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venerdì, 25 Aprile 2025

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Mollo tutto e… coltivo l’iris!

di Melissa Frulloni – Alla scoperta della coltivazione del Giaggiolo a casa di Luca e Pierangela che per questo fiore hanno deciso di mollare tutto e cambiare vita.

Lei – Un lavoro da impiegata per 20 anni nell’azienda Inthema di Subbiano.

Lui – Idraulico insieme al fratello.

Sono Pierangela e Luca, due casentinesi che si sono lasciati tutto questo alle spalle e hanno deciso di cambiare vita. Lo hanno fatto qualche anno fa, lasciando il paese di Terrossola e trasferendosi in aperta campagna nel Podere Il Pratolino, pochi chilometri da Castel San Niccolò. Oggi sono finalmente riusciti a realizzare il loro sogno, vivere in una dimensione diversa, legata alla terra, ai suoi prodotti e ai suoi ritmi, lontano dal frastuono che impone la vita moderna anche in un piccolo territorio come il Casentino.

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“Speriamo di riuscire a vivere un giorno esclusivamente con quello che ci dà il nostro orto e i nostri animali”, ci dice Pierangela, al fresco della bellissima casa che è riuscita a costruire insieme a Luca. Per arrivare da loro il percorso è un po’ impervio, buche e strada sterrata, ma il panorama sul Castello di Strada e sulle foreste che si gode da quassù vale la salita. “Fino al 2011 la strada per arrivare qui non c’era. In questo posto c’erano solo campi, erbacce e anche gli ulivi che ora fanno parte del nostro giardino erano ricoperti dalla macchia. Ancora io e Luca lavoravamo in Casentino e venivamo quassù il fine settimana per sistemare il nostro podere. Dovevamo farcela a piedi la salita, perché come dicevo la strada ancora non c’era. Zaino in spalla, panini, scarpe comode e una bella passeggiata prima di metterci all’opera per far tornare questo posto un luogo abitabile e vivibile per noi.” Ci ha spiegato Pierangela.

Finalmente con Luca avevano trovato un posto lontano dalla civiltà, un po’ malconcio e sul quale c’era da lavorare, ma perfetto per la loro voglia di evadere e lasciare la vita che stavano conducendo. Era il 2008 e solo da qualche tempo sono potuti venire a vivere quassù, tanto infatti era il lavoro da fare per risistemare tutta la zona.

Cambiare vita per Pierangela e Luca, significa soprattutto abbandonare tutto quello che “la società moderna ci impone. Se non hai la macchina nuova, il vestito all’ultima moda o la televisione ultra piatta, non sei nessuno e ti senti perso perché ti sembra di non riuscire a rispondere ad un bisogno fondamentale, quasi primario, di accumulare sempre più cose, di avere, avere sempre di più. Ormai i media, internet, tutti i modelli che abbiamo di fronte ci propongono una vita fatta di oggetti e non di sentimenti e sensazioni. Ci fanno credere che abbiamo bisogno delle cose, dei beni materiali e per questo se non li accumuliamo stiamo male. Io e Luca invece crediamo che tutto ciò di cui un uomo ha bisogno è la tranquillità e la serenità. Vivere felice, cercando questa felicità dentro se stessi e non all’esterno, solo così si può definirsi davvero ricchi.” Ci ha spiegato Pierangela.

Lei e Luca sono riusciti a non essere schiavi delle cose e a vivere in una dimensione libera, immersi nella natura. Ancora hanno dei legami fisici con il “nostro mondo”, genitori anziani a cui far visita e, per Luca, un lavoro come insegnante di Karate, però hanno comunque sciolto qualsiasi legame mentale con la vita che facevano e soprattutto con la visione che predomina nel nostro tempo.

Nel loro terreno Luca e Pierangela coltivano un po’ di tutto, ortaggi, legumi, patate, ma 5 anni fa hanno avuto un’idea che rende il loro lavoro di coltivatori ancora più particolare e unico; hanno deciso di iniziare a coltivare l’Iris o, come viene comunemente chiamato in Casentino, il Giaggiolo.

Per la nostra vallata questa era una tipica e antica coltivazione che si è andata a perdere nel tempo. Coltivata tradizionalmente a Garliano e a Cetica, il Giaggiolo è una pianta sterpigna che cresce anche nei nostri giardini e che un tempo veniva utilizzata per sistemare e tenere ferma la terra delle scarpate.

“L’idea ce la data un vecchio signore di Quota. Per caso lo abbiamo conosciuto e ci ha raccontato della sua coltivazione di Giaggioli, così abbiamo pensato di provare anche noi.” Ci ha spiegato Pierangela.

La lavorazione dell’Iris è davvero impegnativa e richiede tanta manualità e pazienza perché dalla piantagione, alla raccolta, fino allo sbucciamento di questo fiore, il processo è completamente manuale. Come spesso accade in agricoltura, anche questa coltivazione non da un grosso reddito, almeno inizialmente, dato che sono 3 gli anni da aspettare prima di effettuare il raccolto.

Nei terrazzamenti intorno alla casa, Luca ha piantato tantissimi Giaggioli e vederli in fiore è davvero uno spettacolo. Il terreno per farli crescere è perfetto, soleggiato, drenante, ideale per questo tipo di piante.

“Il Giaggiolo deve essere raccolto a mano e non ci sono macchine che permettono di toglierlo dai campi. Luca lo toglie con la zappa poi con dei particolari coltelli arrotondati lo sbucciamo. L’Iris può essere anche seccato e una volta lavorato lo mandiamo ad un consorzio di produttori del Valdarno che lo raffina per esportarlo in Francia e in altri paesi.” Ci dice Pierangela. Il Giaggiolo è usato nel mondo della profumeria per creare essenze, ciprie e borotalchi e nel settore è veramente una materia prima pregiatissima che può arrivare a costare anche 45.000 euro il chilo. “Non possiamo vendere i nostri giaggioli senza passare dal consorzio e anche se in profumeria li fanno pagare un occhio della testa, a noi produttori non danno un gran che e alla fine ci resta davvero poco se contiamo tutta la fatica e il tempo che impieghiamo per ottenere il prodotto lavorato.” Continua Pierangela.

La loro è una delle poche (se non l’unica) coltivazione di Iris del Casentino e veder lavorare questo fiore è un’esperienza davvero interessante che merita di essere portata alla luce. Potrebbe essere un’attività anche per le scuole della vallata e per far conoscere ai nostri bambini una della coltivazioni più antiche e tipiche del Casentino.

La scelta di Pierangela e Luca è davvero coraggiosa, un cambio di vita contro tendenza che li porterà sicuramente ad apprezzare tante piccole cose e che gli permetterà di rispettare la natura, vivendo con i suoi tempi e aspettando che nascano e crescano altri bellissimi Giaggioli.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 274 | Settembre 2016)

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