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venerdì, 25 Aprile 2025
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Poppi: contro l’epidemia si prega la Madonna contro il Morbo

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Tra le varie iniziative di preghiera tenutesi anche in Casentino per la situazione creatasi a seguito dell’epidemia da coronavirus, si segnala quella che si terrà questa sera, martedì 7 aprile, presso la chiesa della Madonna contro il Morbo di Poppi. L’edificio, che ospita l’immagine della “Madonna Contro Il Morbo”, venerata da secoli, fu realizzato dai cittadini alla metà del ‘600, per ringraziamento alla Vergine per lo scampato pericolo da una pestilenza. La supplica alla Madonna, seguita dall’adorazione al Santissimo, sarà tenuta dalle ore 20,30, dal Proposto Don Samuele Antonello, assistito da Don Ambrose e la partecipazione di Padre Sabin, Pope della comunità ortodossa casentinese. Oltre il pensiero rivolto alle vittime ed ai loro familiari, al personale sanitario, volontari, forze dell’ordine e a tutti coloro che sono impegnati a vario titolo in questa difficile battaglia, sarà data lettura della preghiera alla Madonna Contro il Morbo. L’iniziativa sarà visibile su Facebook, (dalle ore 20,30) all’indirizzo Unione Pastorale di Poppi – Samuele Antonello. Sempre alle ore 20,30 suoneranno tutte le campane del territorio.

Nuove Acque: un pacchetto di agevolazioni per gli utenti

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A seguito dell’emergenza Coronavirus, Nuove Acque ha previsto una serie di agevolazioni per rispondere a eventuali difficoltà economiche e allo stesso tempo garantire al meglio il servizio di customer care a fronte della chiusura temporanea delle agenzie del territorio.

In vista delle possibili difficoltà operative e logistiche di consegna delle bollette da parte degli operatori (Poste Italiane e corrieri privati) a causa dell’emergenza sanitaria in corso, Nuove Acque non applicherà gli interessi di mora nel caso in cui le bollette dovessero essere consegnate già scadute agli utenti. Per gli utenti che hanno comunicato i contatti email e di telefonia mobile, il gestore invierà la bolletta anche in formato digitale: si tratta di una modalità che possono richiedere tutti, senza costi aggiuntivi.

Nuove Acque invita inoltre a utilizzare il servizio di invio sms dell’autolettura del proprio contatore con un semplice messaggio dal cellulare al numero 331/6131434, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. In seguito alla sospensione delle letture a domicilio dei contatori, questo è il modo più comodo per comunicare i propri consumi effettivi. In assenza di un riscontro sui consumi, infatti, il saldo delle fatture di aprile sarà necessariamente in acconto sulla base dei consumi medi annui stabiliti dal regolatore nazionale ARERA per poi essere conguagliato nei mesi successivi in caso di saldo positivo. L’autolettura del contatore consente inoltre all’utente di monitorare consumi anomali ed attivarsi in tempo per richiedere l’intervento su eventuali perdite o malfunzionamenti dell’impianto privato.

Nuove Acque ricorda che le bollette sono pagabili comodamente da casa attraverso il servizio ClickAcqua, accessibile dal sito internet aziendale e fruibile previa registrazione. Senza dimenticare i canali esterni per il pagamento da remoto: servizi di home banking del proprio istituto di credito mediante bonifico bancario o attivando la domiciliazione e i servizi di pagamento online di Poste Italiane.

Nelle ultime settimane, Nuove Acque ha rinforzato il servizio del call center, presso il quale è possibile svolgere tutte le pratiche commerciali in via telematica e con il supporto degli operatori, garantendo gli stessi servizi forniti agli sportelli:

  • 800391739 (gratuito da telefono fisso) – 199138081 (da mobile, a pagamento secondo il proprio piano tariffario), dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30;
  • live chat accessibile dal sito www.nuoveacque.it dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30.

Tra i servizi attivabili anche la possibilità di posticipare di 30 giorni il pagamento delle bollette in scadenza il 30 aprile 2020 o di rateizzare il saldo in tre rate nei tre mesi successivi. In entrambi i casi Nuove Acque non applicherà alcun onere o interesse passivo. Per le bollette con importi ingenti saranno definiti piani di rateizzazione specifici, anche in relazione alla situazione contrattuale complessiva e alla regolarità nei pagamenti delle scadenze pregresse. Su indicazione del regolatore nazionale ARERA, gli eventuali provvedimenti per i clienti morosi previsti dal Regolamento del servizio idrico integrato vengono rimandati al 13 aprile 2020.

I provvedimenti temporanei sono stati introdotti da Nuove Acque, gestore del servizio idrico integrato in provincia di Arezzo e parte della provincia di Siena, per venire incontro alle esigenze di quelle famiglie e imprese che a fronte dell’emergenza Coronavirus stanno vivendo un momento di difficoltà economica.

Il servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione) e il pronto intervento 24h/24h (numero verde 800191919) sono svolti regolarmente su tutto il territorio gestito.

(Fonte: Nuove Acque)

Gli Amanti di Piazza Tarlati, da domani il romanzo a puntate

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In questo tempo in cui uscire di casa è diventata un’eccezione e tutti siamo confinati nelle proprie abitazioni, abbiamo pensato, insieme con l’autore Marco Roselli, di regalare ai nostri lettori la lettura del romanzo “Gli Amanti di Piazza Tarlati”, uscito in libreria per Fruska nell’estate del 2016 e che tanto ha fatto parlare di sè, anche oltre il Casentino. Ogni giorno pubblicheremo una puntata del romanzo, che vuol essere una storia di fantasia ambientata prevalentemente in Casentino, in cui ogni riferimento a persone, luoghi o fatti realmente accaduti è puramente casuale. All’inizio dell’estate poi una sorpresa, uscirà in edicola e libreria la seconda parte del libro, sempre scritto da Marco Roselli: “Gli Amanti di Piazza Tarlati, volume secondo”. Prima di iniziare con la prima puntata dell’opera, oggi vi proponiamo la prefazione del volume scritta dal dott. Alessando Bandecchi, stimato pischiatra e clinico. Vi ricordiamo inoltre che potete ancora trovare il romanzo cartaceo completo “Gli Amanti di Piazza Tarlati” in libreria.

Parafrasando il grande romanzo di Màrquez “L’Amore Ai Tempi Del Colera”, questa terza fatica di Marco Roselli potrebbe intitolarsi “L’Amore Ai Tempi Di WhatsApp”. Che poi neanche di solo amore si tratta, bensì degli spostamenti progressivi di una passione che evolve verso sé stessa, ovvero verso la fine.
Chi scrive queste poche righe di prefazione non è certo un letterato né un critico, quindi si guarderà bene da qualsiasi valutazione letteraria, ma è in grado con sufficiente attendibilità, di valutare il realismo e la congruità psicologica di questa storia narrata.
Rispetto al secondo romanzo questa appare una prova più matura e convincente: le caratteristiche un po’ ingenue e l’evoluzione salvifica e politicamente corretta del secondo romanzo, in questa terza fatica appaiono superate: forse il lieto fine parzialmente c’è e anche il finale eticamente giusto, ma appare appena accennato, di sfuggita ed enigmatico come tutte le cose vere. Rimane incombente il senso di struggimento che lascia qualunque storia importante nel momento in cui arriva alla sua risoluzione, struggente e drammatica: nulla finisce mai totalmente bene o totalmente male.
Potremmo rileggere queste pagine alla luce di uno scritto importantissimo, “Frammenti Di Un Discorso Amoroso” del grande Roland Barthes e gli ingredienti sembrano esserci tutti: primo fra tutti il tema dell’Attesa.
Aspetto dunque amo. Se fosse possibile dare un’unica definizione del soggetto innamorato, diremmo che il soggetto innamorato è colui che attende, in tutti i modi possibili. Dall’attesa fondamentale e quasi permanente dell’appagamento, della presenza, fino alle attese più contingenti, non meno angoscianti: l’attesa di un appuntamento, di una lettera, di una telefonata oppure di una delle “icone” di WhatsApp o di Facebook.
In attesa di segni: l’innamorato semiologo.
Prima ancora che come attesa di un evento o di una persona, l’attesa d’amore si configura come una continua e faticosa attesa di segni da parte dell’altro. Segni della sua presenza, segni di riconoscimento, segni che dimostrino un seppur minimo gesto di risposta. Chi attende sa che per arrivare al proprio obiettivo non potrà contare soltanto su sé stesso: la strategia da mettere in atto è dunque quella di farsi interprete dei segni che l’altro emette e invia sia pure sullo schermo di uno smartphone avidamente bramato nel solito bagno chiuso a chiave.
Negli amori di oggi lo schermo del telefonino sembra raccogliere in sé lo “specchio delle brame” della favola, lo specchio di Narciso, il fazzoletto di Iago, la tela di Penelope, la mela di Elena e Paride, ecc.
Madama Butterfly attende l’amore in “Un bel dì, vedremo levarsi un fil di fumo sull’estremo confin del mare.”
Noi, invece, whatsappiamo tutto a tutti a pochi centimetri dal nostro naso.
L’altro tema è quello della passione che si mescola al sentimento amoroso: la passione nasce nelle zone del nostro cervello più arcane perché “l’attrazione passionale” detta anche “innamoramento” è la app che la natura ci ha programmato nel sistema nervoso centrale milioni di anni fa per spingerci in modo incessante, a dispetto di ogni pericolo, verso la riproduzione. Una riproduzione, però, cieca, quantitativa e imperiosa. Non c’è da meravigliarsi (né da scandalizzarci) quindi se la passione si nutre di quella parte più animalesca di noi: è un’emozione allo stato puro e di questo tipo di emozioni ha la tipica configurazione temporale: esplosiva e fiammante prima, in progressiva attenuazione dopo. La passione non ha un progetto di vita perché essa si consuma nel momentaneo e dell’immediatezza si appaga. Natura urget. Ecco perché la passione fa tanta fatica a mantenersi, a rinnovarsi, a non declinare e, soprattutto, a resistere agli eventi avversi: l’amore con la maiuscola è rinforzato dalle avversità, la passione invece è spinta dalle avversità a evolvere verso sé stessa cioè alla conclusione.
E, infine, siamo particolarmente lieti che l’Autore abbia scelto un finale morale ma non moralistico, etico ma non didattico: il moralismo, soprattutto nei suoi “buonismi” contemporanei, è forse la più insana delle passioni.

Alessandro Bandecchi

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In ricordo di Silvano Zampini

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L’AVIS ZONALE CASENTINO, che riunisce le AVIS COMUNALI di Badia Prataglia, Bibbiena, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Pratovecchio e Talla, piange la perdita di Silvano Zampini. Da sempre iscritto alla sezione di Bibbiena, Silvano ne è stato a lungo Vice Presidente e anche attualmente faceva parte del consiglio direttivo. Fino a tre anni fa è stato Presidente dell’Avis Zonale, carica che ha ricoperto per oltre 20 anni con grande passione e competenza. Fondamentale è stata la sua opera di sensibilizzazione al dono del sangue rivolta ai giovani Casentinesi, cui è stato sempre vicino grazie alla sua professione di insegnante, e in particolare a quelli di Bibbiena, ai quali al compimento dei 18 anni inviava un biglietto di auguri invitandoli a diventare donatori. Tutti gli Avisini Casentinesi sono riconoscenti a Silvano per quanto ha fatto come volontario e per l’esempio che ha lasciato ed esprimono la propria vicinanza alla sua famiglia.

Paolo Bachini, Presidente dell’Avis Comunale di Bibbiena

L’AUSL Toscana sud est proroga i termini delle esenzioni

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In merito alle recenti misure adottate dalla Regione Toscana in tema d’emergenza da coronavirus, l’Azienda USL Toscana sud est comunica di aver prorogato ulteriormente i termini per tutte le esenzioni. Questa misura serve a prevenire eventuali difficoltà degli assistiti nell’attestazione del proprio stato, quello cioè che da diritto all’esenzione. La proroga, dunque, evita che i cittadini debbano recarsi fisicamente agli uffici dell’AUSL, scongiurando quindi il rischio di sovraffollamenti e di possibile diffusione del virus.

L’Azienda USL Toscana sud est, quindi, avvisa che non è necessario recarsi al Distretto sociosanitario per rinnovare l’esenzione, né tantomeno per ottenere l’attestato di esenzione. Infatti, i codici d’esenzione sono gestiti telematicamente e sono disponibili in automatico, in fase di prescrizione, per tutti i medici.

Nello specifico, sono stati prorogati al 15 giugno 2020 tutti gli attestati di esenzione per patologia, dei codici per stranieri temporaneamente presenti (STP/ENI), dei permessi di soggiorno e delle assistenze a carico dei pediatri dei cittadini di 14 e 16 anni che non hanno ancora effettuato una scelta a favore del medico di medicina generale.

Sono stati poi prorogati i termini, al 30 giugno 2020, per le autocertificazione delle esenzioni con codice E01 per i minori di 6 anni e fino all’eventuale compimento dei 6 anni; le autocertificazioni del codice esenzione E02, sia per il cittadino titolare che per i beneficiari; le autocertificazioni con codice esenzioni E04, per tutti gli utenti con età inferiore a 65 anni, sia per il titolare che per i beneficiari. Posticipata la scadenza, sempre al 30 giugno, anche per le autocertificazioni per le fasce di reddito ERA, ERB, ERC. La stessa scadenza è fissata anche per la validità degli attestati ISEE presentati nel 2019.

Gli over 65 residenti nel territorio della AUSL Toscana sud est che abbiano autocertificato i codici E01 – E03 – E04, non dovranno rinnovare l’esenzione. A questi codici, infatti, è riconosciuta validità illimitata, tranne che non siano intervenute modifiche della situazione reddituale.

Sul portale aziendale www.uslsudest.toscana.it sono presenti tutte le informazioni utili, tra cui quelle per la scelta del medico o del pediatra, per la dichiarazione della fascia di reddito/esenzione reddito, per la richiesta dell’esenzione per patologia, stato e condizione e malattie rare.

Quali sono i codici di esenzione e quali persone interessano

Le condizioni che danno diritto all’esenzione totale dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per reddito, così come previsto dalle normative attuali, sono:

  • E01: cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro. Il minore, al compimento del 6° anno, non potrà più usufruire di tale esenzione;
  • E02: Disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
  • E03: Titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico;
  • E04: Titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31.

Poppi: prorogato il servizio di supporto psicologico per Coronavirus

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La Misericordia di Poppi, a seguito della proroga delle restrizioni per l’emergenza Covid-19, ha deciso di rendere disponibile il servizio di supporto psicologico telefonico fino al 30 aprile. Ad oggi il servizio ha riscontrato una serie di richieste di varia natura segno che le difficoltà della situazione attuale coinvolgono in maniera trasversale la popolazione casentinese. Anziani, bambini e adulti sono stati coinvolti, a diverso titolo, dalle restrizioni, dalla paura del contagio e paura della morte. Ci preme sottolineare come sia importante adottare alcuni comportamenti di base al fine di preservare la salute emotiva. A) Trascorrere meno tempo possibile di fronte alle trasmissioni che parlano della pandemia. B) Fare riferimento ai dati territoriali in particolar modo ai comunicati dei sindaci. Questo punto ci permette di avere un contatto con la realtà locale di fiducia e fare proprio quanto comunicato dalle istituzioni. C) Favorire la comunicazione del disagio tra familiari e mantenere un atteggiamento non giudicante. La perdita della quotidianità, sia essa lavorativa, relazionale e di svago è un’esperienza di lutto a cui ognuno risponde secondo la sua sensibilità. Tenere per sè stessi o giudicare quanto succede emotivamente non fa che attivare pensieri rimuginativi che creano ulteriore disagio. Qualora il malessere non passa chiedere aiuto al supporto psicologico telefonico. D) Continuare a coltivare i rapporti e gli affetti telefonicamente. Particolare attenzione deve essere riservata ai sintomi somatici quali insonnia, inappetenza, dolori muscolari o altri sintomi somatici poiché possono essere di natura emotiva. La Misericordia di Poppi ringrazia ancora il comune di Poppi per il patrocinio, Lions Casentino, Fidapa BPW Casentino, Rotary Casentino e Proloco Centro Storico Poppi per aver contribuito e sostenuto l’interesse per la salute psichica della cittadinanza casentinese.

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Casentino: obbligo di mascherine anche all’aperto, ma non quando siete soli

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Il Centro Intercomunale di Protezione Civile dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino nella giornata di ieri ha ricevuto e suddiviso per numero di abitanti le 102 mila e 600 mascherine acquistate e spedite dalla Regione Toscana, i comuni del Casentino in serata hanno ricevuto i dispositivi, così suddivisi:
BIBBIENA 26.600
CAPOLONA 11.800
CASTEL FOCOGNANO 6.800
CASTEL SAN NICCOLO’ 5.800
CHITIGNANO 2.000
CHIUSI DELLA VERNA 4.300
MONTEMIGNAIO 1.200
ORTIGNANO RAGGIOLO 1.900
POPPI 13.500
PRATOVECCHIO STIA 12.400
SUBBIANO 14.100
TALLA 2.200
La consegna dovrebbe avvenire in tutti i Comuni porta a porta (come a Castel San Niccolò), ma sarà necessario attendere le decisioni che verranno prese a breve dai singoli Enti. Una volta che i Comuni avranno comunicato alla Regione l’avvenuta distribuzione, entrerà in vigore l’OBBLIGO di INDOSSARE le MASCHERINE
Questo il comunicato della Regione Toscana sul tema. Sono tre mascherine a testa, tolti i bambini più piccoli, ma altre successivamente ne saranno consegnate, dopodiché, ultimata la distribuzione, al più tardi entro sette giorni, sarà obbligatorio indossarle: sui mezzi pubblici, sui taxi e mezzi a noleggio con conducente, nei negozi e a fare la spesa, negli uffici e luoghi chiusi ma anche negli spazi all’aperto frequentati da più persone e dove è obbligatorio il mantenimento della distanza sociale di sicurezza.

“Abbiamo pensato che indossare le mascherine chirurgiche sia un primo elemento di prevenzione primaria, che può aggiungersi alle tante disposizioni assunte sui comportamenti da tenere” spiega in un video postato su facebook il presidente della Toscana Enrico Rossi, subito dopo aver firmato l’ordinanza. La Regione è partita dal dibattito in corso nella comunità scientifica, che si interroga su una revisione nell’uso dei dispositivi di protezione. La scelta della consegna a domicilio è stata fatta per evitare dispersioni e assembramenti.

“Ma sia ben chiaro – ammonisce Rossi – avere la mascherina non autorizza ad uscire. Il primo compito di ciascun toscano è quello rimanere a casa, salvo motivi di necessità che sono il lavoro, fare la spesa o recarsi dal medico o in farmacia. E siccome a fare la spesa o dal medico uno non va tutti i giorni, il numero limitato di mascherine di questo primo stock è già sufficiente a garantire autosufficienza per un certo periodo. Ma ne stiamo già acquistando altre, le stiamo producendo grazie pure ad una filiera toscana, e il rifornimento – assicura Rossi – sarà costante”.

Nessun effetto spot, insomma. “Con il coronavirus – ammette Rossi – dovremo convivere per un certo periodo e l’uso della mascherina, consigliato dagli scienziati, tenderà quindi ad imporsi”. Le indicazioni seguite dalla Regione per indicare quando e dove indossarle sono quelle dell’Organizzazione mondiale per la sanità, dice il presidente: “tutti quegli ambienti pubblici o privati in cui per l’Oms è necessaria la distanza sociale di almeno 1,8 metri”.

L’obbligatorietà di indossare le mascherine sarà però graduale: scatterà, nei singoli territori comunali, dal momento in cui il sindaco comunicherà alla Regione che l’ultima mascherina è stata consegnata. Per farlo ai primi cittadini saranno concessi al massimo sette giorni. Le mascherine non saranno obbligatorie per i bambini con meno di sei anni e per chi non le tollera (ma in questo caso sarà necessario un certificato del medico curante).

La lettera di Viola. Avere dodici anni al tempo del Coronavirus

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Pubblichiamo con estremo piacere questa riflessione scritta da Viola Mugnaini, una ragazzina di 12 anni, casentinese di Rassina. In questi giorni così strani – tragici per alcuni, surreali per tutti – i suoi pensieri sono un segnale di speranza, di fiducia nel domani. Questo momento passerà e Viola, come i suoi coetanei, potrà tornare a giocare, a studiare, a ridere, a vivere in modo pieno insomma. Sperando che quanto sta succedendo insegni qualcosa a tutti noi, come suggerisce Viola, per adesso accettiamo e facciamo nostro il suo consiglio: quello di sorridere il più possibile…

Oggi 5 Aprile 2020 (questa lettera è stata scritta domenica, ndr) è esattamente un mese che siamo chiusi in casa, un mese che non vedo più le mie amiche, un mese che non torno a karate, un mese che non discuto più con le mie compagne di classe su quanto sia noioso andare a scuola, ma soprattutto un mese che ho capito quanto sia bella la normalità.

In questo mese ho capito tante cose, ho capito che alla fine andare a scuola non è poi così tanto noioso, ho capito che mi piace fare molte cose, ho capito che stare sempre con il telefono in mano è la cosa più brutta e noiosa del mondo, ho capito che amo stare con la natura e con gli animali, ho capito che amo fare passeggiate per i boschi solo per vederne il panorama e i tramonti stupendi, ho capito quanto sia stupenda la natura stessa, ho capito che stare con la mia famiglia giocando con mio fratello e aiutando la mia mamma, alla fine non è poi così male, ma ho capito soprattutto il bene che voglio a tutte quelle persone che mi aiutano e mi sostengono giorno dopo giorno.

Questo virus pur essendo una cosa brutta penso che abbia lasciato in tutti noi una lezione di vita, ovvero quella di godersi la vita perché da un giorno all’altro potrebbe succederci qualcosa di imprevedibile, sia bello che brutto.

Ho imparato che dobbiamo essere felici, felici di essere liberi, ho imparato che dobbiamo ridere, scherzare, divertirci, piangere, sì perché anche piangere fa bene, passare più tempo possibile con le persone a noi care, nonni, parenti e amici il più possibile, ma soprattutto dobbiamo imparare a non togliersi il sorriso dalle labbra per delle cavolate, perché i problemi della vita sono altri.

Il mio consiglio è quello di sorridere il più possibile, godersi la normalità che è il dono più prezioso che abbiamo.

Viola Mugnaini, 12 anni, Rassina

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Crisi Coronavirus e territorio: la Giunta di Poppi non fa nulla

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da Gruppo consiliare Poppi Cittadini in movimento – In queste ultime settimane – inizia David Marri – abbiamo più volte sollecitato le Istituzioni Locali a voler concretamente affrontare non soltanto l’emergenza sanitaria legata al corona virus, ma anche l’emergenza economica e sociale che oramai in modo sempre più dirompente sta investendo l’intero tessuto produttivo della nostra vallata.

Alcune categorie economiche e soprattutto quelle legate al turismo e ai servizi ad esso collegati, stanno per sprofondare in una crisi dalla quale risollevarsi sarà molto, ma molto faticoso.

In questi giorni è tanta l’attesa per conoscere come le iniziative economiche di carattere generale che il Governo ha annunciato, possano concretizzarsi in un diretto e concreto sostegno per tutti quegli operatori economici che stanno affrontando questo difficilissimo memento che sicuramente non si prospetta di breve durata.

Proprio per la consapevolezza della enorme crisi sociale ed economica che la pandemia avrebbe provocato, già a fine febbraio, a nome di molti gruppi consiliari ci eravamo appellati alle amministrazioni casentinesi affinché, sulla base delle loro non marginali competenze, si fossero per tempo interrogate su quali concrete iniziative avessero potuto prendere a sostegno delle aziende presenti sul nostro territorio.

Al nostro accorato appello ha risposto positivamente solo il sindaco di Bibbiena Vagnoli e di Castel Focognano Ricci questo nonostante avessimo dato la nostra completa disponibilità a collaborare in maniera fattiva ed unitaria.

Per quanto riguarda il comune di Poppi ci sono stati solo formali contatti che non sono mai andati al di là della banale informativa. Non solo, la Giunta, anziché preoccuparsi concretamente di come sostenere tutti quegli operatori del settore turistico ricettivo che oramai vedono l’intera stagione in corso completamente saltata, con delibera del 21 di marzo, conferma per il 2020 le stesse tasse e le imposte per la pubblicità e per l’utilizzo dello spazio e delle aree pubbliche.

Il Sindaco, a nostro parere, avrebbe dovuto prendere, nonostante le difficoltà del momento,  l’unica decisione di sua competenza che avrebbe dato concretamente un minimo di aiuto ai gestori dei bar, degli alberghi dei negozi degli agriturismi etc.?.

Molti sindaci la decisione di sospendere per il 2020 queste tasse l’anno già presa mentre altri si accingono a farlo.

Il comune di Poppi nel concreto pare abbia intrapreso un’altra direzione.

Non solo, in questi giorni si parla di bilancio e nulla viene previsto per contribuire a superare questa crisi. Anzi, è tutto statico, tutto uguale, è come se quello che stata succedendo non interessasse il comune di Poppi sia per quanto riguarda le entrate che le possibili uscite. Scelte, priorità, nuovi bisogni, urgenze, incertezze sono temi che sembrano non preoccupare. Pensare che nel nostro Comune nulla possa succedere dal punto di vista economico e sociale ci sta costringendo, nostro malgrado a denunciare questo comportamento formalmente efficientista, ma che nella sostanza risulta fortemente contraddittorio ed inefficacie.

Per questo riteniamo quantomeno inappropriato che l’amministrazione comunale di Poppi in piena emergenza coronavirus trovi il tempo e il bisogno, ripeto il 21 di marzo, di confermare anche per il 2020 le tasse e le imposte per la pubblicità e per l’utilizzo dello spazio e delle aree pubbliche anche perché il suolo pubblico potrebbe favorire in futuro la riapertura di alcune attività mantenendo le adeguate distanze di sicurezza.

La sospensione o meglio l’annullamento del pagamento delle imposte e tasse comunali per quelle attività fortemente impattate dalla crisi non avrebbe forse di certo risolto i problemi che molte aziende si trovano ad affrontare ma sarebbe sicuramente stato un segnale di vicinanza nei confronti di quegli operatori economici maggiormente in difficoltà è che tanto rappresentano per il nostro Comune.

Per questo, mediante la presentazione di una specifica mozione, in data odierna abbiamo provveduto a chiedere all’intera giunta del comune di Poppi di ritirare con effetto immediato le delibere n. 42  n 43 del 21 marzo 2020.

Per il Gruppo consiliare Poppi Cittadini in movimento, David Marri

Pane e schiacciata gratuiti per chiunque ne abbia bisogno: l’idea della Famiglia Baroni in collaborazione con Caritas Poppi

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Il primo lavoro da fare per fronteggiare il momento che stiamo vivendo è la solidarietà. Ed è proprio questo messaggio che sta diffondendo la Famiglia Baroni, della Locanda dei Baroni e Ristorante Mater, nel Casentino. Visto lo stato di emergenza in cui il nostro paese si trova, abbiamo pensato di aiutare chiunque ne abbia bisogno con “schiacciata e pane della solidarietà”. A Camaldoli la schiacciata è un’istituzione e, in collaborazione con la Caritas di Poppi, sarà distribuita assieme al pane, in maniera totalmente gratuita, a chi necessita di un sostegno. La nostra famiglia si trova nella condizione di tutti. Abbiamo alberghi, ristoranti, bar e campeggio chiusi. Situazione difficile (come per tutti ovviamente). In questi giorni di notizie, aggiornamenti e statistiche due fatti ci hanno colpito: 1) le donazioni da parte di chi ha molto come Berlusconi, Esselunga, Gucci… e 2) Niko Romito che in maniera forse ironica pubblica una sua foto con in mano un cartello con scritto sopra: #nonsocucinareacasa. E noi? Cosa facciamo, cosa possiamo fare? Rispondere a questa situazione con quello che sappiamo fare. Di conseguenza abbiamo riaperto il laboratorio della panificazione del ristorante e adesso produciamo pane e schiacciate che doniamo alla Caritas e alla Misericordia per chi ha più bisogno. Facciamo quello che possiamo, quello che sappiamo fare: doniamo il nostro lavoro. Speriamo che, pubblicizzando queste iniziative, si possa smuovere anche altri. In un momento in cui la solitudine ed il vuoto si fa sentire pressante, il sentirsi utili per qualcosa di vero è essenziale…che poi è il motivo per cui si fa impresa. #nonsocucinareacasa
Chiunque abbia bisogno può contattarci a: locanda@itrebaroni.it – 0575 556015 – WhatsApp 3939035527

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