La legge 197/2022 (legge di bilancio 2023) all’art.1, commi 227 e 229, dispone lo stralcio dei crediti, anche tributari, fino ad un importo di 1000 euro, per il periodo 1/1/2000- 31/12/2015, limitatamente alle somme dovute per interessi e sanzioni, lasciando escluso il capitale e le spese di rimborso; lascia facoltà ai Comuni di aderire o no. Il Comune di Poppi ha scelto di non aderire.
Ne parliamo con la consigliere comunale Loriana Bigozzi (nella foto) che insieme al consigliere Mauro Ghelli si sono occupati dell’argomento.
Dott.sa Bigozzi che strada ha preso il Comune di Poppi? «Il Comune di Poppi ha scelto di non aderire alla possibilità dello stralcio.»
Come giudica questa decisione? «In primo luogo diciamo che la legge di bilancio 2023 prende atto di questo difficile momento sociale ed economico e contiene diverse misure di sostegno al contribuente, come quelle sul caro bollette e l’aumento dell’inflazione; la cosiddetta “tregua fiscale” è una di queste. Lo stralcio comunque non mette in discussione l’obbligatorietà del pagamento dell’importo capitale dovuto, e si limita, appunto, agli interessi e sanzioni, quindi sarebbe più corretto parlare di agevolazione od incentivo al saldo del debito. Lo stralcio è anche uno snellimento burocratico, in quanto le pratiche interessate sono di esiguo importo oltre che d’incerto recupero; lievitando nel tempo possono produrre appesantimenti di bilancio e contabilità, senza essere coperti dalla certezza dell’incasso.»
Quali sono i motivi che la maggioranza ha addotto a sostegno di tale decisione? «I Comuni che non aderiscono allo stralcio, e tra questi il Comune di Poppi, ritengono di voler tutelare la cassa e di destinare il recupero alle spese sociali, richiamando anche il principio di equità contributiva. Viceversa, i Comuni che aderiscono, tra questi anche il Comune di Arezzo, condividono la manovra del governo per l’alleggerimento della pressione fiscale e dichiarano che lo stralcio non determina ripercussioni sulle Finanze dell’Ente, “trattandosi di crediti già considerati di difficile, se non impossibile esazione”. Nel caso che ci riguarda, nel condividere lo spirito della citata legge, ci domandiamo innanzitutto se la modesta entità dell’eventuale stralcio, circa 20.000 euro, potrà incidere, in quale misura, e con quali finalità, nel bilancio comunale 2023. Non vorremmo che tale preoccupazione nascesse da altre esigenze, puramente contabili e non afferenti alle destinazioni attese, ossia il potenziamento della spesa sociale. In questo caso l’eventuale rinuncia, non al credito, ma alle sole spese ed agli interessi, avrebbe un impatto di natura diversa sul bilancio 2023. Di fatto, pur essendo un comportamento formalmente non scorretto, potremmo eccepire che negli anni passati si sono spese somme di cui non si aveva certezza d’incasso e nessuno, ad oggi, è in grado di assicurare che gli importi in questione saranno introitati. Comunque, al di là degli aspetti amministrativo-contabili, resta il fatto che, aderendo alla misura prevista dal governo, anche il Comune di Poppi avrebbe permesso ai propri cittadini ed alle imprese, con posizioni debitorie inferiore ai 1000 euro, di poterle regolarizzare.»
Dott.sa Bigozzi, non crede che questa misura possa agevolare l’evasione? «No, penso che questa manovra debba essere inquadrata nel suo contesto legislativo e al riguardo, d’intesa con il gruppo di opposizione, rigetto ogni eventuale addebito di connivenza o favoreggiamento all’evasione fiscale, anche perché nessuno vuole mettere in discussione l’obbligo di assolvere al debito contratto. La nostra posizione è dettata dalla trasparenza e dall’interesse dei cittadini. Non deve essere strumentalizzata, altrimenti dovremmo pensare a ragioni di pura e demagogica rivalsa. Siamo invece preoccupati dell’impatto di questa scelta della maggioranza. Non ci è dato conoscere le percentuali dei contribuenti interessati, distinti, ad esempio, tra famiglie e attività produttive, ed è difficile capire le ricadute negative sui contribuenti. Tuttavia è davanti a tutti la precarietà economica e sociale del nostro territorio, che si è accentuata nel lungo periodo della crisi pandemica. Va detto che invece l’Unione dei Comuni ha aderito a queste misure e il Comune di Poppi, anche per ragioni di continuità amministrativa, avrebbe potuto fare scelte diverse. Richiamo infine il comma 229 della stessa legge, che prevede la pubblicazione su rete Web della Delibera di diniego allo stralcio da parte degli Enti, per invitare il Comune di Poppi ad estendere l’obbligo di trasparenza anche alle motivazioni adottate nell’atto.»