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venerdì, 25 Aprile 2025
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Una App per raccogliere le informazioni per uno studio di sieroprevalenza

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da Regione Toscana – Una App per raccogliere le informazioni necessarie a uno studio di sieroprevalenza che la Regione sta conducendo sul territorio toscano. La App non viene utilizzata dalla popolazione, ma solo dagli operatori pubblici e privati (quelli elencati nell’ordinanza 23, cioè operatori sanitari, operatori e ospiti di Rsa e Rsd, volontariato, farmacie, personale penitenziario, forze dell’ordine, vigili del fuoco, ecc. ), o dalle strutture che svolgono gli esami sierologici e sono addette all’inserimento dei dati degli analizzati.

Per raccogliere i dati necessari allo studio, condotto da un gruppo di lavoro individuato con apposito decreto (4872 del 2 aprile 2020), è stata sviluppata questa App, che consente di inserire informazioni anamnestiche da eventuale contatto Covid-19, informazioni sul luogo di lavoro e sul ruolo ricoperto dalla persone oggetto di test.

La App, che si chiama #acasainsalute, ha una modalità di raccolta dei dati legata ad un singolo soggetto, oppure un’altra modalità “ambulatorio”, che consente di raccogliere velocemente informazioni di più soggetti (utile in contesti in cui un solo operatore effettua più prelievi presso una ditta o una Rsa).

La geolocalizzazione presente nella App, che il soggetto può decidere in autonomia di attivare o meno, non ha niente a che vedere con il tracciamento della posizione delle persone (il contact tracing modello Corea del sud, di cui tanto si parla), né dei contatti che la persona ha avuto, ma rileva solo ed esclusivamente il luogo della effettuazione del test o della risposta al questionario sopra descritto.

I dati vengono raccolti in maniera anonima e trattati nel più assoluto rispetto della privacy, secondo l’informativa disponibile all’apertura della App.

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Un’iniziativa dell’associazione Falterona Alto Casentino per i bambini del settore giovanile

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“In un periodo molto difficile per tutti abbiamo pensato, oggi più che mai (questa è la nostra vision) di stare vicino ai nostri piccoli ragazzi e abbiamo deciso di farlo in due modi differenti, che trasmettono entrambi la passione per il calcio.” Esordisce così il responsabile del settore giovanile, Giuseppe Pesce, che proviene da un’importante realtà come quella di Parma, per spiegarci l’iniziativa dell’associazione Sportiva Dilettantistica Falterona Alto Casentino, pensata per i bambini del settore giovanile.

“Dopo due settimane di quarantena abbiamo pensato di chiedere ad ogni bambino della società, di fare un disegno che rappresentasse se stesso, la squadra, un compagno oppure i colori e il logo della società, semplicemente perché secondo la nostra visione, nel calcio il senso di appartenenza è la componente più importante per fa crescere in modo sano un bambino all’interno di questo sport. Sperando che questo periodo così strano finisca presto in modo da poterci riabbracciare tutti ai goal dei nostri piccoli campioni!”
“La seconda idea, invece, che abbiamo sviluppato in questo periodo ha riguardato l’esercizio fisico. Ogni allenatore ha gestito il proprio gruppo mandando ad ogni bambino il proprio personal program da fare a casa, con esercizi molto semplici in modo da poter eseguirli anche tra le mura domestiche. Così abbiamo cercato di stare vicini ai nostri ragazzi e di coinvolgerli in qualcosa che potesse farli muovere e divertire.” Ha concluso Pesce.

La guerra della zucchina e del radicchio…

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In Casentino si sta combattendo una vera e propria guerra della zucchina e del radicchio! Ordinanze e contro ordinanze sugli orti come se piovesse (magari, direbbero gli orti!), favorevoli e contrari se si può seminare o no i pomodori, si, ma solo nel proprio comune. Tra sindaci “sceriffi” e altri più comprensivi, è questo l’argomento del giorno. Certo la Regione bastava che inserisse la possibilità di fare l’orto solo nel proprio comune di residenza o al massimo in quelli confinanti, ma è anche vero che venire da Firenze o da Arezzo in Casentino per fare mezza giornata l’orto è molto improbabile… Comunque sia, la vicenda è abbastanza triste. Si sprecano energie per cose di questo genere quando sarebbero altre quelle su cui infiammarsi e su cui i Sindaci, a parte dare i numeri del contagio su FB e ripetere di stare a casa, dovrebbero davvero impegnarsi. Tipo il fatto che i tamponi non si fanno e quando si fanno la risposta arriva dopo giorni, o cosa si pensa di fare, anche nel nostro piccolo (per esempio, le proposte fatte dal PD di Montevarchi potrebbero essere un buon viatico) per aiutare le aziende e i cittadini che davvero sono stremati da questa situazione. Certo la guerra della zucchina e del radicchio è più facile… (Il Badalischio)

Da Gruppo consiliare Poppi Cittadini in Movimento, Salvatore Brunocilla. Alla luce dell’ordinanza del Presidente della Regione Toscana n. 36 del 14/04/2020 nella quale si permette l’accesso, anche in coppia, verso gli  “orti amatoriali” senza il rispetto del vincolo di residenza – inizia Salvatore Brunocilla – e, considerato quanto questa ordinanza possa, di fatto, agevolare, incentivare lo spostamento verso le seconde case da parte di cittadini residenti in zone “ più contagiate” rispetto al Casentino, Chiediamo al Sindaco di emettere un’ordinanza restrittiva nella quale si permette l’accesso agli orti in questione soltanto se si trovano nel territorio del comune di residenza. Si chiede pertanto di vietare l’accesso agli orti situati nel comune di Poppi da parte di chi attualmente non si trova all’interno del territorio comunale stesso. Inoltre chiediamo di integrare la restrizione limitando questa attività ad un solo componente del nucleo familiare. Chiediamo infine che tale ordinanza comunale venga emessa entro venerdì p.v. In modo da evitare l’esodo del week end. Già altre amministrazioni -conclude Brunocilla – hanno intrapreso questa iniziativa, uniformare le politiche di prevenzione a livello casentinese aiuterebbe di certo a mantenere la nostra vallata quasi incolume dall’epidemia.

Bibbiena contro la Regione, ordinanza restrittiva sugli orti

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da Comune di Bibbiena – Dopo le parole Bibbiena è passata ai fatti. Agli orti si può andare ma con delle restrizioni, questo il succo di un’ordinanza che la Giunta esecutiva ha approvato questa mattina. Ecco il commento del Sindaco: “La nostra ordinanza consente di andare a curare i propri orti. Ma lo consente solo ad una persona per famiglia per orti che si trovano nello stesso comune di residenza o domicilio o nel comune adiacente. Queste restrizioni per noi sono fondamentali per evitare una cosa molto pericolosa, ovvero il rientro nelle seconde case. In questo momento dobbiamo cercare di evitare situazioni che possono minare i risultati che abbiamo ottenuto fino ad oggi con sacrifici immani da parte di tutti. Ieri pomeriggio, su questo tema particolare, si è tenuto un tavolo di confronto territoriale che ha coinvolto tutti i sindaci della vallata. Quasi tutti i sindaci si trovano sulla stessa linea di Bibbiena e stanno valutando se andare nella direzione di un’ordinanza restrittiva simile alla nostra”.


Appello per la riapertura in sicurezza dei settori economici strategici per il nostro territorio

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Il sindaco di Siena Luigi De Mossi, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, Il sindaco e Presidente della Provincia di Grosseto Antonio Vivarelli Colonna, insieme ai Presidenti della Provincia di Siena Silvio Franceschelli, al Presidente della provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini con il Presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti insieme ai presidenti delle delegazioni territoriali di Arezzo Fabrizio Bernini e di Grosseto Francesco Pacini hanno congiuntamente firmato un appello rivolto al Presidente del Consiglio Conte, al Capo della Task Force Fase 2 Vittorio Colao ed al Presidente della Regione Rossi per chiedere la riapertura urgente delle imprese ad alto valore strategico per l’economia della Toscana del sud.
L’economia della Toscana del sud non può aspettare che si verifichino su tutto il territorio nazionale le condizioni della riapertura, è necessario fare una valutazione di territorio e delle condizioni necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori per la prevenzione del contagio da COVID 19; ci sono interi settori che, se la chiusura si protrarrà fino ai termini del 4 maggio, rischiano di perdere completamente le condizioni economiche ma soprattutto di mercato atte a garantire la continuità aziendale. L’effetto sarebbe l’impossibilità di riaprire per mancanza di ordinativi con ricadute sull’occupazione drammatiche. Nel testo dell’appello sono chiaramente individuati i criteri per individuare le imprese da avviare al processo di riapertura anticipata:
• LE IMPRESE CHE POSSONO DIMOSTRARE ORDINATIVI DA ESEGUIRE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A QUELLE CHE ESPORTANO E CHE RISCHIANO PENALI PER MANCATE CONSEGNE E/O LA PERDITA DI CLIENTI SUL MERCATO
• LE IMPRESE LA CUI CHIUSURA DETERMINA UN FORTE RISCHIO OCCUPAZIONALE
• LE IMPRESE CHE PER OPERARE POSSANO DIMOSTRARE LA POSSIBILITA’ DI REPERIMENTO MATERIE PRIME E/O SERVIZI SENZA AGGRAVARE IN MANIERA SIGNIFICATIVA, IN TERMINI DI MOBILITA’, LE MISURE DI RESTRIZIONE AGLI SPOSTAMENTI PREVISTE DALLE NORMATIVE NAZIONALI DI CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL COVID 19
• LE IMPRESE CHE PER DIMENSIONI E SETTORE OPERANO IN FILIERE STRATEGICHE PER L’ECONOMIA DEL TERRITORIO
Le imprese che aderiranno alla riapertura anticipata dovranno garantire l’applicazione di protocolli di sicurezza in modo da proteggere al massimo i propri lavoratori; a tal fine deve essere stilato uno specifico accordo aziendale in cui sia previsto un documento dettagliato circa l’applicazione delle procedure di sicurezza, ivi compresa la gestione del rischio in itinere.
I soggetti firmatari chiedono quindi che venga istituito presso le Prefetture delle province un comitato ad hoc con la finalità di autorizzare in maniera specifica le domande di apertura immediata delle aziende che rispettino i criteri di urgenza e sicurezza stabiliti.
Con una voce sola le più alte istituzioni territoriali di Siena Arezzo, Grosseto e il mondo delle imprese rappresentato da Confindustria vogliono difendere il futuro di un intero territorio che vicino alla salvaguardia della salute pubblica tuteli anche la sopravvivenza del tessuto economico senza il quale tale futuro non è ipotizzabile.

Ritardi nei tamponi nelle RSA: «La Regione intervenga nei confronti delle ASL»

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da Andrea Quartini, Consigliere regionale MoVimento 5 Stelle – “È chiaro che le RSA sono uno dei punti deboli del SSR in termini di lotta al coronavirus, anche per la Toscana. Ieri dopo i vari solleciti volti a denunciare i ritardi della Asl Sud-Est nel fare i tamponi presso le RSA del Comune di Pratovecchio Stia e non solo, risulterebbe che la Asl non ha ancora posto in essere le dovute azioni. Si è limitata invece ad inviare all’Unione dei Comuni del Casentino un ennesimo comunicato in cui si afferma che questi tamponi sono stati fatti.

In merito sono intervenuti anche i dipendenti e le famiglie degli ospiti delle RSA, affermando l’infondatezza di tale comunicato della ASL SUD-EST. Credo che la Giunta regionale dovrebbe prendere urgenti iniziative verso la ASL in questione, poiché occorre chiarire una volta per tutte la vicenda ed effettuare al più presto i tamponi richiesti.”

Gli Amanti di Piazza Tarlati. Puntata 9

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Copenaghen (quarta parte) – 27/12 Malmo – Svezia meridionale

Il traghetto veloce tagliava una nebbia densa, quasi inquietante, che subito si richiudeva a poppa. L’orizzonte era buio e, benché molto vicine, le sponde di Danimarca e Svezia si potevano solo immaginare.
Qualcosa non era così sano quella mattina. Un filo d’ansia accompagnava Paride fin da quando aveva aperto gli occhi. L’aveva riconosciuta subito ma aveva cercato di ignorarla senza farne cenno. Si era preparato per questa gita con poca voglia ma non voleva darlo a vedere a Lucia.
Guardava dentro il nulla di quella bruma per capire dove si trovasse. La bussola che non aveva diceva nord, ma, il suo polo magnetico si trovava esattamente 2.300 km a sud.
Ancora due giorni.
Verso le dieci arrivarono al porto di Malmo. Traversata la Stora Torget – la vasta piazza a pianta quadrata – visitarono la St. Petri Kyrkan, la bella chiesa in stile gotico di Lubecca. Una passeggiata in centro ed un boccone in un caffè, prima di andare a vedere l’imponente castello Malmohus, che sorge all’interno di un sistema di parchi cittadini.
Da qualche parte doveva esserci il sole, tuttavia, a fine mattina, il cielo era restato la lastra di marmo di inizio giornata.
Camminavano in mezzo a laghetti e canali, pontili e cinte murarie. Conifere e betulle, macchie di sorbo svedese. Il posto era bello ma solo lei lo stava vivendo pienamente. Sarà stata quella cappa di fuliggine, sarà stato il freddo, ma lui continuava ad ascoltare troppo se stesso.
Altre volte gli era accaduto e conosceva quelle sensazioni. Un sentore di precarietà andava aumentando ed un lieve tremore traversava le sue spalle fino alla pancia.
La lama dell’ansia che rifaceva capolino gli ricordava antichi attacchi di panico. Come altre volte decise di ignorare quei segnali; la sua mente era allenata a farlo.
Si sforzò di apprezzare fino a che non fu ora di rientrare. Alle quindici il natante filava sopra quel ferro liquido e dentro nuvole basse dello stesso colore. In quella condizione l’oscurità avanzava senza alcun ostacolo, finendo di macinare quel giorno mai nato.
– Che cosa c’è? Chiese lei.
– Non lo so. Non mi sento molto in forma. Ho dolore alla schiena.
– Vediamo se passa, altrimenti andiamo subito in albergo.
Non ci arrivarono.
In vista delle luci di Copenaghen cominciò a sudare freddo e si accasciò sulla poltroncina, trafitto dal malessere.
– Tesoro mio! Così ?
Non rispose. Riuscì solo ad abbassare le palpebre in segno di assenso.

[Intanto la Kronos, uno speciale rompighiaccio, stava salpando per Gela Alta sulla costa occidentale della Groenlandia (Il senso di Smilla per la neve).]

Giunti sul pontile il personale di bordo lo aiutò a scendere.
– Dobbiamo andare al pronto soccorso, disse la donna.
Lui rispose di no, ma, a mala pena, riuscì a sedersi in una panchina. Il male che provava era acuto.
Nel giro di un quarto d’ora furono in taxi diretti all’ospedale. Come a volte capita – credo sia esperienza comune benché se ne ignorino le motivazioni – anche lui, quando furono in quei pressi, cominciò a sentirsi meglio.
Addirittura bene, scesi dalla vettura.
– Voglio che ti facciano una visita, affermò Lucia.
– Sto bene adesso. Sarà stato il freddo, rispose lui.
– Sicuramente, ma siamo qui.
Lei parlava un inglese fluente ed in breve spiegò la questione all’accettazione. Sbrigate alcune formalità furono indirizzati al reparto dove un medico lo avrebbe visitato.

[Passarono vicino all’Istituto di Medicina Artica. Mentre percorrevano il corridoio videro una lettiga con un bambino. Avrà avuto dieci anni. Capelli corvini, carnagione olivastra. Inuit. Sembrava che dormisse. Invece era morto. Era caduto dal tetto del palazzo dove abitava. Nessuno sapeva perché fosse andato lassù da solo. Aveva paura dell’altezza. Le orme che aveva lasciato sulla neve indicavano un movimento dispersivo. A Smilla Qaaviqaaq Jaspersen la cosa non era sfuggita.] (Peter Hoeg – Il senso di Smilla per la neve – rielaborazione di Marco Roselli).

La visita durò poco e si concluse senza una diagnosi precisa. Aveva ripreso tutto il colore e fu dimesso senza alcuna prescrizione. Con il cuore più sollevato ebbero voglia di camminare.
Passarono dal Langeline. Le arancioni e le blu degli impianti portuali erano lanterne di pescatori perdute in un oceano di nebbia che gelava a contatto con il suolo. Ci mancò poco che non si accorgessero della “Lille Havfrue”. La Sirenetta, (ogni volta mi ha lasciato indifferente) era coperta da uno spesso strato di ghiaccio che la rendeva meno banale.
Girarono per Amalienborg – un sito immancabilmente da visitare – sia pure superficialmente. Gli otto lati della piazza reale lo impressionarono. Ebbe l’idea di essere giunto in uno spazio dal quale non sarebbe più uscito. Come se i sette vizi capitali fossero aumentati di uno – quello che si sentiva addosso – specifico e personale.
Il senso di colpa. Non ne era mai stato del tutto alieno. Per lei un sentimento mai provato e immenso, eppure, evidentemente, insufficiente a sedarlo. Una sovra esposizione come quel viaggio, così improvviso e intimo, lo aveva fatto riemergere.
In vacanza, lontano dagli affanni del quotidiano e con la legittima consorte, aveva troppo tempo per pensare. Gli vennero in mente, inevitabilmente, i figli. Il loro senso di abbandono. Le sue scelte avrebbero condizionato per sempre la loro vita. Avrebbero torto il viso da lui?
Divenne pragmatico. Lei avrebbe tenuto i suoi. Ma lui, i propri, li avrebbe visti una volta a settimana?
Tutti questi vapori venefici iniziarono a corroderlo sempre di più, offuscando le luminarie delle festività di cui avrebbe dovuto godere.
Ma l’amore che sentiva era così intenso e coinvolgente da riuscire a spegnere qualsiasi umore inquinante.
I suoi neuroni ripresero a luccicare.
Così, l’ansia che gli provocava quello spazio tanto vasto ma angusto non divenne panico e riuscì ad uscire dal nono lato. Quello che si era creato con l’autoassoluzione.

(Fine puntata 9)

Marco Roselli, Gli Amanti di Piazza Tarlati, Fruska

La Scuderia Etruria lancia l’edizione virtuale del Rally del Casentino

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Tutti costretti a casa, uniti nella lotta contro un nemico invisibile che ha costretto gli organizzatori a rinviare le gare, i piloti a tenere le vetture in garage, i fan a stare lontani dalle prove speciali. C’è una cosa però che unisce tutti gli appassionati anche in un momento complicato: la passione per i rally. Ed è pensando a loro che –  in attesa del 40° Rally del Casentino, in programma dal 2-4 luglio 2020 – la Scuderia Etruria ha deciso di organizzare la prima edizione virtuale del Rally del Casentino. Chiunque potrà impugnare il joystick e sfidare gli altri appassionati.

La piattaforma scelta è quella di DiRT Rally 2.0, uno dei videogiochi di rally più diffusi e disponibile su tutte le piattaforme di gaming: PC, Xbox e Play Station. Per partecipare basta accedere alla versione online del gioco e iscriversi al ” Rally del Casentino E-Sport” in una delle due categorie disponibili: R5 e R2.

Il percorso, circa 80km virtuali, ricorda quello reale: si corre interamente su asfalto con 10 tratti cronometrati, di cui due in notturna, e tre parchi assistenza. Al termine della gara verranno stilate le classifiche di classe e quella generale che decreterà il vincitore della prima edizione del Rally del Casentino E-Sport. Classifica speciale “Piloti prioritari” per chi indicherà il proprio numero di tessera ACI Sport nell’iscrizione.

Le adesioni saranno aperte da sabato 18 aprile a sabato 25 aprile, per partecipare sarà necessario completare la procedura riportata di seguito e ogni giocatore avrà poi una settimana di tempo per completare il percorso da lunedì 27 aprile a domenica 3 maggio.

COME PARTECIPARE Per iscriversi è necessario completare due passaggi:

– Accedere alla pagina web Dirt Rally 2.0/Clubs e nella sezione “find a club”, ricercare il campionato “CASENTINO R5”(https://bit.ly/Casentino-R5) oppure “CASENTINO R2” (https://bit.ly/Casentino-R2ed iscriversi al club dove si vuole competere.  Terminata l’operazione la richiesta sarà “in attesa di approvazione”. Per completare la procedura è necessario inviare una mail all’organizzazione.

– Scrivere a erallydelcasentino@gmail.com indicando il proprio ID (nome utilizzato sul gioco DiRT Rally 2.0), la vettura con cui si intende giocare, la classe dell’auto (es: R5 o R2) e il nome del team (opzionale). Una volta ricevuta la richiesta via mail gli organizzatori accetteranno la richiesta sulla piattaforma.

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Ordinanza orti: «Provvedimento importante per cura e gestione territorio». Ma qualcuno è contrario…

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da Regione Toscana – “Grazie a questo provvedimento possono riprendere attività importanti per la cura e la gestione del nostro territorio e anche, nel caso degli orti, forme preziose di integrazione del reddito familiare”. Si apre così una dichiarazione dell’assessore regionale all’agricoltura e foreste Marco Remaschi sulla ordinanza approvata dal presidente della Regione Enrico Rossi in relazione alla possibilità di tornare a svolgere attività di cura degli orti e di selvicoltura anche in questa fase di persistente emergenza da Covid-19.

“La cura degli orti, e anche di  quei piccoli vigneti e oliveti gestiti da privati per economie familiari è necessaria in un periodo vegetazionale come questo” prosegue l’assessore. “Permette infatti di conservare questo nostro patrimonio, oltre a essere importante per la tenuta idrogeologica, per il mantenimento del paesaggio, per limitare al massimo  il rischio di incendi. C’è poi un aspetto anche sociale che vorrei evidenziare: il piccolo orto per tante persone spesso anziane rappresenta una piccola ma significativa forma di sostentamento e  di integrazione al proprio reddito”.

Sulla proroga del periodo di tagli prevista in ambito selvicolturale, l’assessore evidenzia come le imprese del settore  potranno in questo modo recuperare parte della loro attività e capacità economica: “L’attività di selvicoltura è importante per la gestione e la cura del bosco e dei suoi delicati assetti,  ma anche perché questo approvvigionamento potrà aiutarci a scongiurare un aumento del prezzo della legna e un incremento delle importazioni”.

Remaschi spiega anche come è nato questo provvedimento e quali saranno le condizioni perché possa essere utilizzato correttamente: “Questa ordinanza nasce anche a seguito delle sollecitazioni che ci sono arrivate  da tanti privati e da tanti sindaci che hanno dato voce alle istanze del territorio. Queanto ottenuto è un risultato importante, ma ora tutti coloro che ne beneficeranno dovranno meritarlo  lavorando nel rispetto delle regole in relazione a distanze, utilizzo degli strumenti di prevenzione, presenze. E’ una prova di maturità cui è necessario rispondere responsabilmente”.

I contenuti dell’ordinanza su orti e selvicoltura

  • Orti e agricoltura amatoriale. Oltre agli imprenditori agricoli, anche chi si dedica alle attività agricole in via amatoriale può svolgere le operazioni colturali che la stagione impone e che sono necessarie alla tutela delle produzioni vegetali e può, inoltre, accudire gli animali allevati. Lo spostamento all’interno del comune e verso altri comuni può essere giustificato con la necessità di provvedere allo svolgimento delle attività di agricoltura amatoria purché sia effettuato non più di una volta al giorno, da massimo due componenti per nucleo familiare.
  • Attività selvicolturali. seguito della riapertura delle attività selvicolturali a livello nazionale, è disposta la proroga del periodo di taglio per 15 giorni al fine di consentire il completamento delle attività di taglio e di esbosco, anche a tutela della stabilità dell’assetto idrogeologico e della prevenzione degli incendi boschivi e degli attacchi fitopatogeni correlati al cumulo di biomassa sul terreno causata dalla interruzione dei lavori forestali. Oltre alle imprese selvicolturali, anche i proprietari e possessori di boschi possono completare i tagli usufruendo della proroga. Così come per l’agricoltura amatoriale, anche i proprietari e i possessori di boschi che svolgono le attività selvicolturali libere possono giustificare lo spostamento all’interno del proprio comune o verso altri comuni a condizione che tale spostamento sia effettuato non più di una volta al giorno e da massimo due componenti per nucleo familiare.

Riportiamo la dichiarazione in merito del Sindaco di Bibbiena: “Ho sempre cercato di non essere polemico abbiamo bisogno di unità istituzionale, ma questa è un’ordinanza con la quale si consente ai cittadini di fare l’orto e andarci anche in due persone e pure fuori comune. Non so cosa pensare. Il nostro Presidente ha fatto e sta facendo un buon lavoro per il quale lo ringrazio, ma tempo che su questo frangente ha avuto una caduta. Siamo stanchi e possiamo sbagliare e spero vivamente che Giunta e Presidente si ravvedano prestissimo.  Da noi in Casentino non è pensabile di andare in due anche fuori comune, rischiamo di buttare via un lavoro duro e sacrifici enormi a livello umano e professionale. Sto valutando insieme ad altri sindaci, se mettere restrizioni in questa ordinanza e ho scritto anche al Prefetto in quanto ritengo che la manovra sia addirittura illegittima  poiché risulta più permissiva rispetto ai punti dettati dal decreto del Presidente del Consiglio”.

«Riattivare subito le attività logopediche e neuro psicomotorie»

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da Cittadini in Movimento Poppi – Nei giorni scorsi, sia pur con scarso successo, avevamo fatto un accorato appello ai sindaci casentinesi affinché si attivassero concretamente e per tempo per individuare ogni e possibile iniziativa a sostegno degli operatori economici onde poter fronteggiare le enormi difficoltà che l’emergenza coronavirus sta   provocando anche nella nostra vallata

Ciò non di meno in questi giorni sta emergendo un altro problema di vitale importanza per molte famiglie, non solo Casentinesi, che oltre a dover affrontare i quotidiani problemi imposti dalla “quarantena” generalizzata, si trovano a fare i conti con la sospensione di alcune attività medico-specialistiche che riguardano i propri figli.

Mi riferisco in particolar modo a quelle attività di riabilitazione logopediche e neuropsicomotorie che spesso hanno bisogno di un lungo percorso terapeutico, che non possono proficuamente essere svolte “a distanza” e che hanno bisogno della presenza interattiva dell’operatore sanitario specializzato.

Percorsi di riabilitazione psicologica, di logopedia e di psicomotricità che riguardano molto spesso soggetti in età evolutiva e che necessitano di attività costanti e continuative per non perdere e vanificare i risultati raggiunti.

La completa e così lunga sospensione di tutte queste attività terapeutiche soprattutto per quei soggetti rientranti nel così detto “spettro autistico”, rischia di provocare importanti e duraturi danni che potrebbero riverberarsi negativamente nel tempo oltre che sui soggetti stessi, sulle famiglie e sull’intera collettività. Penso ad esempio alle maggiori difficoltà legate ai percorsi di inserimento scolastico ed altro.

Lo diciamo ora soprattutto in virtù del fatto che, passato oramai più di un mese dal “lockdown” generale, alcuni passi avanti nella prevenzione della diffusione del coronavirus sono stati fatti e gli strumenti e le metodiche per poter consentire la pronta riattivazione del servizio possono essere immediatamente messe in campo.

Per questo riteniamo necessario che la Regione provveda a sottoporre gli operatori sanitari che svolgevano questo servizio e i loro pazienti a quei test sierologici che uniti al tampone orofaringeo permetterebbero di dare quelle indicazioni necessarie per riattivare il servizio.

In questo modo si potrebbe immediatamente capire se gli operatori sanitari possono o meno trasmettere il virus ai pazienti o viceversa e in caso di negatività di entrambi il servizio potrebbe riprendere in tutta sicurezza.

Fare subito questi “semplici” esami al personale sanitario e ai pazienti a cui è stato sospeso il percorso terapeutico, permetterebbe di riattivare queste essenziali attività soprattutto per quei bambini il cui futuro dipende anche dal modo e dalle forme con le quali oggi li aiutiamo nella loro delicatissima fase evolutiva di crescita.

E’ per questo che facciamo un accorato e forte appello ai Sindaci, al Presidente della Provincia, ai consiglieri regionali affinché spingano gli organi competenti, nel più breve tempo possibile e con le necessarie cautele, a riattivare questo essenziale servizio che rientra a pieno titolo “LEA” (livelli essenziali di assistenza).

Cittadini in Movimento, Il capogruppo David Marri

 

 

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