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domenica, 22 Dicembre 2024

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Nasce a Corezzo la Cooperativa di Comunità

da Unione dei Comuni Montani del Casentino – Nasce a Corezzo, nel comune di Chiusi della Verna, la Cooperativa di Comunità, una delle venticinque esperienze finanziate dalla Regione con 1 milione e 200 mila euro. L’obiettivo è quello di contrastare e invertire il trend di spopolamento e l’impoverimento della aree montane e più marginali della Toscana. La presentazione si terrà sabato alle 16 nei locali della Pro Loco di Corezzo e oltre al sindaco di Chiusi della Verna Giampaolo Tellini e a tutta l’amministrazione, parteciperà l’assessore regionale Vittorio Bugli, la cittadinanza, i membri e i rappresentanti dei soggetti che costituiranno la cooperativa, Slow Food e altri partner del progetto. Al centro del piano di rilancio che coinvolge la Vallesanta, c’è la produzione, la promozione e la commercializzazione del tortello alla lastra che grazie al finanziamento regionale di 49 mila euro subito spendibili, diventerà il motore dello sviluppo turistico eno-gastronomico del territorio. “Abbiamo centrato un obiettivo importante grazie al lavoro di tutta la comunità, dell’assessore Sirio Farini che ha seguito il progetto e grazie anche al contributo regionale – ha dichiarato il sindaco di Chiusi della Verna Giampaolo Tellini – questa è un’opportunità di crescita economica per tutta la parte alta del comune che porterà lavoro e maggiori servizi nel territorio in una prospettiva di sviluppo turistico”. Il percorso partirà appunto dalla costituzione della cooperativa di comunità nel territorio della Vallesanta che ha nel paese di Corezzo il suo principale centro abitato, e dalla creazione di una vera e propria filiera del tortello. Tale cooperativa lavorerà proprio per la creazione di un prodotto tipico d’eccellenza, promuovendone la commercializzazione in ambito locale, nazionale e internazionale.
L’implementazione e la messa a sistema di tali attività andranno a innescare meccanismi di economia collaborativa. L’idea è quella di mettere in moto il turismo, generando la curiosità dei visitatori intorno ad un piatto tradizionale, simbolo di un’intera comunità. Già l’estate scorsa un gruppo di lavoro ha messo in piedi un vero e proprio piano di promozione che prevede anche il coinvolgimento di Slow Food e che ora unendosi alle cooperative e alle attività locali diventerà una vera e propria cooperative. L’incontro di sabato rappresenta quindi solo il punto di partenza di un più ampio progetto di sviluppo dell’intero territorio.

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