualcosa per i giovani”, e abbiamo invece chiesto ad alcuni di loro di progettare insieme. Noi abbiamo cercato il più possibile di limitare la nostra azione alla costruzione del contesto, metterci a disposizione, creare gli spazi all’interno dei quali i ragazzi potessero muoversi in modo libero. Poi, alcuni contenuti a dire la verità li abbiamo portati anche noi, questo è servito a costruire un evento trasversale alle generazioni, ai gusti, alle passioni. In questo modo, lavorando al festival insieme si sono imbarcate in questo bel viaggio tante realtà casentinesi che fanno parte della nostra rete e che porteranno il loro contributo. Alla fine mi sembra che sia venuto fuori davvero un bel festival, nel quale i ragazzi hanno avuto un ruolo importante accrescendo la rete e diventandone un nodo fondamentale. E come ci diciamo sempre all’Arci… “da cosa nasce cosa”, è diventato in qualche modo il nostro motto! Perché la nostra intenzione è che questa sia la prima edizione di una lunga serie…»

Non male per una prima edizione poter ospitare un artista come Massimo Zamboni «Massimo è un regalo che ci siamo fatti, un regalo che facciamo alla nostra comunità. Per chi non lo conosce Massimo Zamboni è il chitarrista e principale compositore dei CCCP e dei successivi CSI. Musicalmente è considerato uno dei padri del punk rock e del rock alternativo italiani. I CCP E CSI hanno certamente determinato la cultura e la musica del nostro paese. Per molti della mia generazione hanno rappresentato e continuano a rappresentare molto più di una band punk rock. Non si tratta di un fenomeno meramente musicale, piuttosto credo che si possa parlare di un fenomeno culturale. I CCCP e i CSI per me certamente hanno rappresentato un punto fermo che ha influito sulla mia crescita e la mia evoluzione come essere umano. E forse non hanno emozionato solo la mia generazione, se è vero come è vero, che la reunion per i 40 anni dei CCCP è diventata incredibilmente il fenomeno musicale dell’anno al quale hanno partecipato anche tanti giovanissimi. Mi colpisce che nonostante decine di concerti in giro per l’Italia, date sold out ovunque, un successo incredibile, se si pensa ad una band nata a Berlino quando ancora c’era il muro, ecco nonostante tutto questo Massimo abbia trovato il tempo e la voglia di venire da noi. Una piccola realtà di provincia, una goccia piccolissima rispetto al mare di successo che stanno riscuotendo. Questo mi emoziona, tanto. Questo implicitamente ci conferma con che bellissimo essere umano abbiamo a che fare. Per me Massimo Zamboni a Poppi è un sogno impensabile che si realizza.»

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