di Marco Roselli – Quando arriva il mese di giugno è ormai cominciata la stagione calda estiva. Le caratteristiche dell’estate casentinese le conoscevamo bene: scarsità di pioggia, zanzare, caldo e sudate sotto il sole fino a metà agosto; poi, il primo temporale verso la seconda decade, dava il segnale dell’imminente cambio di stagione. Dico che le conoscevamo perché negli ultimi decenni pare proprio che il clima sia cambiato, tanto che la nostra terra sta ospitando sempre più oliveti e vigneti, un tempo improbabili.
Nell’orto il lavoro da fare non manca: si raccolgono i frutti dell’impegno dei mesi passati, ci sono semine che impostano le aiuole nell’autunno, le piante crescono e hanno bisogno di varie cure.
In questo periodo la natura è rigogliosa e cresce molto bene anche l’erba spontanea tra i filari di ortaggi. Se è una pratica positiva tenere l’orto pulito periodicamente, evitando che le essenze selvatiche soffochino le colture, è altrettanto utile favorire una certa biodiversità, lasciando che le piante non coltivate compiano il loro ciclo naturale in bordure o in ciuffi tra le varie specie. Ciò permette a numerosi insetti utili, comprese api e bombi, di renderci un enorme servizio, quello dell’impollinazione.
La pacciamatura
Per avere un giusto equilibrio tra colture e terreno con non troppe piante indesiderate può essere utile la pacciamatura degli ortaggi. Coprendo il terreno si risparmia anche parte del lavoro di irrigazione, sprecando meno acqua per evaporazione. Un ottimo materiale per la pacciamatura è la paglia, che distribuita tra le file permette di controllare le erbe infestanti, ridurre l’evaporazione dal suolo e il suo eccessivo riscaldamento. In alternativa, per gli orticoltori più esigenti, ci sono film di amido termoplastico totalmente biodegradabili nel terreno a fine stagione.
Rincalzatura
Il rincalzo è un lavoro tanto semplice quanto utile: consiste nel riportare terra al piede delle piante e risulta positivo per varie colture. Rincalzare è una buona pratica per le solanacee, i cavoli e i legumi.
Un ortaggio che ha particolare bisogno di esser rincalzato è la patata, per evitare che i tuberi emergano dal terreno rovinandosi.
Irrigazioni
L’irrigazione è uno strumento essenziale per produrre gli ortaggi estivi. I modi di distribuire l’acqua sono diversi e si hanno pro e contro quasi con ogni tecnica irrigua. Sta all’orticoltore conoscere il proprio ambiente e scegliere le forme di gestione più adatte per portare acqua alle piante senza danneggiarle.
Irrigazione per aspersione o a pioggia
Si tratta di irrigare sopra le piante. L’acqua bagna tutta la superficie del vegetale oltre che il terreno.
Vantaggi: effetto climatizzante, abbassamento delle temperature in fase di evaporazione.
Svantaggi: “effetto lente”. Con elevata luminosità e temperature alte fin dal mattino si hanno bruciature fogliari. L’irrigazione per aspersione comporta un aumento delle malattie fungine dell’apparato aereo ed un maggiore consumo di acqua.
Irrigazione a goccia
L’acqua viene distribuita tramite una manichetta forata posta in prossimità dei filari, sotto il film della pacciamatura.
Vantaggi: risparmio idrico; minore presenza di malattie dell’apparato aereo; possibilità di veicolare concimi idrosolubili.
Svantaggi: scarso o nullo effetto climatizzante.
Irrigazione per infiltrazione laterale
Metodo che prevede il passaggio di un importante volume d’acqua in conche lungo il filare delle coltivazioni.
Vantaggi: non è necessario avere manichette o altre strutture; nei filari è sufficiente predisporre una lieve pendenza per assicurare lo scorrimento, oppure mantenere una adeguata pressione nella testata di distribuzione.
Svantaggi: maggiore dispersione idrica per evaporazione.
Ombreggianti in caso di elevate temperature e forte intensità luminosa
Alcune specie orticole non sopportano la elevata intensità luminosa, prolungata per ore e giorni. Bisogna anche ricordare che le specie e le varietà selezionate per gli ambienti temperati, possono svilupparsi bene e produrre se le temperature si mantengono tra i 22 e i 28-30°C. Inoltre, l’insolazione eccessiva su bacche di peperone, melanzana, pomodoro può causare ustioni dell’epidermide che impediscono al frutto di completare la maturazione. Per limitare questi problemi negli appezzamenti di non eccessive dimensioni è possibile distendere teli ombreggianti di tessuto non tessuto.
Trattamenti antiparassitari in caso di necessità
Il pianeta delle orticole è talmente grande che non risulta possibile descrivere anche in modo sintetico tutte le malattie e i rimedi in un articolo, pertanto, ci limiteremo a citare quelle del pomodoro, che è la specie più rappresentata negli orti familiari.
Pomodoro
Peronospora del pomodoro (Phytophthora infestans)
La peronospora del pomodoro è una malattia fungina favorita da piogge o bagnature fogliari prolungate (es. irrigazione) e temperature superiori ai 10°C. Le prime infezioni avvengono indicativamente in seguito a 3-4 «cicli favorevoli di sviluppo» di 5 giorni ciascuno, ognuno dei quali interessato da piogge di almeno 20 mm e da una temperatura minima superiore ai 10 °C. In presenza di queste condizioni si possono iniziare gli interventi, ripetendoli dopo ogni pioggia. In estate avanzata, in seguito al verificarsi di piogge o abbondanti rugiade, si consiglia di intervenire con turni settimanali.
In presenza di macchie di peronospora già sviluppate e condizioni favorevoli si può trattare anche con maggiore frequenza. A livello di orticoltura familiare si possono impiegare prodotti a base di rame.
Molto utili sono anche i macerati di ortica o equiseto non perché curino la malattia, ma perché migliorano le difese immunitarie delle piante e ne rafforzano i tessuti.
Marciume apicale del pomodoro
È dovuto a una anomala assimilazione del calcio. Non eccedete con le concimazioni azotate e le irrigazioni, effettuando queste a intervalli regolari. Dato che il calcio, come tutti gli altri nutrienti, è trasportato dalla linfa della pianta, può venire a mancare quando il metabolismo vegetale rallenta o addirittura si interrompe.
L’irrigazione è indispensabile, ma deve essere fornita ad intervalli regolari, senza che la pianta si trovi sotto stress a causa della mancanza di acqua, oppure per un suo eccesso nel terreno, in quanto, in entrambi i casi, si ha un cattivo o nullo assorbimento del calcio.
Per contrastare questa fisiopatia sono utili le concimazioni di fondo con prodotti che contengono calcio ma questo può non essere sufficiente, perché detto elemento si muove lentamente, sia a livello di suolo che cellulare, pertanto, visto che gli accrescimenti delle bacche sono piuttosto veloci potrebbe “non arrivare in tempo utile” alla costruzione della parte apicale del frutto. In questi casi si devono aggiungere concimi ad assorbimento fogliare da distribuirsi con spruzzatori. Inoltre, se ogni anno si verifica il problema, meglio non coltivare varietà allungate perché di regola sono più sensibili a questa alterazione.
Bibliografia e fonti
– Avversità delle piante da orto, Speciale Informatore Agrario
– Orticoltura, Edagricole
Siti internet e blog
– https://mozworkofart.blogspot.com/2016/08/ricette-di-pane-ricette-toscane-ricette.html
– Il giornale del cibo
– Ortodacoltivare