Forti del gemellaggio con il gruppo di Costanza, gli Sbandieratori e Musici Città di Bibbiena hanno avuto quest’anno l’onore e l’onere di partecipare al “Campionato tedesco degli Sbandieratori”, ospitato dal 5 al 7 settembre proprio nella splendida città di Costanza. Pur essendo nuovi alle gare, per la scelta di aver sempre dato priorità agli aspetti tradizionali e culturali dell’arte della bandiera, gli otto ragazzi in gara si sono piazzati sul terzo gradino del podio per numero di premi, in particolare portando a casa un oro, un argento e un bronzo. Tre i podi su sette gare disputate, che valgono ancora di più considerando che purtroppo i ragazzi sono stati squalificati nelle altre quattro gare: “Abbiamo avuto qualche difficoltà con le regole tedesche, diverse rispetto a quelle italiane – confessa il Presidente Giampiero Polverini – tuttavia, di proposito non abbiamo voluto stravolgere le nostre caratteristiche, per non perdere la nostra identità. Basti pensare che eravamo gli unici a gareggiare in costume e con l’accompagnamento dei nostri musici, anziché avere delle musiche registrate. Abbiamo portato in Germania la nostra italianità, suonando l’Aida, ma anche l’Inno alla Gioia come simbolo dell’unione tra i paesi europei”.
Suddivise nelle categorie bambini e giovani, in età compresa tra gli 11 ed i 15 anni, le promesse di Bibbiena sono Alice Donati, Niccolò Giannelli, Gabriele Giannetti, Mattia Giannetti, Mattia Giorgioni, Martina Loddi, Lorenzo Polverini e Andrea Sideri. Il Gruppo degli adulti è stato invece protagonista di quattro esibizioni, tra cui la bellissima performance per lo spettacolo finale, nettamente superiore a livello coreografico rispetto a quelle dei tedeschi. Una bella soddisfazione quindi per tutto il gruppo, oltre che per il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini, invitato dal sindaco tedesco che ha incontrato al suo arrivo.
Ma le sfide non finiscono qui. Il Gruppo è infatti pronto ad affrontare un settembre ricco di attività: dalla rielezione del Consiglio al lavoro sugli obbiettivi prefissati con la Carta di Bibbiena, firmata il 27 luglio scorso in occasione del Convegno sull’arte di maneggiar l’insegna. Tra questi, in particolare, l’acquisizione di un riconoscimento giuridico da parte delle Istituzioni, per superare gli attuali e variegati assetti associativi; una tutela assicurativa adeguata e omogenea; un censimento dei Gruppi di sbandieratori presenti in Italia e finalizzato alla condivisione degli intenti della Carta; oltre che la creazione di manifestazioni di promozione dell’arte della bandiera.
Bronzo agli sbandieratori di Bibbiena ai Campionati assoluti tedeschi
Domenica 14 settembre giornata di musica e solidarietà a Romena
Negli spazi della pieve il concerto della Banda di Pratovecchio e l’incontro con i volontari della casa di accoglienza di Baan Unrak, ai confini con la Birmania. Sarà un pomeriggio intenso di musica e di riflessione, di festa e di solidarietà quella di domenica prossima, 14 settembre, a Romena. Negli spazi della pieve arriverà la splendida testimonianza di solidarietà dei volontari alla casa di accoglienza di Baan Unrak, ai confini della Birmania, che ospita centinaia di bambini orfani e ragazze madre in fuga dalla repressione del regime militare (incontro in programma alle 15.30 in pieve) e, subito dopo il calore, la festa e la bellezza della musica trasmessa dalla Filarmonica Enea Brizzi di Pratovecchio che prima contribuirà ad animare la messa (in programma alle 17 in pieve) e poi proporrà un concerto (ore 18) nel cortile della fattoria adiacente la pieve.
L’incontro con la casa di accoglienza Baan Unrak
Le testimonianze dei volontari, i filmati, le foto, saranno al centro dell’incontro che permetterà di conoscere più da vicino l’esperienza della casa di accoglienza per bambini e ragazze madri profughi dalla Birmania, in Thailandia, a pochi chilometri dal confine birmano.
Baan Unrak, la Casa della Gioia, è stata fondata nel 1991 da Donata Dolci per accogliere bambini orfani o abbandonati e ragazze madri profughi dalla Birmania, in fuga dalla repressione del regime militare. La Casa della Gioia ospita oggi 140 bambini e una ventina di ragazze madri con i propri figli. Ai bambini e alle mamme vengono garantiti protezione, cibo, vestiti, cure mediche, educazione, occupazione, amore e assistenza.
A Baan Unrak i bambini imparano pian piano che la vita non è solo violenza, crudeltà, sfruttamento, disamore, sofferenza, come purtroppo hanno imparato dalle esperienze che hanno alle spalle. Ma che può essere invece anche amore, serenità, attenzione e cura reciproca, benessere.
All’interno della comunità esiste una scuola, aperta anche ai bambini dei villaggi vicini, e un centro di tessitura, finalizzato a impiegare le donne, e anche a mantenere vive le tecniche di tessitura tradizionale. Al termine dell’incontro verrà predisposto un mercatino con i prodotti artigianali realizzati dalle mamme nel laboratorio di tessitura e sartoria di Baan Unrak.
Il concerto della filarmonica Enea Brizzi di Pratovecchio
Ha attraversato gran parte degli ultimi due secoli di storia del paese partecipando a ogni suo evento ma mantiene la freschezza, il calore e la passione per la musica che ne hanno sempre contraddistinto il cammino. La Filarmonica Enea Brizzi sarà a Romena mostrandosi in una delle dimensioni che maggiormente la caratterizzano: quella del concerto.
La banda, diretta dal maestro Leonardo Rossi, eseguirà un repertorio molto vario con brani sinfonici (Italiana in Algeri diGioacchino Rossini e Norma di Vincenzo Bellini), colonne sonore di film famosi (da La strada di Fellini a L’ultimo dei Moicani) addirittura proporrà rivisitazioni di successi rock (una compilation delle hit di Carlos Santana) e, naturalmente, marce, cioè la più classica espressione del linguaggio musicale bandistico. E sarà festa, una grande festa nel segno della musica.
Centro Creativo del Casentino, le anticipazioni dell’assessore Vagnoli
Il prossimo 19 ottobre a Bibbiena sarà inaugurato il nuovo Centro Creativo Casentino nella villa che la Signora Annalisa Baracchi ha messo a disposizione del territorio allo scopo di creare un luogo di socializzazione e formazione per i giovani della valle. Si tratta di una struttura notevole, anche dal punto di vista architettonico, ubicata a Bibbiena stazione, composta da 25 stanze disposte su tre piani.
La missione del Centro è quella di promuovere la creatività e la coesione sociale e accoglierà al suo interno un punto di informazione giovanile, una sala polivalente per corsi e laboratori, sale specializzate per la musica, sale di letture e mediateca, spazi per uffici. L’ambito di azione del centro ha il suo cuore a Bibbiena ma si estenderà a tutto il Casentino e i destinatari saranno appunti i giovani della valle con i loro bisogni. L’amministrazione Bernardini ha seguito la gestazione e lo sviluppo di un’idea che sta diventando realtà. L’Assessore Filippo Vagnoli che ha seguito il progetto in prima persona, ci aiuta a comprendere meglio il futuro di questa struttura ed i suoi obiettivi.
Assessore, quali opportunità è in grado di offrire questo luogo ai giovani del Casentino?
Il Centro sarà un luogo di dialogo, di aggregazione e di formazione per il mondo giovanile; in particolare attraverso l’offerta di corsi di formazione, laboratori creativi, attività culturali, attività di orientamento e informazione giovanile avrà l’obiettivo di creare uno spazio dedicato all’educazione informale extra-scolastica, alla socialità e allo sviluppo della creatività dei giovani.
Si può parlare di progetto innovativo? E per quali motivi?
Sicuramente si! Indubbiamente questo progetto colma una lacuna riscontrata nell’analisi del territorio, secondo cui manca uno spazio educativo e di formazione del mondo giovanile. Inoltre la disponibilità di una struttura di tali dimensioni e con queste caratteristiche è un’opportunità senza pari che bisogna cogliere per realizzare un progetto di valorizzazione e dinamizzazione del nostro territorio.
Come “giovane” che ha scelto di fare anche l’amministratore, cosa pensa che sia necessario subito per i giovani della valle?
Sarebbe scontato e banale parlare di lavoro. Penso che i giovani del nostro territorio necessitino di opportunità di formazione concrete, di riscoprire le arti e i mestieri ormai dimenticati, di trovare fiducia nelle aziende e istituzioni così da poter dare il grande contributo che possono e devono dare.
Cosa si aspetta da questa progettualità nata grazie alla generosità della famiglia Baracchi?
Sappiamo bene che in un momento di crisi come quello attuale sono proprio i giovani la fascia che più ne risente. Grazie alla generosità delle Sig.ra Annalisa Baracchi, che ha messo a disposizione gli spazi della villa, il centro offrirà ai giovani un luogo di aggregazione, di socialità, di scambio e di formazione, che sarà uno strumento prezioso per poter crescere ed entrare nel mondo adulto e professionale con un bagaglio umano più solido e diversificato.
Mi aspetto inoltre che il centro possa dare un contributo in termini di informazione e consulenza a chiunque ne abbia necessità.
Il grigio felice di Bibbiena. A proposito della terrazza di piazza Tarlati
Ci voleva un giunta comunale fatta da esimi architetti, esperti di urbanistica, ambiente, bellezze naturali, per trasformare il grigio (tradizionalmente colore della mestizia) in un colore simbolo della felicità cittadina! Magari avranno avuto pure il contributo solidale della Sovrintendenza alle Belle arti ( il che dimostrebbe che la loro abolizione non sarebbe un dramma). Noi poveri mortali, gente comune, inesperta, ci accontentiamo del commento meravigliato di una popolana che alla notizia della inaugurazione ha esclamato: “Inaugurano un lavoro non finito? Hanno fatto solo il sottofondo in cemento!”.
Ma si sa, il volgo non ha le raffinatezze aristocratiche ed intellettualistiche degli architetti. I poveri cittadini ignoranti vanno compatiti, se non comprendono la bellezza raffinata del grigio Bibbiena. Il colore che accompagnerà il lancio turistico della nostra città assieme ai nuovi cestini che un altro staff tecnico, sembra assieme al Presidente dell’associazione centro storico, si accinge a progettare per i prossimi cinque anni.
Già fa un po’ ridere che una amministrazione annunci la “inaugurazione della terrazza” per il semplice fatto che l’ha riverniciata (e di grigio) dopo cinque anni di abbandono.. La prossima volta inaugureranno, immaginiamo, la striscia pedonale rifatta, l’installazione di un nuovo cartello stradale, il tombino risistemato, il cambio della lampadina e via inaugurando. E’ il segno dei tempi del potere civico!
Speriamo che almeno i materiali altamente tecnologici ed innovativi scelti per la pavimentazione della terrazza impediscano il passaggio delle acque piovane, insomma non facciano piovere dentro la biblioteca.. Visto il deludente aspetto estetico, le chiazze rossastre che già affiorano..ci verrebbe da dubitare anche di questo. Ma abbiamo fiducia nelle capacità tecniche degli esimi componenti della giunta comunale e del sindaco-imprenditore!
Certo, ci siamo chiesti: cosa avranno pensato i nostri amici francesi di Boulazac di una amministrazione che inaugura una verniciatura? E di quella qualità? E in occasione dell’anniversario della Liberazione e dei 25 anni di gemellaggio! Non ci sarebbe stato bisogno di grandi esperti di cerimoniale se, almeno per la “inaugurazione”, per attutire l’impatto sgradevole da opera incompiuta, fossero state messe della panchine, delle fioriere o qualcosa del genere. Ci vuole dignità e rispetto anche nelle cerimonie! (ma forse le panchine le riserveranno per la prossima inaugurazione)
Intanto il mega assessore ai lavori pubblici annuncia che è stata tolta la scala di passaggio tra le due terrazze, oltre che per evitare vandalismi, per destinare la seconda terrazza a luogo di lettura per la biblioteca. Pensava di lanciare un’idea originale! Se si fosse un pochino informato saprebbe che l’idea era già stata sperimentata, anche con l’installazione di tavolini e ombrelloni. Lì si sono tenute conferenze ed incontri. Ma poi quello spazio come luogo di lettura non ha funzionato, perché o non ci si sta per il freddo e il vento o non ci si sta per il caldo!!!
Ma in epoca renziana..bastano gli annunci. Lo avevamo già detto in tempi non sospetti che l’amministrazione Bernardini è una amministrazione renziana doc.!
Luca Tafi, SEL Casentino
Marciapiedi a Soci: sicurezza stradale a misura di bambino
E’ stato concluso in questi giorni l’ultimo stralcio dei lavori ai marciapiedi di Soci con il quale si è creato un circuito pedonale in sicurezza, unito da passaggi con segnaletica stradale, che collega tutte le parti del centro di Soci, dalla piazza principale fino alla cittadella scolastica.
Il progetto – di circa 120 mila euro per complessivi 670 metri lineari– comprende in particolare via Bocci (la strada che porta all’asilo) e via Case Operaie ( la via della Chiesa) con un lavoro complementare che ha riguardato anche un tratto di via Case Operaie. Sono stati completamente rifatti i marciapiedi che, in molti punti, erano inesistenti e in altri ridotti in condizioni inadeguate per la sicurezza dei pedoni. In via Case Operaie sono stati rifatti come quelli della via principale, ossia in pietra serena. Nello stesso tempo è stato rinnovato l’asfalto su tutto il tratto di case Operaie, sia come sottofondo che appunto come asfalto vero e proprio. Parimenti sono state ricostruite le caditoie stradali per la raccolta delle acque.
Il circuito fatto con questo lavoro, rappresenta un vero e proprio intervento di messa in sicurezza del centro di Soci a favore dei cittadini e in particolare di quelli più piccoli. Nel paese del Pedibus, un bimbo dalla piazza del paese può raggiungere senza pericolo la propria scuola di destinazione.
L’Assessore ai lavori pubblici Matteo Caporali commenta: “Un intervento molto significativo, oltre che importante; Soci aveva bisogno di una messa in sicurezza generale per i pedoni che si muovono ogni giorno per il centro, tanto che in alcune vie i marciapiedi mancavano completamente. In più questo lavoro rappresenta un intervento corposo fatto a favore dei più piccoli che, a Soci, sono abituati a muoversi a piedi anche grazie al progetto di educazione motoria del Pedibus. In questo modo si è creato un circuito virtuoso e sicuro che dal centro conduce direttamente alla cittadella scolastica la quale, presto, si arricchirà della scuola media”.
Proposta shock: visite ed esami in notturna e nei festivi per tagliare le attese in sanità!
Lunedì in Commissione IV la proposta di legge di Mugnai (FI); «E le risorse si trovino tagliando la spesa improduttiva anziché i servizi». Il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale; «Tra annunci e delibere-civetta la situazione in Toscana è divenuta esplosiva». Visite ed esami anche in notturna e nei festivi per tagliare le liste d’attesa in sanità: questo è ciò che, sulla scorta di quanto già avviene con successo in altre regioni quali Veneto e Lombardia, si propone la proposta di legge elaborata dal Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) la quale lunedì prossimo, nella prima seduta dopo la pausa estiva, approda al vaglio della medesima Commissione IV.
«Ampliare l’orario di erogazione di certe prestazioni come alcune visite specialistiche e la diagnostica per immagini – spiega Mugnai – è un gesto di buon senso che, oltretutto, ottimizza l’impiego dei grandi macchinari. Le Regioni che hanno voluto affrontare e contrastare sul serio il problema delle liste d’attesa in sanità – prosegue – hanno attuato con successo questa misura. Noi sfidiamo la Toscana, che finora ha percorso la via degli annunci e delle delibere-civetta, a fare la stessa cosa attivando per il momento una sperimentazione eventualmente prorogabile. Inoltre, dinanzi a un sistema che taglia servizi e preserva apparati e poltrone, noi chiediamo che le risorse necessarie a prolungare gli orari di erogazione dei servizi dal taglio della spesa sanitaria improduttiva».
Soprattutto per alcune specialità, la situazione delle liste d’attesa in Toscana è ormai esplosiva: «I cittadini sono di fatto sospinti verso la libera professione – osserva il Vicepresidente della Commissione sanità – dove pagando riescono a ottenere in tempi congrui lo stesso servizio con lo stesso medico. E’ un’ingiustizia che, per le Aziende sanitarie coi bilanci costantemente sul filo del rasoio, si rivela però remunerativa. Facile immaginare che ci sia poca voglia di intervenire con serietà per ridar fiato alle agende e garantire assistenza e cura ai toscani in stato di bisogno».
Per di più, come specifica l’esponente di Fi nel testo della sua proposta di legge: «Negli ultimi due anni quasi tutte le aziende sanitarie hanno proceduto alla cessazione dei contratti con gli istituti privati convenzionati» e «tali azioni di contenimento della spesa hanno prodotto un allungamento delle liste d’attesa che grava sul cittadino e contraddice il principio di prevenzione e del diritto alla cura con equità ed accessibilità».
E’ dinanzi a questo scenario che Mugnai punta a prevedere «un ampliamento delle attività dei servizi ambulatoriali e radiologici presenti negli ospedali, nelle case della salute e negli altri distretti aziendali nei giorni feriali dalle 20 alle 24, prefestivi e festivi».
Rifiuti: i Sindaci del Casentino chiedono un anno di proroga, di mantenere lo stesso servizio con gli stessi costi e di rideterminare la gestione
La posizione dei Comuni del Casentino è chiara in merito a quanto proposto da Ato Rifiuti Toscana Sud. I Comuni chiedono con fermezza il rinvio di almeno un anno per la definizione del piano di riorganizzazione proposto, tenuto conto che lo stesso non garantisce in alcun modo il raggiungimento degli obiettivi regionali di riciclo. Anzi vi è la convinzione che un ulteriore aumento della TARI provochi gravi effetti negativi.
Inoltre i Sindaci chiedono un incontro per giovedì 11 settembre alle ore 11 per l’analisi delle rilevanti osservazioni sui corrispettivi e sull’organizzazione. Sembra chiaro che la ratio della normativa di settore, di unificare il servizio per diminuire le tariffe, operando un’economia di scala non sia stata rispettata. Infatti stiamo parlando di un servizio pubblico, interamente pagato con le tariffe dalle imprese e dai cittadini mediante tributo (TARI). Dalla proposta di corrispettivo provvisorio 2014 e dalla sua composizione, per primo avanzata all’assemblea dell’ATO in data 19/12/2013 e 30/01/2014, emergeva con evidenza che SEI Toscana scarl facesse soltanto da stazione appaltante, violando lo spirito della legge e del bando di gara.
A fronte dello svolgimento di un servizio già nemmeno inclusivo di quanto fino ad oggi veniva offerto dalle varie forme cooperative comunali, vengono proposti aumenti notevoli, insostenibili, risulta infatti che i servizi aggiuntivi ed investimenti sono tutti a carico degli enti locali proponenti.
Difficile comprendere dove operi un principio solidaristico, alla base della costituzione del consorzio obbligatorio, nell’attribuzione delle indennità di disagio ambientale, nell’addebito di maggiori costi per i servizi di trasferimento e trasporto, nell’addebito tra i corrispettivi di gestione impianto della messa in sicurezza idraulica di strade locali (ben 6 milioni di euro per la viabilità inerente l’ampliamento della discarica di Podere Rota, soltanto perché prescritta nell’AIA della Provincia di Arezzo), nella presa d’atto che i corrispettivi pro capite variano notevolmente all’interno dei comuni della stessa provincia.
Non possono essere più reperiti i corrispettivi richiesti nei bilanci comunali, tanto meno posti a carico dei cittadini: la tenuta sociale e l’ordine pubblico sono già seriamente minati dalla continue manovre finanziarie statali e dalla grave crisi economica.
Il principio di garantire gli stessi servizi almeno agli stessi costi deve essere rispettato. Ma non solo: gli oneri per il raggiungimento degli obiettivi comunitari sul recupero devono essere sostenuti dal legislatore stesso. Infatti gli obiettivi regionali di RD non sono oggi economicamente sostenibili. Ancor meno con gli impianti sovradimensionati ed esterni dal perimetro di gara.
Pertanto, in conclusione, devono essere affrontati e risolti preventivamente o contestualmente al piano di riorganizzazione i seguenti nodi: i rischi verso terzi gestori impianti e di mancata riscossione del tributo; i benefici derivanti dalla riduzione dei flussi di rifiuto; il sovradimensionamento potenzialità impianti; l’introduzione dei principi solidaristici Ida; lo stralcio opere accessorie impianti da corrispettivo; l’insostenibilità economica obiettivi RD; le sanzioni a carico dei comuni; la valorizzazione immobili società pubbliche; la contestualità tra aumento RD e valorizzazione RD e infine la socializzazione utili soggetto gestore.
IL PRESIDENTE DELL’UNIONE Paolo Agostini
IL SINDACO DI BIBBENA Daniele Bernardini
IL SINDACO DI PRATOVECCHIO STIA Nicolò Caleri
L’intrigo del deposito cauzionale…
La non-soluzione dell’affare (per Nuove Acque SpA) deposito cauzionale, rappresenta l’ennesimo pateracchio all’italiana, anzi all’aretina: non è altrimenti definibile, infatti, la decisione dei sindaci di ridurre da 3 mensilità a 2 la sua entità…della serie “un colpo al cerchio ed uno alla botte”! E’ invece chiaro come il sole il tentativo disperato della multinazionale di racimolare liquidità in tutti i modi possibili e immaginabili, finalizzato a mantenere alto l’unico indicatore che interessa questi squali d’acqua dolce: il profitto e la remunerazione – sotto mentite spoglie, dopo il referendum del 2011 – del capitale, per saziare gli appetiti degli azionisti…Niente di male, per carità, se si trattasse di merce qualunque in un mercato libero. Ma l’acqua è un bene troppo prezioso – e decisivo per la sopravvivenza – per poter essere equiparata ad un prodotto qualsiasi ed essere messa in mano a lorsignori!
Per questo siamo al fianco del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo – che non finiremo mai di ringraziare per il suo intelligente e forte impegno a favore della popolazione vessata e tartassata – ed invitiamo i cittadini a seguire le sue indicazioni, cioè a detrarre per intero la cauzione dalle bollette dell’acqua.
Comitato “Arezzo per Tsipras”
Gli sbandieratori di Bibbiena gareggiano ai campionati di Costanza
Forte del gemellaggio con il gruppo di Costanza, il Gruppo Sbandieratori e Musici Città di Bibbiena ritorna nella città tedesca di Costanza, dopo aver partecipato nel 2013 come ospite d’onore al Festival del Lago. Otto i ragazzi, sei maschi e due femmine, tra gli 11 e i 15 anni, che parteciperanno al campionato tedesco in programma da venerdì 5 a domenica 7 settembre nella cittadina al confine tra Germania, Svizzera e Austria. I giovani partiranno insieme a una trentina di adulti, tra musici e sbandieratori, pronti a sbandierare come ospiti d’onore, oltre a venti accompagnatori, tra genitori e organizzatori. Insieme al gruppo anche il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini, invitato dal sindaco tedesco che incontrerà venerdì pomeriggio al suo arrivo.
La tre giorni si preannuncia con un programma molto intenso, con il primo spettacolo di bandiere già previsto venerdì all’arrivo dei nostri sbandieratori. Sabato il gruppo avrà invece la giornata libera per visitare la città o guardare le gare, mentre il pomeriggio è programmata un’esibizione sull’isola di Mainau. Infine, la domenica sarà interamente dedicata alle gare con inizio alle ore 9.30 con i singoli, le coppie ed i sincronizzati, fino all’esibizione finale del gruppo Sbandieratori e Musici Città di Bibbiena e la cerimonia di premiazione dei vincitori.
Sperando di portare a casa qualche premio, al sue rientro il Gruppo affronterà un settembre ricco di attività: dalla rielezione del Consiglio all’incontro del gruppo che dovrà lavorare agli obbiettivi prefissati con la Carta di Bibbiena, firmata il 27 luglio scorso in occasione del Convegno sull’arte di maneggiar l’insegna. In particolare, l’acquisizione di un riconoscimento giuridico da parte delle Istituzioni, per superare gli attuali e variegati assetti associativi; una tutela assicurativa adeguata e omogenea; un censimento dei Gruppi di sbandieratori presenti in Italia e finalizzato alla condivisione degli intenti della Carta; oltre che la creazione di manifestazioni di promozione dell’arte della bandiera.
Per favore, non celebrate più il 28 agosto. Appello di SEL al Sindaco di Bibbiena
Egr. Sig. Sindaco Bernardini ed egregi Assessori del Comune di Bibbiena. Voleva, essere, questo, un appello a dimenticare il 28 agosto. Ma ci siamo resi conto che sarebbe del tutto superfluo, perché voi il 28 agosto, ed il suo significato, lo avete giù dimenticato. Allora vi facciamo un’altra richiesta: se dovete farlo così, non celebrate più l’anniversario della Liberazione!
Sappiamo che la cultura della memoria è roba da vecchia politica, che non appartiene ai neo-politici civici. Ce ne faremo una ragione. Ci impegneremo noi della vecchia politica a mantenere e diffondere la memoria di chi ha dato la vita perché oggi anche dei cosiddetti apolitici civici (forse sarebbe più giusto definirli “cinici”) potessero amministrare un comune o altri enti. Ma almeno evitiamo di offendere la loro memoria con cerimonie improvvisate, trascurate, in cui il menefreghismo ed il disinteresse sono dimostrate anche dalla assenza delle rappresentanze istituzionali più importanti, cominciando dal Sindaco. Ci risulta che nemmeno gli inviti siano stati inviati a tutte le associazioni e le istituzioni. L’affastellare, poi, le celebrazioni del 28 agosto, anniversario della liberazione di Bibbiena (una delle date più importanti per la nostra comunità), con il gemellaggio e con una specie di inaugurazione di una terrazza ( o, meglio , della riverniciatura in grigio della terrazza di piazza grande), in modo confuso, senza un filo conduttore, senza un’idea di cosa dire e fare, è stata un’umiliazione per tutti noi che vi abbiamo partecipato. Ci siamo sentiti mortificati di fronte ai francesi gemelli (si sa che in Francia il rispetto delle istituzioni è una cosa seria), per i quali non era stato pensato nemmeno un ruolo ed un intervento istituzionale. Ci domandiamo che cosa possono aver pensato gli amici di Boulazac, quando la povera vicesindaca ha dovuto improvvisare, per salvare la faccia, qualche parola di circostanza, senza microfono (quindi solo per gli stretti vicini) e si è poi spostata ad “inaugurare una terrazza” che a tutti è parsa una cosa non finita (ma su questo torneremo con apposto intervento), vuota, senza nemmeno una panchina od una fioriera che aiutassero a capire che dovrebbe essere un’opera finita.
Sappiamo che vi intessano le cose pratiche (come direbbe Lorenzoni ). Le idee, i principi, la storia son cose da perditempo della politica. Ma almeno abbiate il buon gusto di non offendere. Lasciate stare il 28 agosto. Non lo celebrate più. Evitiamo il ripetersi di pseudo-cerimonie frustranti ed imbarazzanti.
Luca Tafi, SEL Casentino