di Gemma Bui – “Running Up That Hill” (trad. “Correre su quella collina”) cantava la cantautrice inglese Kate Bush nel 1985, in un pezzo tornato in auge quasi quarant’anni dopo, grazie alla famosissima serie Netflix “Stranger Things”. E quale miglior ritornello per accompagnare questa intervista a Mauro Valenti, patron di Arezzo Wave e da anni runner appassionato di percorsi naturalistici casentinesi. Mauro ci ha raccontato la sua esperienza di corsa in Casentino, i suoi percorsi preferiti… Ma ha anche un messaggio da mandare direttamente alle Amministrazioni locali.
Come è nata la tua passione per il running, e come ti sei avvicinato al Casentino? «Sono sempre stato un po’ sportivo, prima giocavo a calcio, ma poi come purtroppo succede spesso mi sono rotto i legamenti, e quindi all’incirca nel 2000 ho iniziato a correre e a fare camminate. Ho fatto alcune maratone, mezze maratone ed esperienze di questo genere, che mi hanno sempre dato molta soddisfazione. Grazie ad Arezzo Wave ho avuto l’opportunità di viaggiare molto anche all’estero: penso a Londra, Stoccolma; in qualsiasi posto io mi trovi, mi piace sempre andare a correre. Conosco il Casentino, dove ho anche degli amici, perché il suo territorio si presta tantissimo per la corsa, ma anche semplicemente per le passeggiate: penso a località come Badia Prataglia, il Passo della Calla, l’Eremo di Camaldoli, il Monte Falco e Falterona con il Lago degli Idoli. Sono tutti percorsi che conosco bene e che in qualche modo ti fanno sentire meno in colpa, considerando quanto si mangia bene in Casentino (ride, n.d.r.).
Ci sono tre percorsi che amo: il primo in assoluto è quello che da Bibbiena va verso l’Archiano, poi a Soci, fino a Camaldoli, particolarmente bello nel periodo autunnale, quando i colori della natura sono davvero spettacolari. Altri due percorsi molto carini sono quello che da Bibbiena porta a Poppi, e quello che dal Piper di Borgo alla Collina va a Pratovecchio o, facendo il giro largo, fino a Romena, con la sua bellissima Pieve e i suoi scorci fantastici. Tuttavia, il motivo principale per cui ho piacere a fare questa intervista è quello di rivolgere una domanda, che anche molti miei amici di Arezzo si pongono, alle istituzioni locali.
Il punto è questo: sul percorso per andare, facendo un esempio, da Borgo alla Collina a Pratovecchio, ci sono dei ponti davvero carini e costruiti nella natura con materiali ad impatto zero. Se però si prende, per citarne uno, il tratto da Bibbiena a Poppi, non c’è un percorso ciclistico o pedonale che leghi i due percorsi, e si è così costretti e percorrere la strada normale. Sarebbe secondo me bellissimo, oltre che utile, se si costruisse una percorrenza ciclopedonale per tutti gli appassionati di ciclismo o di corsa come me, che permettesse di andare da Pratovecchio a Camaldoli passando per Poppi, continuando poi verso Bibbiena.
La cosa che non mi va giù e che “digerisco” poco è che da Bibbiena si arriva all’azienda Maggi, in un punto presso il fiume, dove il percorso si interrompe. Basterebbe un ponticello semplicissimo, come quelli presenti negli altri percorsi che ho citato. In tal modo si potrebbe passare da Bibbiena, e attraversando il ponte fare tutto il percorso fino a Ponte a Poppi; da lì con una pista ciclopedonale ci si potrebbe collegare a Borgo alla Collina, avendo così un percorso completo da Bibbiena fino a Pratovecchio, scendendo poi verso Arezzo e potenzialmente proseguire oltre.
Questo percorso potrebbe dare anche un notevole implemento al turismo: penso che in moltissimi vengano in Casentino anche per le attività all’aria aperta; sarebbe quindi un investimento importante, con costi contenuti, anche per l’economia turistica locale. Se si potesse destinare anche solo un piccolo budget a questo progetto sarebbe un’ottima cosa.
Circa un anno fa vidi che era stato installato un cantiere in quella zona, che poi purtroppo è stato rimosso, e da allora non si è saputo più nulla. Queste sono, a grandi linee, le domande che ci facciamo un po’ tutti quando ci ritroviamo a correre in zona. Vorrei quindi sapere e chiedere alle Amministrazioni comunali, da aretino, runner e turista, quali siano, aldilà delle dichiarazioni pubbliche, le intenzioni concrete, e idealmente anche una possibile data di realizzazione. Non vuole essere una domanda polemica, ma di stimolo: riusciremo mai a correre da Bibbiena a Pratovecchio, passando da Poppi? Mi farebbe molto piacere saperlo. Se si riuscisse a fare, sarei disposto anche a celebrare l’occasione organizzando qualcosa con Arezzo Wave».
Quali sono i tuoi percorsi consigliati? «Direi percorsi per tutti, anche per chi vuole semplicemente passeggiare. In Casentino c’è veramente l’imbarazzo della scelta: se si ricerca qualcosa di più tecnico si può andare da Bibbiena fino a Camaldoli; a volte io mi diverto ad andare a dormire a Badia Prataglia, per poi raggiungere a corsa il Passo della Calla o l’Eremo. Per me il percorso lungo l’Archiano, da Bibbiena a Partina, e poi su fino all’innesto presso il ponte, proseguendo per Camaldoli, è meraviglioso, con boschi di castagni bellissimi».
Una domanda è d’obbligo: qual è la tua playlist perfetta per correre? «Ci sono due scuole di pensiero, quella della corsa con sottofondo musicale, che magari è più in voga in città, e quella silenziosa. In zone del genere personalmente prediligo la musica della natura: il ritmo del cuore, l’acqua del fiume, i passi sul terreno. Se dovessi scegliere una Top 3, però, direi: Eminem, artista unico; i Red Hot Chili Peppers, magari per un po’ di carica sulle andature; e infine i classici degli AC/DC, per “pompare” col giusto mood. Tra gli italiani Big Mama, mia cara amica, e i pistoiesi Piqued Jacks».
Chiudiamo con una dedica speciale… «Voglio salutare Roberto Municchi, detto “Trombolino”, di Ponte a Poppi, a cui vorrei dedicare questo articolo, perché è uno dei miei più cari amici casentinesi». Ringraziamo Mauro Valenti per la piacevole intervista, nell’attesa di un’eventuale replica da parte delle Amministrazioni locali sugli ipotetici, futuri sviluppi in relazione ai percorsi per corridori, camminatori e ciclisti in territorio casentinese.