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domenica, 22 Dicembre 2024

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Per il Partito Democratico di Poppi il proprio codice etico è carta straccia…

Nella stampa locale è riportata la notizia che Carlo Toni, aspirante sindaco di Poppi per il Partito Democratico, non potrebbe essere candidato in base alle regole che lo stesso partito si è dato. Infatti, lo statuto prevede che “Non sono candidabili dal Partito Democratico, a qualsiasi livello nell’ambito della circoscrizione elettorale in cui hanno prestato servizio negli ultimi tre anni, i soggetti per i quali la legge prevede l’aspettativa dal servizio come condizione di candidabilità”. Risulta che Toni è dipendente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, con sede a Poppi, e che – in base alla legge regionale toscana n. 68 del 2011 – per candidarsi dovrebbe prendere l’aspettativa non retribuita. Quindi il Partito Democratico, non pago di quanto hanno fatto (o non fatto) i propri sindaci all’Unione in questi anni, si permette di stracciare perfino le regole che si è liberamente dato.

Certamente non si tratta di una violazione che sarà contestata dalla Corte dei Conti, ma i cittadini, gli elettori…sono ancora una volta presi in giro! Non sarà mica che il vero scopo è aprire la strada ad altri cinque anni nell’Unione da parte di Graziano Agostini, vero sindaco in sostituzione di Toni, il quale non potrebbe – per legge – sedere nella giunta dell’ente? Non vogliamo certo chiedere a Carlo Toni di licenziarsi per potersi candidare, ma sarebbe l’ora che il Partito Democratico rispettasse le regole, anche quelle che si è dato da sé. Ci possiamo aspettare dal PD di Poppi un candidato sindaco che rispetti il codice etico del partito e possa essere sindaco vero? Questa situazione di Poppi fa il paio – per altro verso – con quella del PD bibbienese: dopo aver condiviso del tutto un percorso politico/programmatico con il PRC, SeL ed il PSI, lorsignori decidono di fare come gli pare e piace…complimenti davvero!

Federazione Provinciale di Arezzo PRC-SE

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