di Marcello Bartolini – Eccoci nel pieno dell’inverno, probabilmente per molti lettori la bici sarà l’ultimo dei pensieri, con le giornate fredde e con la voglia di restarsene in casa a poltrire davanti al focolare. Vi garantisco però che si può tranquillamente fare un bel giro senza soffrire, a patto che si sia bene attrezzati. Chiaramente non vi porterò troppo in alto, lì le temperature si fanno davvero molto rigide e non sono per tutti, a meno che non si voglia provare il brivido di un giro sulla neve che comunque consiglio ai più esperti.
Noi questo mese invece ce la prendiamo relativamente comoda, con un percorso fatto di salite e discese tutto sommato facili, immersi come al solito nel cuore della nostra vallata.
Punto di partenza il “Porto” di Ponte a Poppi, fornita di parcheggio per chi viene da lontano e possibilità a fine giro di prendersi qualcosa di caldo per terminare l’escursione. Andiamo subito in direzione di Camaldoli e dopo pochi chilometri di salita siamo ad Avena che superiamo, sulla sinistra la strada che porta ad Agna, il primo edificio che ci accoglie è una bellissima ed antica chiesetta di San Bartolomeo in Agna con la sua caratteristica facciata a capanna in pietra. Da qui si prosegue sempre seguendo la strada asfaltata in discesa e si torna a Ponte a Poppi in zona Cappuccini, all’incrocio con la strada principale svolta a sinistra e seguiamo le indicazioni per Poppi, attraversato il ponte sull’Arno andiamo verso il Pratomagno, risaliamo verso il centro di Poppi per poi svoltare a sinistra verso Buiano, da qui una facile strada secondaria asfaltata ci porta sulla strada di Ortignano. Poco prima di San Piero in Frassino, all’incrocio si svolta a sinistra verso Bibbiena che sfioriamo, alla prima rotonda non andiamo subito verso Poppi, arriviamo alla seconda rotonda che percorriamo per tre quarti ed andiamo in direzione delle Tombe.
Questo percorso alternativo, pur essendo asfaltato è molto meno trafficato e permette di rientrare a Poppi in tutta sicurezza, basta avere l’accortezza di usufruire del sottopasso pedonale che ci fa percorrere un breve tratto della strada principale per poi, al bivio di Memmenano, fare il sottopasso ferroviario e svoltare a sinistra sul percorso della vecchia 71, da qui si arriva all’incrocio sulla via dei Guazzi, svolta a sinistra, passaggio a livello e poi dall’incrocio a destra per essere di nuovo al “Porto” e terminare il nostro giro. Una passeggiata nel cuore del Casentino, con il castello di Poppi che si vede da ogni punto del percorso, la scoperta o la riscoperta di una parte antica e prettamente rurale del nostro territorio. In ogni angolo si nota facilmente la cura con cui le vecchie e nuove generazioni hanno posto nell’interagire con il territorio, molti interventi conservativi necessari per mantenersi al passo con i tempi senza però stravolgere quello che è da sempre un paesaggio rurale ed agreste.
Pur essendo comunque un territorio con le sue contraddizioni, ancora il Casentino resta un angolo d’Italia con una buona qualità della vita, forse mancherà qualche comodità cittadina, però la natura è ancora nella condizione di mostrare i suoi lati migliori, sta a noi far sì che questo angolo di Toscana si conservi e si mantenga così com’è per quelli che verranno, un luogo dove ancora si può vivere ad un ritmo “umano” ma che non rinuncia alla modernità, dove convivono Natura, Arte, ed innovazioni tecnologiche, al passo coi tempi, ma con delle radici ben affondate nelle proprie peculiari tradizioni.