Pubblichiamo con estremo piacere questa riflessione scritta da Viola Mugnaini, una ragazzina di 12 anni, casentinese di Rassina. In questi giorni così strani – tragici per alcuni, surreali per tutti – i suoi pensieri sono un segnale di speranza, di fiducia nel domani. Questo momento passerà e Viola, come i suoi coetanei, potrà tornare a giocare, a studiare, a ridere, a vivere in modo pieno insomma. Sperando che quanto sta succedendo insegni qualcosa a tutti noi, come suggerisce Viola, per adesso accettiamo e facciamo nostro il suo consiglio: quello di sorridere il più possibile…
Oggi 5 Aprile 2020 (questa lettera è stata scritta domenica, ndr) è esattamente un mese che siamo chiusi in casa, un mese che non vedo più le mie amiche, un mese che non torno a karate, un mese che non discuto più con le mie compagne di classe su quanto sia noioso andare a scuola, ma soprattutto un mese che ho capito quanto sia bella la normalità.
In questo mese ho capito tante cose, ho capito che alla fine andare a scuola non è poi così tanto noioso, ho capito che mi piace fare molte cose, ho capito che stare sempre con il telefono in mano è la cosa più brutta e noiosa del mondo, ho capito che amo stare con la natura e con gli animali, ho capito che amo fare passeggiate per i boschi solo per vederne il panorama e i tramonti stupendi, ho capito quanto sia stupenda la natura stessa, ho capito che stare con la mia famiglia giocando con mio fratello e aiutando la mia mamma, alla fine non è poi così male, ma ho capito soprattutto il bene che voglio a tutte quelle persone che mi aiutano e mi sostengono giorno dopo giorno.
Questo virus pur essendo una cosa brutta penso che abbia lasciato in tutti noi una lezione di vita, ovvero quella di godersi la vita perché da un giorno all’altro potrebbe succederci qualcosa di imprevedibile, sia bello che brutto.
Ho imparato che dobbiamo essere felici, felici di essere liberi, ho imparato che dobbiamo ridere, scherzare, divertirci, piangere, sì perché anche piangere fa bene, passare più tempo possibile con le persone a noi care, nonni, parenti e amici il più possibile, ma soprattutto dobbiamo imparare a non togliersi il sorriso dalle labbra per delle cavolate, perché i problemi della vita sono altri.
Il mio consiglio è quello di sorridere il più possibile, godersi la normalità che è il dono più prezioso che abbiamo.
Viola Mugnaini, 12 anni, Rassina