di Melissa Frulloni – Dice il detto: “Errare è umano, perseverare è diabolico”. Ci è sembrato il proverbio perfetto per descrivere ciò che in questi anni è accaduto con la vicenda della piscina riabilitativa di Cerromondo a Poppi. A tutti capita di sbagliare (anche se in questo caso chi ha sbagliato lo ha fatto spendendo i nostri soldi, quelli dei cittadini), l’importante poi è riconoscere i propri errori e lavorare per rimediare ad essi. Nel nostro caso quindi far sì che la vasca riabilitativa potesse finalmente entrare in funzione, risolvendo problemi e malfunzionamenti che hanno rimandato di così tanto la sua apertura. E invece no! Si continua a ignorare il problema, a sperare che i casentinesi se ne dimentichino, lasciando tutto in un “diabolico” silenzio, voluto proprio per far finta che nulla sia accaduto e che il problema non esista. Ma noi ci siamo, anche per questo, anche per ricordare, anche per tenere alta l’attenzione… Non dimentichiamo facilmente, soprattutto questa vicenda che siamo stati i primi a far venire alla luce.
Con un articolo pubblicato nel numero 278 di CASENTINO2000, avevamo portato tutti i casentinesi, sindaci e amministratori locali compresi, a conoscenza dell’esistenza della piscina riabilitativa di Cerromondo, una vasca da utilizzare per la riabilitazione di pazienti affetti da diversi problemi e patologie. Era il lontano gennaio del 2017 quando la ASL ci aveva comunicato che il mancato utilizzo della piscina era da ricondursi “alla carenza di specifico personale fisioterapista ed alle difficoltà di manutenzione e mantenimento della vasca stessa.”
Da allora di acqua nella piscina ne è passata parecchia, così come gli innumerevoli articoli che abbiamo scritto per sollecitare la ASL, il Comune di Poppi, l’Unione dei Comuni e tutti gli enti preposti, a renderla finalmente utilizzabile dagli utenti casentinesi e non. Grazie ai riflettori che abbiamo sempre tenuti accesi su questa vicenda, si sono susseguiti lavori e aggiustamenti vari, inclusa una “finta” inaugurazione (vedi foto sotto) che ci aveva fatto ben sperare, ma che purtroppo si era rivelata la solita inutile passerella di politici e dirigenti ASL. Tutto questo per arrivare al febbraio del 2020, data in cui la piscina sarebbe dovuta entrare finalmente in funzione a servizio dei pazienti e del territorio. Tutti sappiamo cosa è successo dopo; l’arrivo del Covid ha confermato quanto tutta questa storia sia stata sfortunata fin dall’inizio.
Arrivati a novembre 2021 ci sembrava doveroso riaprire uno spiraglio di luce su questa vicenda, anche se, purtroppo, la piscina di Cerromondo è ancora avvolta nel buio più totale.
Come spesso accade siete stati proprio voi, lettori del nostro mensile, a farci presente che il problema persiste a distanza di anni dalla nostra “denuncia” e che, ancora oggi, la vasca riabilitativa non è utilizzabile.
Proprio una nostra lettrice che necessita di accedere a questo tipo di servizi ci ha informati di aver telefonato all’Istituto di Agazzi, che ha in gestione il servizio riabilitativo di Cerromondo; le è stato risposto che se ha urgenza di iniziare un percorso riabilitativo in acqua è meglio che lo faccia direttamente nella struttura di Agazzi perché quella di Poppi non è certo quando aprirà. Le tempistiche ignote e non brevi, comunicategli dagli operatori dell’Istituto non fanno certo ben sperare…
Anche Paolo Agostini, ex sindaco di Castel San Niccolò, che da sempre si è interessato a questa vicenda per motivi personali, legati al bisogno di usufruire della vasca per migliorare le sue condizioni fisiche, ha esposto lo stesso disagio, segnalando anche sui social l’impossibilità di poter prenotare e usufruire della piscina riabilitativa.
Torniamo sull’argomento anche in seguito ad una mozione che è stata presentata dalla minoranza di Poppi, prima dell’estate, in consiglio comunale.
Il sindaco Toni si era impegnato ad intervenire presso le autorità competenti (ASL in primis) per attivare il servizio della piscina. Come ci spiega la minoranza: “L’opera risulta a tutti gli effetti ultimata ed è stata data in gestione dalla ASL all’Istituto di Agazzi. Dopo una breve riapertura avvenuta nel periodo pre Covid il servizio è stato sospeso per “mancanza di pazienti”, questo è quanto riferito dai gestori del servizio. Quindi i pazienti che necessitano della riabilitazione in vasca vengono dirottati direttamente ad Agazzi.
Dopo la presentazione della nostra mozione è seguito un incontro tra il sindaco Toni e il direttore generale della ASL D’Urso; in quell’occasione si erano dati dei tempi per risolvere il problema. Questi tempi prevedevano un incontro a fine agosto che però non c’è ancora stato. Ci chiediamo se, per chi gestisce il servizio, sia più conveniente far spostare i pazienti piuttosto che spostare gli operatori.
Nella scorsa seduta del consiglio comunale la mozione è stata inserita all’ordine del giorno e in quella seduta visto che c’era già stato un primo contatto con il direttore generale ASL, in accordo con il gruppo di maggioranza, la stessa è stata trasformata in una raccomandazione al sindaco. Quindi ad oggi nulla di concreto, un impegno non portato a termine da parte della direzione della ASL e scuse campate in aria da parte del soggetto gestore.
È chiaro che qualsiasi attività, anche come fruibilità di pazienti ha bisogno dei suoi tempi e soprattutto di informazione nei confronti degli utenti. Se gli stessi non sono stati informati dell’apertura del servizio e se il gestore preferisce dirottarli ad Agazzi e nessuno fa niente, la piscina di Cerromondo continuerà ad essere una cattedrale nel deserto…”
Sulla vicenda abbiamo interpellato anche il sindaco di Poppi, Carlo Toni che, prima della raccomandazione ricevuta in consiglio comunale, si era mosso, già nell’estate del 2019, per cercare di risolvere la questione, scrivendo una lettera alla ASL e chiedendo “di completate l’opera e che finisca questa vergognosa pagliacciata“. Nella comunicazione si leggeva tutta l’amarezza del sindaco che nei confronti della ASL aveva preso una posizione ferma e decisa, chiedendo senza mezzi termini di concludere i lavori alla vasca e di poter procedere alla vera (!) apertura. Ma tutto è rimasto fermo (come le acque della piscina) cadendo ancora una volta nel dimenticatoio.
“Lo scorso 30 luglio abbiamo fatto una riunione insieme alla ASL, all’Istituto di Agazzi e alla minoranza di Poppi proprio per discutere di questa questione.” Ci ha spiegato il sindaco Toni. “In quella occasione era stato concordato di indire un incontro con la cittadinanza, in modo che la ASL potesse spiegare in che cosa consiste il servizio di riabilitazione in vasca di Cerromondo questo perché una delle cose che più lamentano i gestori è la mancanza di utenti interessati ad usufruire del servizio. L’incontro, però non è stato mai fatto e così alla fine di settembre mi sono interessato nuovamente della questione con l’Istituto di Agazzi. Mi è stato detto che ci sono ancora da risolvere degli inconvenienti tecnici… Così, con la ASL, ci siamo dati un ulteriore termine che è la fine di ottobre. Per questa data aspetto una relazione in cui possa essere ipotizzato un piano di programmazione di utilizzo della vasca, iniziando magari con tre giorni di apertura alla settimana, in modo da capire la reale risposta degli utenti casentinesi.”
Nel momento in cui abbiamo raccolto questa intervista mancavano ancora alcuni giorni alla fine di ottobre, speriamo quindi di darvi buone notizie nel prossimo numero del giornale in cui risentiremo il sindaco Toni per capire come si è concretizzato l’impegno che la ASL aveva preso con l’amministrazione.
Purtroppo nessun altro sindaco del Casentino si è mosso per risolvere la questione della piscina di Cerromondo, quando invece, così come era necessario per la difesa di quello che fu il Punto Nascita, sarebbe opportuno che tutte le istituzioni e gli enti di vallata si muovessero per garantire ai cittadini servizi essenziali o quanto meno evitare che questi vengano chiusi. Saremo ripetitivi, ma con il Comune Unico, almeno questa “latitanza campalinistica” che ha lasciato solo il sindaco Toni, non ci sarebbe stata.
Ma perché non è possibile risolvere la questione di Cerromondo una volta per tutte? Perché è necessario tornare sull’argomento periodicamente, constatando con tristezza e rabbia che negli anni niente è cambiato e che è stato fatto poco o nulla per risolvere le cose?
La mancanza di pazienti, i tanti inconvenienti tecnici da risolvere, ci sembrano l’ennesima presa in giro. Un po’ quello che ci è stato detto per il Punto Nascita e per altri servizi sanitari di vallata; la differenza è che qui il servizio non è neppure partito! Il detto è proprio vero… perseverare è diabolico.