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domenica, 24 Novembre 2024

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Non chiamatelo solo Carnevale!

di Lara Vannini – Ha più di sessanta anni e solo l’Austerity anni ’70 e la pandemia hanno cercato invano di bloccarlo. È cresciuto nel tempo tanto da avere un Comitato con un proprio statuto che si occupa in esclusiva dei suoi preparativi. Diverte grandi e piccini, con spettacoli, animazione e ovviamente i tanto amati carri allegorici. Se non fosse ancora chiaro, stiamo parlando del tanto atteso Carnevale dei Ragazzi di Rassina, un evento che addirittura fino a poco tempo fa, produceva per se stesso e i comuni limitrofi ben 15 quintali di coriandoli a stagione!

Quest’anno dopo uno stop forzato a causa della pandemia, nei giorni 5-12 e 19 febbraio 2023, il Carnevale e la sua dirompente allegria, invaderà strade e piazze della cittadina di Rassina e per festeggiare al meglio questo popolare evento, abbiamo incontrato il Sindaco di Castel Focognano Lorenzo Remo Ricci e l’attuale Presidente del Carnevale Samuele Cantore, per conoscere più da vicino una delle più allegre e colorate manifestazioni del periodo invernale.

Sindaco Ricci, quando nasce il Carnevale dei Ragazzi? «Il Carnevale a Rassina è una manifestazione che nasce nel 1959 senza carri allegorici, con il principale intento di far divertire i bambini. In generale l’evento carnevalesco in Toscana ha una storia secolare fatta di folklore, cortei mascherati e specificità culinarie che hanno fatto la storia della nostra regione. Se pensiamo al Casentino, possiamo dire che nei primi anni ’60, esistevano due carnevali maggiori: quello di Stia e quello di Rassina. In realtà sono sempre state due manifestazioni distinte tra loro con proprie peculiarità: a Stia è sempre stata privilegiata la ricercatezza del costume mentre a Rassina ha sempre avuto la meglio una dimensione più ludica e incentrata sui bambini anche se negli ultimi anni grazie agli spettacoli collaterali abbiamo cercato di rendere l’evento maggiormente inclusivo per tutti i partecipanti. Tra i promotori e i fondatori del Carnevale di Rassina possiamo sicuramente annoverare Concetto Pietrini detto “zimbo”, storico componente della banda musicale e da sempre impegnato nel sociale e nel volontariato.

Ma i nomi da citare attivi e popolari nei primi decenni del Carnevale sono tanti come ad esempio: Cutini Vasco e Primo, Giancarlo Mattesini, Piero Fantini e Tonielli Carlo Alberto, Porfirio Del Buono e anche mio padre Franco Ricci. Un tempo la vita delle persone era soprattutto vita di paese ed era normale che quasi tutti fossero coinvolti negli eventi principali dell’anno. I costumi presenti nei primi anni della manifestazione erano molto semplici, “home made” come diremmo oggi, potevano prendere spunto dalle maschere tradizionali come Arlecchino, Pulcinella o la popolare lacrima di Pierrot, altrimenti senza spesa potevano essere indossati vecchi indumenti trovati nelle soffitte di casa o costruite maschere artigianali con la carta pesta e la carta crespa. Con il tempo, sono stati realizzati i primi carri allegorici e il Carnevale è diventato un evento sempre più ricco ed articolato.

I carri storici che hanno resistito al tempo fino ai giorni nostri sono sicuramente la nave e il trenino che è poi diventato la nostra mascotte. Ogni anno questi carri sono sottoposti ad una serie di collaudi per renderli oltre che belli esteticamente anche sicuri e con il tempo sono stati adibiti sempre di più al trasporto dei bambini, perché come ho già detto la priorità è sempre stata quella di far divertire i ragazzi, sia con le maschere ma anche coinvolgendoli nelle attività».

Quando iniziavano i preparativi e come avveniva la socialità? «Ieri come oggi i preparativi avvengono molti mesi prima di febbraio, anche se possiamo dire che il Comitato del Carnevale è sempre in “azione” perché durante l’anno aiuta ad organizzare eventi e feste paesane come ad esempio la festa anni ’80 “Remember Manhattan”. Un tempo verso settembre-ottobre, i volontari che erano generalmente persone di paese, come artigiani, falegnami, fabbri, sarte, ma anche comuni cittadini, prestavano la propria manualità per la realizzazione dei vari aspetti del Carnevale. Oggi alcuni mestieri sono diminuiti in favore di altri ma sessant’anni fa quasi in ogni famiglia era possibile trovare qualcuno che, ad esempio, sapesse cucire un abito o comunque farlo in maniera semplice. Come già detto i preparativi erano anche occasione di socialità, infatti poteva capitare spesso di condividere un pranzo o una cena, fare una salsicciata o mangiare un bel piatto di polenta con il sugo fumante. Per quanto riguarda gli eventi di intrattenimento collaterali al Carnevale, per lungo tempo sono stati chiamati dei gruppi folk a suonare e intrattenere con i propri spettacoli, tant’è vero che veniva pagato anche un biglietto. Oggi abbiamo preferito dare spazio alle maschere e l’animazione viene fatta da chi collabora con il Carnevale».

Presidente Cantore, oggi com’è cambiato il Carnevale? «Oggi siamo alla 61esima edizione del Carnevale dei Ragazzi. È trascorso molto tempo ma lo spirito e la voglia di socialità non sono cambiati anzi forse si sono intensificati nel tempo, cercando di mantenere quelle che sono le caratteristiche “storiche” del nostro Carnevale ma adattandole in base ai desideri delle persone e alla voglia di divertirsi. Del resto il Carnevale è un momento ricreativo per tutti, grandi e piccini e il nostro lavoro negli anni è andato proprio in questa direzione. Come nel passato verso settembre gli organizzatori del Carnevale iniziano gli incontri per decidere sia la parte tecnica di revisione dei carri sia la parte degli spettacoli e dell’intrattenimento.

Negli anni per rendere il corteo sempre più bello e scenografico abbiamo anche acquistato dei pezzi dai Carnevali maggiori come quello di Viareggio. Negli ultimi anni proprio con l’intento di coinvolgere tutti negli eventi carnevaleschi, abbiamo reinterpretato scene di film celebri come “Spaghetti Western”, con Bud Spencer e a seguire pranzi a tema con spaghetti e polpette. Nel tempo oltre ai carri e alle maschere dei bambini abbiamo acquistato dei costumi evergreen come Topolino e Topolina o Paperino e Paperina, personaggi della Disney ma anche supereroi dei cartoni animati molto amati dai bambini. Anche le scuole sono state coinvolte nella preparazione dei giochi. Quest’anno ad esempio i bambini dovranno creare delle carte a tema libero per poi giocare tutti insieme ad un Memory gigante, giochi vintage che ancora oggi se reinterpretati posseggono un grande fascino e appassionano tutti. Un altro anno ad esempio facemmo un torneo di Shangai gigante. Come già è stato accennato, il Comitato del Carnevale, organizza anche altri tipi di eventi come la festa anni ’80 “Remember Manhattan”, o “Rassina Games” ma anche mercatini di Natale, ogni periodo dell’anno è buono per fare festa insieme.

Il Carnevale dei Ragazzi di Rassina può essere seguito nelle varie iniziative grazie ad una pagina Fb. Vi aspettiamo tutti al nostro divertentissimo Carnevale dei Ragazzi che culminerà domenica 19 Febbraio con la gran Cuccagna e un buon piatto di pasta offerta a tutti i partecipanti!»

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