di Federico Bronzin – Ora fermati. Non guardarti intorno e ascolta. Ascolta il tuo respiro, cercando di rallentarlo. Rallenta anche tu, più che puoi. Eravamo treni in corsa che andavano ad alta velocità, era tutto normale. Poi l’imprevisto, il più grande, un nemico invisibile che fa deragliare le persone. Fa deragliare i corpi ma, soprattutto, le menti. Il Covid-19 è stato e continua ad essere così, un mostriciattolo temibile dal punto di vista fisico, un mostro terribile dal punto di vista mentale. Perché spesso va così, è attraverso la psiche che una malattia dilaga. E oggi più che mai è facile che questo accada, perché parole pesanti di esperti vengono divulgate a tempi record e amplificate all’inverosimile.
Tempo fa il presidente della Repubblica Mattarella ha elogiato il lavoro svolto dai giornalisti in questi mesi, che avrebbero a parer suo informato la popolazione sulla realtà dei fatti. C’è modo e modo di informare perché, lo ripeto, una psiche contagiata da un pensiero distorto crea malattia. È la Scienza che lo dice caro presidente, quella Scienza che i Suoi addetti ai lavori usano a proprio piacimento per i propri fini. Perché esiste la Scienza mediatico/politica e la Scienza silenziosa. La Scienza petto in fuori e la Scienza formichina. Della Scienza silenziosa, formichina, non si sente mai parlare, eppure ha dato le prove di come in passato le epidemie colpivano i popoli che avevano perso le battaglie, mai i vincitori. E ancora oggi, la Scienza dà prova del potere della mente sul corpo e dell’importanza di preservare l’equilibrio tra i due. La fragilità psichica abbatte le difese immunitarie e rende il corpo disarmato. È anche così che ci si ammala.
Caro Presidente, mi permetto di rivolgermi ancora a Lei: si ricorda quei dieci giorni di aprile, i più difficili, in cui gli ospedali erano al collasso e anche molti medici e infermieri hanno pagato con la loro stessa Vita? Se in quei giorni, anziché eccitarsi nel dare una marea di notizie drammatiche e mettere pressioni psicologiche inaudite, il comitato scientifico e i media avessero collaborato, incoraggiando, sostenendo, facendo squadra, quei medici e quegli infermieri (o comunque molti di loro) avrebbero potuto lavorare con meno affanno addosso, e ora sarebbero ancora in corsia a dare con cuore grande il loro aiuto. E se si fosse evitato di creare questo scempio di film horror, sarebbero morte molte meno persone. Lo dice la Scienza, non il sottoscritto.
Viene da chiedersi come sia possibile che una società evoluta come la nostra non abbia pensato all’importanza dell’integrità tra mente e corpo che diventa determinante nelle situazioni difficili. Come nel momento più delicato si sia lasciato il via libera a luminari – presunti – e giornalisti esaltati, i quali hanno messo a fuoco e fiamme la già fragile mentalità popolare. Oltre che, altrettanto grave, istigare alla presunzione chi si crede immortale e ha avuto una spinta in più per infrangere le regole.
Dolo o colpa? Il dubbio è lecito. E non si tratta di far parte di uno dei due schieramenti.
Sei negazionista? No, assolutamente no, non è tollerabile chi minimizza un’emergenza unica nel suo genere come quella del Covid-19, altresì non sono tollerabili le menzogne e la strumentalizzazione di questa situazione.
Guardando verso il futuro vedo un cielo azzurro, perché voglio essere io l’artefice del mio destino e spero che lo desideri anche mia figlia, insieme alle generazioni future.
Col beneficio del dubbio, confido che chi guida i governi in nome della Scienza, abbia l’onestà di usarla in tutta la sua bellezza, un treno che rallenta, si gode i panorami e le fermate, non sottomettendo le menti ma facendole sentire parte fondamentale del mondo. Più che mai oggi dico: se non vogliamo farlo per noi, facciamolo per i nostri figli. Glielo dobbiamo.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 324 | Novembre 2020)