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mercoledì, 9 Aprile 2025

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Parco, pianificazione strategica

di Fiorenzo Rossetti – La presidenza dell’Ente Parco nazionale delle Foreste Casentinesi è entrata nell’ultimo anno del proprio mandato quinquennale. L’attuale Presidente, Luca Santini, è stato infatti nominato con Decreto Ministeriale n. 293 del 8 ottobre 2019. Si apre quindi una fase importante nella vita di questo Parco: da una parte occorre fare tutta una serie di bilanci sull’operato di questo mandato e dall’altra occorrerà avviare una fase di consultazioni, più o meno politiche, per eleggere la nuova figura che salirà al timone dell’Ente.

Prima di tutto vi è da augurarsi che non vi siano altri “buchi” e ritardi nell’elezione del Presidente del Parco, come avvenne la volta scorsa, e che ci sia un sano e proficuo confronto fra il mondo della politica, dell’associazionismo, dei portatori di interesse e della società civile, per avviare una riflessione su quale siano le persone meritevoli e candidabili al ruolo della presidenza di questo Parco. Dopodiché, chiunque ricoprirà il ruolo di Presidente, dovrà avere in mente un aspetto fondamentale per la gestione di un territorio: la pianificazione strategica.

La pianificazione strategica, in ogni contesto, è essenziale per affrontare la crescente complessità ambientale e la domanda dinamica di nuovi servizi da garantire in un contesto di consolidato assetto di scarse disponibilità finanziarie. È il metodo per Identificare gli obiettivi strategici e articolare una vision alla quale orientare i comportamenti e le azioni attraverso una programmazione operativa, anche con l’intento di creare valore pubblico. Un leader deve saper, con metodo, competenza e autorevolezza, comprendere il quadro comprensivo del proprio territorio e delle proprie competenze, attraverso la focalizzazione di un grande “scenario”, indispensabile per poter guidare decisioni di ampio respiro, per collocare risorse e determinare positivi effetti di “impatto” sui comportamenti degli attori che vivono ed operano su un determinato contesto territoriale.

Il nuovo Presidente dovrà governare funzioni che insistono su un territorio vasto, che comprende due Regioni, tre Province e diversi Comuni/Unioni, con cittadini e imprese non sempre inclini ad avere una buona attrazione verso gli argomenti di un Parco, ma attraverso una buona sapienza e doti, il nuovo eletto potrà favorire il coinvolgimento e l’ascolto di esigenze, percepite quali critiche e rilevanti da un’ampia parte della propria collettività, per poter far scaturire importanti riflessioni ed azioni strategiche e soluzioni organizzative molto più aderenti ai problemi nevralgici che affliggono i nostri territori. Le politiche pubbliche correnti consistono nel realizzare progetti pubblici: le amministrazioni devono decidere quale progetto è da preferire tra le varie alternative considerando sia livelli di efficienza che di equità e tenendo ovviamente in evidenza le esigenze provenienti dal territorio (area vasta) e le priorità politiche emergenti dal programma di mandato.

Ci aspettiamo quindi l’insediamento di una presidenza che abbia sempre più a mente una modalità di pensiero, di azione e di costante apprendimento rispetto alle dinamiche territoriali, per poter assumere decisioni di ampio respiro e allocare conseguentemente le risorse. Il Parco delle Foreste Casentinesi dovrà avviare, insieme ai tanti stakeholder pubblici e privati una seria pianificazione strategica territoriale in grado di aiutare a migliorare il conseguimento delle rispettive mission, delle vision ed alla creazione di valore pubblico.

Valori, come l’incremento del benessere reale (economico, sociale, ambientale, culturale etc.) che si viene a creare presso la collettività e che deriva dall’azione dei soggetti pubblici, che perseguono questo traguardo mobilitando al meglio le proprie risorse tangibili (finanziarie, tecnologiche etc.) e intangibili (capacità organizzativa, rete di relazioni interne ed esterne, capacità di lettura del territorio e di produzione di risposte adeguate, sostenibilità ambientale delle scelte, capacità di riduzione dei rischi dovuti a insufficiente trasparenza o a fenomeni corruttivi). Buon lavoro nuovo Presidente!

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