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mercoledì, 2 Aprile 2025

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Ora tutti indignati per l’ennesimo semaforo, ma i problemi della SR71 vengono da lontano

«Il numero 2 di CASENTINO2000 si intitolava “Sulla strada”. Correva l’anno 1993 e rileggendo quegli articoli, ci accorgiamo (purtroppo!) che in questi 30 anni nulla è cambiato… Siamo ancora qua, su queste pagine, a scrivere fiumi e fiumi di parole sui problemi della viabilità casentinese, combattendo e alzando la voce, oggi come allora, per ottenere le stesse cose: “Nessuno si attende superstrade galattiche, né gallerie capaci di trapassare gli Appennini. Ci basta una strada di fondovalle dignitosa” (dall’editoriale del dicembre 1993).

Quel che è cambiato, di fronte ad una statale pressoché immobile, è sicuramente il traffico, negli ultimi anni divenuto più intenso a causa dell’aumento del numero di veicoli in circolazione. La SR71 è rimasta quella di inizi ‘900 (bretelle, rotonde, varianti e variantine escluse), con una concezione incapace di reggere il via vai di questi anni. Purtroppo lo dimostrano i tanti (troppi!) morti che contiamo ogni anno, tragiche testimonianze della mancanza di sicurezza sulla nostra statale e della sua totale incapacità di recepire la quantità di auto, camion e tir in circolazione.

Così dopo 30 anni, anche in questo numero del giornale, così come in molti altri prima di questo, parliamo degli stessi problemi, che purtroppo i vari rattoppi non hanno saputo risolvere o quanto meno arginare.

A poco infatti sono servite le opere pubbliche che, negli anni, hanno solamente sprecato milioni e milioni di euro, ancora i conti da fare ogni giorno sono con code interminabili, lavori in corso (semaforo di Santa Mama docet), una lunga sequenza di centri abitati da superare, autovelox, punti di sorpasso praticamente assenti, trattori, corriere, attraversamenti pedonali che mettono a rischio pedoni e automobilisti… E così, avanti in loop, da 30 anni a questa parte!

Non siamo molto d’accordo con chi dice che, forse, da un lato, è giusto così, che il Casentino è una valle slow e le sue strade non possono essere a scorrimento veloce, ma bensì tranquille vie in cui andare dolcemente, per ammirare il panorama, fermarsi a godere dei sui scorci e poi, lentamente ripartire.

Tutto molto bello, ma non certo per chi deve percorrere la SR71, ogni giorno, per recarsi a lavoro, o a scuola, o in ospedale (visto che purtroppo anche quello ce lo stanno portando via pezzo dopo pezzo e il più vicino da raggiungere è ad Arezzo).

Per noi che questa valle la viviamo e non siamo qui in ferie (o anche in pensione), la via demodé e il Trenino di un tempo non sono proprio il massimo, anzi! Sono grattacapi continui, imprecazioni quotidiane e purtroppo, a volte, anche lacrime versate per chi in quella strada ci è morto.

Come abbiamo sempre fatto in questi 30 anni, anche oggi non possiamo certo starcene in silenzio a guardare le file che si allungano e i disagi che aumentano; continueremo a stimolare il dibattito, punzecchiare i nostri enti e i sindaci, affinché si trovino soluzioni valide a risolvere la situazione.»

Questo estratto dall’editoriale di Melissa Frulloni, marzo 2023 nr. 352, CASENTINO2000, è impressionante. Praticamente quello che dicevamo allora (e che si rifaceva a quello detto prima, fin dal 1993, 31 anni fa…) può essere riportato tale e quale ad oggi. Basta cambiare un semaforo.

Purtroppo i problemi di oggi sono figli di tutte le scelte sbagliate fatte (indovinate da chi…) sulla SR71, fin da quando non si è voluta una strada “vera”, passando poi per le rotonde, le diritte addirizzate e continuando imperterriti ancora oggi con mega lavori improbabili e costosissimi.

Sono 30 anni che lo diciamo e svegliarsi indignati oggi e poi riaddormentarsi fino a quando metteranno il prossimo semaforo, serve a poco…

Il BADALISCHIO d’ARGENTO, rubrica di satira politica e controinformazione

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