Il titolo di oggi è composto da un numero ed una unità di misura. Non spiegherò subito il motivo di questa scelta. Preferisco farlo tra qualche rigo. Abbiamo chiuso il vecchio anno e aperto quello nuovo con un vero e proprio tormentone. La segnalazione. Torna anche di rima ma non era mia intenzione fare dell’umorismo, perché non è proprio il caso.
Ci vengono segnalate continuamente modalità di detenzione (soprattutto di cani) non idonee al benessere dell’animale. Ogni segnalazione è accompagnata dalla preghiera di non rivelare l’identità di chi denuncia il fatto. Spesso la segnalazione è anonima, recapitata per posta. Si ha paura del vicino permaloso, o addirittura vendicativo. Allora noi cerchiamo di accertare quanto raccontato, con discrezione, con delicatezza, valutando la veridicità, cercando collaborazione, attenti a non urtare le sensibilità. Ci capita di subire offese e a volte minacce.
Spesso ci scontriamo con l’ignoranza. L’ignoranza quella vera del termine. L’ignoranza di chi ignora cosa vuol dire prendersi cura di un animale. Certamente in un’epoca dove ci vediamo costretti a installare telecamere negli asili o nelle case di riposo il nostro argomento appare senza dubbio di secondaria importanza. Ma noi, in questa pagina, ci occupiamo di animali e siamo tenuti a sensibilizzare le coscienze in questo ambito pur consapevoli che senza dubbio esistono problemi più gravi.
Otto metri. Otto metri è la misura che la legge consente perché un box sia regolare. Sei metri è la lunghezza che la legge consente per una catena utilizzata ove non sia possibile recintare uno spazio. Sei ore invece è il tempo massimo in cui un cane – in via eccezionale – può stare legato ((LR 59/2009). Quindi, molto spesso, le autorità competenti, pur intervenendo, sono costrette ad accertare condizioni che non possono essere sanzionate o condannate.
Ma prendersi cura di un cane non può essere solo rispettare una serie di numeri e misure. L’amore è un’altra cosa. L’amore è condividere il tempo con lui, gioire delle sue effusioni al nostro rientro, è apprezzare la sua compagnia, è saper leggere il suo amore incondizionato guardando i suoi occhi, è ricambiare la sua fiducia assoluta. In queste giornate in cui il gelo si fa sentire forte, non possono bastare una cuccia e una ciotola. La cuccia non lo riparerà dal freddo e l’acqua della ciotola sarà senz’ altro ghiacciata. Se lo spazio è limitato non potrà riscaldarsi muovendosi e se è ”vecchietto” forse non sopravvivrà.
La decisione di prendere un cane comporta delle responsabilità, ma possiamo anche decidere di non farlo. Toglierlo da un canile e condannarlo comunque ad una vita di stenti non ha alcun senso.
Noi possiamo scegliere… lui no. (Beatrice Bensi, Canile Intercomunale di San Piero)
(tratto da CASENTINO2000 | n. 303 | Febbraio 2019)