di Francesco Benucci – E se la nostra vita fosse un libro? Quale copertina sceglieremmo per rappresentarci? In quale genere ci identificheremmo? Che stile, di condotta e di scrittura, adotteremmo? Sicuramente consulteremmo, ora in modo febbrile ora metodico e riflessivo, ogni pagina del volume, concentrandoci sulle presenti, nutrendo speranze e aspettative a proposito delle future, sfogliando talvolta, in un circuito di ricordi, quelle passate. Proprio come nel percorso che ci riserva l’esistenza.
Uscendo di metafora, leggere un libro è come leggere il mondo che ci circonda e al contempo leggere sé stessi, è una lente d’ingrandimento che, pagina dopo pagina, focalizza e alimenta emozioni, sentimenti e pensieri che “prendono vita” emergendo dalla scrittura. E allora perché non condividere questa passione regalandole un’impronta di piacevolezza, scoperta, confronto e partecipazione?
La risposta a questa domanda retorica la possiamo rintracciare nell’attività del Club della lettura di Pratovecchio, sodalizio nato circa 12 anni fa su iniziativa di un’insegnante con esperienze pregresse in tale ambito. Proposto come costola della quasi coetanea Università dell’Età Libera, in quanto iniziativa collaterale alle conferenze, il Club vede la luce nella Sala del Podestà, accolto con entusiasmo e ispirato a principi base che riprendono quelli menzionati sopra: l’amore per i libri e la condivisione delle proprie esperienze, ricordando che la lettura è svolta individualmente ma sono collettivi sia il prima che il dopo, ovvero la scelta del testo e il momento del commento e della discussione su quanto letto.
E se il primo volume selezionato è un grande classico come I promessi sposi, in seguito, pur restando consolidata l’idea di partenza, la scelta dell’opera da leggere e conoscere avviene in base ad aggiustamenti successivi, per cui in alcuni periodi sono privilegiati certi argomenti o scrittori (autori israeliani, autori arabi, premi Nobel…), in altri momenti, come negli ultimi anni, la decisione è libera; inizialmente le letture vengono proposte gradualmente mentre, di recente, ogni membro cerca libri da suggerire, per la stagione di lettura, in estate, quando il Club è chiuso.
Non si tratta delle uniche novità registratesi nel corso degli anni: in principio l’iscrizione all’Università ricordata in precedenza è prerequisito per aderire, oggi questa condizione è caduta, tanto che ingresso e “uscita” dal Club sono assolutamente liberi, ma ciò che rimane immutato è il legame con la suddetta Università, che, insieme alla biblioteca di Pratovecchio, resta un punto di riferimento in occasione di svariate iniziative. Col passare del tempo si verifica altresì un forte ricambio tra i partecipanti, dinamica normale per questo tipo di attività.
Tuttavia, nessun mutamento intacca lo spirito del Club, la voglia di leggere e condividere, pagina dopo pagina, la propria esperienza: questi momenti, giustappunto, di condivisione avvengono generalmente tramite due incontri al mese nella biblioteca citata poc’anzi, si tratta di appuntamenti, aperti a chiunque sia interessato, dove si discute dell’opera presa in esame; ed è proprio qui che ogni libro veicola condivisione, confronto, punti di vista anche diversi che arricchiscono e chiariscono aspetti prima oscuri o interpretati con modalità differenti, è proprio in queste riunioni che il Club dà la possibilità di incontrare e conoscere autori prima “inesplorati”, portando talvolta a scegliere quel tomo che mai si sarebbe preso in considerazione perché non rientra nelle proprie corde per poi accorgersi di essersi persi autori e titoli che invece non valeva la pena perdere.
Il tutto avviene anche con modalità “virtuali” e rispettose delle peculiarità di ciascun lettore: “virtuali” perché il sodalizio ha un’appendice nella sua pagina Facebook, con post dove sono riportati alcuni commenti su quanto letto, a uso e consumo anche di chi non frequenta “in presenza”; rispettose perché ognuno ha tempi di lettura diversi pertanto, pur dandosi mediamente un mese di tempo per concludere l’avventura “cartacea”, tale scadenza non è certo tassativa e ciascuno può dare il suo contributo nella totale libertà e, perché no, nell’anarchia!
Il risultato sono dai 9 agli 11 libri letti da ottobre all’inizio dell’estate, compreso il periodo Covid, durante il quale, complice l’utilizzo di «meet» per riunirsi, le letture non diminuiscono, anzi, vivono un incremento. E al contempo il risultato sono anche gli scambi di opinioni, i sorrisi, le riflessioni, l’approccio a punti di vista differenti, i momenti di crescita, la nascita o il consolidamento di rapporti di amicizia che escono dalla pagina e si riflettono nella vita reale. Infine, un ulteriore risvolto, è un cambio di passo verificatosi nel 2016 su suggerimento della bibliotecaria Del Chierico, cioè la realizzazione di un caffè letterario, trovandosi in un bar o in altri luoghi di ristoro per parlare di libri coinvolgendo gli avventori; il primo appuntamento si svolge al Toscana Twist: le nostre spargono la voce, invitano, anche tramite passaparola, persone esterne al Club, ciascuna sceglie e prepara dei brani da leggere con le donne come argomento prescelto e il pubblico accorso, con tanto di consumazione in loco, può ascoltare e, parimenti, portare a sua volta qualcosa da leggere attinente al programma.
Il successo conseguito rende queste iniziative, questi “pomeriggi di lettura”, ricorrenti, 2-3 volte all’anno, in genere, in inverno, in locali con spazi adatti, abbastanza grandi e silenziosi (come il bar in piazza Tanucci a Stia), in estate invece in luoghi all’aperto come nei giardini del Palagio Fiorentino, ogni volta scegliendo un argomento vasto (la coppia, l’amicizia, il cibo, il mare, etc.), coinvolgendo gli amici del Club e non solo, con l’Università a fare da cassa di risonanza e la biblioteca a supportare tramite volantinaggio, allargando così il perimetro delle conoscenze.
Ultimamente, a riprova di quanto sia apprezzata la suddetta attività, merita una menzione qualche “pomeriggio di lettura” speciale: basti pensare alla partecipazione, in un connubio di libri e musica, alla manifestazione “Naturalmente Pianoforte”, a un evento sugli alberi tenutosi a Papiano, a un’iniziativa sul Medioevo nella cornice del castello di Porciano e a un progetto di coinvolgimento alla lettura promosso a Strada in Casentino con scelta autonoma del brano. E se prima, spesso e volentieri, sono loro a proporsi, ora invece, a testimoniare un ulteriore riscontro positivo, sono anche i promotori di questi eventi a chiedere la partecipazione del Club, incentivando di conseguenza un lavorio, tra scelta, distribuzione e preparazione, lungo e impegnativo ma, al contempo, piacevole e gratificante.
D’altronde, quanto descritto, risponde alla logica di un sodalizio che funziona a cerchi sempre più grandi, accogliendo chi frequenta con costanza, chi è stato nel club in passato e resta comunque legato tramite una presenza più saltuaria e chi, infine, partecipa da esterno in occasione di certi eventi, il tutto in un circuito relazionale ben saldo, che, per mezzo della lettura, non lascia indietro nessuno, è inclusivo, arricchisce e aspira ad aprirsi ancora di più, con iniziative e adesioni, alla realtà casentinese e oltre, a uomini e donne, a lettori esperti e “novizi”, a giovani e meno giovani. E a tutti coloro che hanno il desiderio di avventurarsi tra le pieghe che ci riservano i libri e la vita, di condividere esperienze ed emozioni, di riflettere insieme. Incontro dopo incontro. Autore dopo autore. Pagina dopo pagina.