di Riccardo Buffetti – L’anno che si è appena concluso ha portato al territorio casentinese un altro fiore all’occhiello per il sociale. Dall’Associazione Crescere Odv, e spinta dalla presidente Faustina Bertollo, è nata la Cooperativa sociale Officina 104. Un’idea che è diventata una concreta opportunità di lavoro.
«Officina 104 è una cooperativa sociale a tutti gli effetti e nasce per creare opportunità lavorative a persone con disabilità e per favorire loro l’accesso al mondo del lavoro, con una visione differente», dice Bertollo. Si tratta di un’impresa innovativa e ambiziosa resa possibile dalla sinergia tra istituzioni pubbliche, enti profit ed organizzazioni non profit, riunite per un obiettivo comune.
«Al 30 novembre scorso sono stati assunti i primi 6 ragazzi con due educatori. Vogliamo che Officina 104 possa essere la loro palestra lavorativa, con il lungimirante obiettivo che possano in un futuro lavorare in modo autonomo in aziende. Ci occupiamo dell’integrazione lavorativa di persone con disabilità intellettiva medio-grave finalizzata ad aumentare il grado di autonomia personale e a sviluppare comportamenti socialmente competenti, primo fra tutti l’acquisizione di un lavoro, anche protetto, che richiede la partecipazione attiva e che consente una rete di collegamenti con i vari settori produttivi del territorio. La finalità deve essere quella di permettere alla persona con disabilità di trovare un’identità sociale, sperimentare relazioni di reciprocità e strutturare i tempi della giornata secondo i ritmi della vita attiva».
In cosa consiste la produzione principale? «La parte principale riguarda i biscotti, anzi, l’Ami-cotto. L’idea di Ami-cotto, il biscotto amico, nasce come laboratorio per le abilità dell’Associazione Crescere. Abbiamo sviluppato il progetto basandoci sulla semplicità con un prodotto dolciario da forno che accontentasse tutti, prodotto dai nostri ragazzi in collaborazione con chi ha l’esperienza necessaria per supportare il progetto e abbiamo incontrato la sensibilità e l’accoglienza del Panificio Pancini & Ciardi mettendo a punto una ricetta unica, che rispecchi la tradizione, che possa essere consumata da tutti a tutte le ore della giornata. Il prodotto valorizza il lavoro dei ragazzi, la qualità e la tradizione. Ogni mese facciamo una produzione, soprattutto per le ricorrenze come il Natale. Quest’anno abbiamo messo in piedi 1.100 pacchi di biscotti e 100 cesti, con all’interno di ognuno una storia dietro».
Quindi c’è una forte partnership con le aziende del territorio? «La cooperativa si occupa anche di lavoro conto terzi. Già con delle aziende ci occupiamo di imbustare prodotti, etichettare o confezionare. Collaboriamo anche per l’agricoltura sociale e a breve avremo una linea di moda: nel 2024 verranno lanciate le magliette create insieme ad una stilista. Un nostro brand diciamo. Ci saranno disegni di ortaggi, con i ragazzi che ne hanno scelti i colori, l’accessorio e una frase contenente la prima lettera del loro nome e cognome, in modo tale che si possano identificare con le maglie. Questo sarà un inizio che ci piacerebbe proseguisse con zaini e altri oggetti».
E con l’Associazione Crescere come unite le attività? «Tutto è legato in primis all’acquisizione di abilità che poi si trasformeranno per loro in possibilità, come quella di avere una vita sociale e autonoma, e per farlo devono abituarsi ad essere organizzati, lavorare in gruppo, avere delle regole. Crescere fa sempre da contorno con percorsi propedeutici al lavoro, accogliendo i ragazzi nei momenti non lavorativi con laboratori per le autonomie e la socializzazione per offrire sempre nuove esperienze ed opportunità di socializzazione. Quindi si occupa di offrire tutta la parte ludico-creativa. I sei assunti sono tre anni che sperimentano la collaborazione tra loro. Lavoriamo per un modello capace di valorizzare le competenze ed abilità di ognuno».
Arriveranno altri inserimenti? «Certamente, altri due ragazzi stanno per entrare nel gruppo. Stiamo costruendo le fondamenta di quello che diventerà un modello unico nel suo genere per esaltare talenti ed abilità. L’idea in un periodo non lunghissimo è quello di assumere altri ragazzi, ma per farlo dobbiamo avere lavoro, ovviamente dalle aziende. Comunque non serve solo lavoro, l’obiettivo è far capire anche ai ragazzi che nelle ore di una giornata serve anche il divertimento, lo sport, svago e uscite. Loro hanno pochi momenti relazionali all’esterno quindi è difficile trovare gruppi di pari che vengano coinvolti. Per questo facciamo delle attività con le moderne tecnologie per farli conoscere e vedere, quando vengono riconosciuti sono contenti. Podcast, previsioni del tempo, attività di speaker, oroscopo, giornalini, cose semplici per un altro ma per loro no. Il lavoro con i biscotti piace veramente tanto e lo fanno bene, c’è tanto lavoro di squadra. Non mancano tra loro momenti di tensione perché difficilmente si regolano, però stanno proseguendo bene nel loro percorso».
Si è chiuso il 2023. Che bilancio può fare di quest’annata e cosa si aspetta, invece, dal 2024? «Noi siamo soddisfatti del percorso che abbiamo fatto finora. Pensate che abbiamo anche istaurato una collaborazione con una scuola del Valdarno, con un progetto all’interno per ragazzi con disabilità legato all’attività dell’orto. Per il 2024 ci hanno chiesto di continuare con altri progetti. L’Associazione ne ha fatti diversi buoni, ed è stato un anno, il 2023, positivo, in cui abbiamo portato a termine diverse cose. Ci sono stati due bandi vinti – uno con la Cassa di Risparmio e l’altro con Fondazione Intesa San Paolo – sul tempo condiviso e per i podcast; uno legato alla Regione per le abilità domestiche dei ragazzi in vista di una futura vita indipendente. Abbiamo tante idee, con cui cerchiamo di stimolarli il più possibile: tra tutti i fronti, trovano sempre quello che gli piace, per questo differenziamo il più possibile. Anche per il 2024 ci sono tante idee: tra gli obiettivi c’è quello di fare una gita al mese di un giorno e 2-3 fine settimana portare tutti i ragazzi in esterno, sono stati bravissimi e tutto quello che avevamo proposto nel 2023 lo hanno fatto. Gli faremo fare anche un corso di inglese per la vendita dei prodotti: in questo caso l’intento del nuovo anno sarà quello di fargli gestire un e-commerce».