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giovedì, 26 Dicembre 2024

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Natale, sperare si può…

di Melissa Frulloni – C’è chi trova periodo appena trascorso triste e malinconico, consumistico e commerciale, svuotato del suo vero significato e mercificato, troppo anticipato, visto che gli addobbi si fanno sempre prima e già a metà novembre ci ritroviamo con luminarie accese e mercatini natalizi inaugurati…

C’è chi la vede così e chi invece crede che sia stato il momento più bello dell’anno! Non c’è dubbio che il Natale sia diventata una festa materialista; regali (anche costosi), pranzi, cene, sprechi, troppi giocattoli comprati a bambini annoiati troppo presto di tutto. Ma esiste anche un altro Natale, una faccia diversa di questa che per molti non è solo una festa, ma un vero e proprio mood che fa bene all’anima… E non stiamo parlando solo della celebrazione religiosa, del significato profondo che può assumere per chi crede; anche per chi la interpreta come una “festa laica”, questa può essere veramente carica di sentimenti e sensazioni positive.

È il Natale delle piccole cose, delle tradizioni, della famiglia, non quella che devi vedere per forza perché “a Natale tocca stare insieme”, ma intesa come tutte quelle persone a cui vuoi davvero bene e con cui vuoi davvero passare del tempo di qualità; condividere dei pasti e delle bottiglie pregiate, fare quel regalo che sai sarà davvero speciale. Natale è anche accendere la tua candela alla cannella, fare l’albero per la prima volta con il tuo bambino e raccontagli tutto su una notte magica, comprare un libro insieme e leggerlo davanti al camino.

A Natale si può sperare… Possiamo farlo noi casentinesi più di altri, visto che abbiamo la fortuna di viverlo proprio qui. Sì, la fortuna, senza dubbio, perché al di là dei disagi e delle mancanze della nostra vallata che sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, il Casentino è ancora una terra a misura d’uomo, a misura di bambino, in cui vivere e crescere è bello e sicuro.

A Natale dobbiamo sperare; è un imperativo che ci imponiamo per tutti quelli che vivono in luoghi lontani, distrutti dalla guerra, per chi vivrà un Natale in cui invece la speranza sembra morta e sepolta con l’arrivo dell’ennesima bomba, in un incontenibile violenza che dilaga intorno a noi alla velocità della luce. Velocità che in questi giorni di festa ci possiamo permettere di mettere in pausa, ritrovando la dimensione lenta della chiacchiera sul divano, di un pomeriggio intero passato anche a non far niente.

Sì, potete farlo, potete prendervi del tempo in cui non ci siano scadenze ed orari a dettare i vostri ritmi. Il fermo immagine della bambina che si appresta a decorare l’albero che abbiamo scelto anche per la nostra copertina rimanda proprio a questo; ad una dimensione statica, ormai lontana dalla nostra frenesia quotidiana che ci auguriamo di vivere durante queste feste.

Sperare in un Natale diverso, autentico, di veri sentimenti, si può e… si deve! Auguri a tutti.

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