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lunedì, 21 Aprile 2025

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Nuovo Codice, alla prova della strada

di Francesco Meola – Sono entrate in vigore lo scorso dicembre le nuove modifiche al codice della strada e, nonostante il brevissimo tempo trascorso dalla loro introduzione e il fragore mediatico che hanno provocato, stando ai primi dati raccolti dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri, avrebbero già comportato un calo significativo degli incidenti e delle vittime. Nel periodo compreso tra il 14 dicembre e il 13 gennaio 2025, infatti, gli incidenti sono diminuiti quasi del 9% mentre le vittime oltre il 30%.

Cinque le novità più importanti introdotte: dalla tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti, all’uso del cellulare alla guida, nonché l’introduzione della sospensione della patente per coloro che abbandonano gli animali, sanzioni più severe per i neopatentati e l’installazione obbligatoria (per i recidivi) del dispositivo alcolock.

Ma andiamo a vedere nello specifico quali sono i provvedimenti presi. Rispetto a coloro che vengono sorpresi alla guida in stato di ebbrezza sono state inasprite le multe, che adesso variano da 173 a 694 euro per chi supera di oltre 10 km/h i limiti di velocità. In caso di incidente, inoltre, la sospensione della patente può arrivare fino a 30 giorni. Chi guida usando smartphone, tablet o altri dispositivi elettronici rischia invece una multa compresa tra i 250 e 1.000 euro, oltre alla sospensione automatica della patente per una settimana laddove si è in possesso di almeno 10 punti.

Il titolo di guida può essere altresì revocato o sospeso per coloro che abbandonano animali in strada, con pene fino a sette anni di carcere se l’atto dovesse causare incidenti con morti o feriti. Regole più severe anche per i nuovi conducenti, con sanzioni e sospensioni della patente per infrazioni quali circolazione contromano, passaggio con il rosso e mancato utilizzo del casco. Per chi fa abuso di alcol in modo recidivo, è prevista l’installazione obbligatoria del dispositivo alcolock, un meccanismo che impedisce l’accensione del motore se viene rilevato un tasso alcolemico sopra lo zero.

Insomma, una lunga serie di accorgimenti che stanno lentamente modificando le abitudini degli automobilisti, come ci conferma anche Francesco, uno dei responsabili della scuola guida di Ponte a Poppi, con il quale abbiamo discusso anche di esami di guida ed eventuali suggerimenti al riguardo.

Salve Francesco, cosa possiamo dire delle recenti modifiche al codice della strada? «Ce ne sono state diverse e sono legate soprattutto agli aspetti sanzionatori. Ma piuttosto che soffermarmi su ognuna di esse, premesso che hanno tutte la loro importanza, mi preme sottolineare l’inasprimento delle pene per coloro che vengono sorpresi alla guida in stato di ebbrezza o in una situazione di alterazione psico-fisica. Ecco, diciamo che questo, tra i provvedimenti adottati, potrebbe rappresentare più di altri un deterrente. Anzi, anche se non abbiamo ancora una stima precisa, sembra stia già spingendo gli automobilisti a tenere una condotta più accorta».

È bene precisare, però, che rispetto a prima non sono cambiati i livelli alcolemici consentiti. Probabilmente, in tal senso, c’è stata un’informazione troppo allarmistica… «Sì, è probabile, anche perché delle volte i mezzi di informazione lanciano dei messaggi non proprio chiari. Mi sento di rassicurare tutti gli utenti della strada che da questo punto di vista non è cambiato nulla. È giusto ricordare che l’alcol va consumato in modo responsabile e nei limiti del consentito, ma questo non significa doverlo eliminare del tutto. Basterà stare attenti esattamente come lo si doveva essere fino a ieri».

Dal punto di vista personale come giudica, in generale, i nuovi provvedimenti adottati? «Come dicevo pocanzi, tutte le modifiche hanno a mio avviso una loro utilità. In generale, penso possano indurre tutti a un maggiore senso di responsabilità o almeno questo è quello che ci auguriamo, dal momento che non possiamo ancora basarci su delle statistiche. In ogni caso, già il fatto che la gente si ponga qualche domanda in più sul comportamento da tenere prima di mettersi alla guida, credo rappresenti un dato confortante. Penso, ad esempio, anche a coloro che alla guida fanno uso del cellulare e magari, d’ora in avanti, staranno ancora più attenti».

Per quanto concerne gli attuali esami di guida, che consiglio si sentirebbe di dare a coloro che si apprestano a conseguire la patente? «Innanzitutto, li invito ad affrontare questo percorso con serietà ma senza ansie eccessive. Ovvio che si debba studiare e probabilmente rispetto a un tempo l’esame è anche più difficile ma con il giusto approccio lo si può superare tranquillamente. Il consiglio principale è quello di rimanere calmi e concentrati in ogni fase della prova, sia scritta che pratica. È normale essere nervosi ma se si vuole evitare di perdere le nozioni apprese durante le lezioni, sarà necessario non farsi dominare dall’ansia. Anzi, a coloro che stanno ancora studiando o comunque hanno intenzione di iscriversi a breve ai corsi, consiglio di chiedere sempre dei chiarimenti laddove avessero un qualsiasi dubbio. È fondamentale arrivare agli esami certi delle proprie conoscenze».

Come sono strutturate attualmente le prove? «Quella teorica consta di trenta domande, alle quali va risposto senza superare il limite massimo dei tre errori. In quanto alle tematiche, abbracciano tutto il codice della strada con riferimenti anche alla meccanica dell’automobile, alla documentazione di cui deve essere in possesso il guidatore e a quella inerente all’autoveicolo. Nella prova pratica, invece, l’esaminatore valuterà la capacità dello studente di manovrare il veicolo, rispettare i segnali stradali e reagire correttamente alle diverse situazioni di traffico. È importante, quindi, mostrare sicurezza e competenza durante tutto l’esame che ha più o meno la durata di una mezz’ora».

Qual è l’atteggiamento che tengono solitamente i ragazzi che si approcciano ai vostri corsi? Riscontrate la dovuta attenzione? «Devo dire che non possiamo lamentarci. La maggioranza dei ragazzi che arrivano da noi sono fortemente motivati e consapevoli della serietà del percorso che stanno intraprendendo. In linea generale penso di poter affermare che, al di là degli stereotipi che si possono avere sui giovani di oggi, c’è un approccio più che positivo».

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