di Marcello Bartolini – Anche se è caldo, in Casentino per fortuna abbiamo la possibilità di trovare frescura in molti luoghi e ci possiamo permettere dei giri in bici senza soffrire troppo. In realtà il giro di questo mese è piuttosto impegnativo, ormai siamo allenati e la salita non ci deve più fare paura. Visiteremo uno dei “Borghi più belli d’Italia”: Raggiolo.
Partenza da Ponte a Poppi, parcheggio accanto alla Sova, proprio di fronte all’accesso della ciclabile. Qualche chilometro lungo l’Arno e siamo sulla strada per Ortignano-Raggiolo, andiamo su asfalto sino ad Ortignano dove prendiamo la strada per il Pratomagno, attraversiamo San Martino e proseguiamo verso Quota, arriviamo nella piazzetta del paese da dove sulla sinistra imbocchiamo un sentiero in discesa che ci porta su uno sterrato che prendiamo verso destra. Dopo qualche chilometro ritroviamo la strada asfaltata, sempre verso destra in direzione Raggiolo; dopo poco meno di un chilometro sulla sinistra si prende un sentiero (segnalato come vie del castagno) che costeggia il fosso Barbozzaia, percorso immerso nel verde che ci conduce nel centro storico di Raggiolo.
Passando per strette viuzze in pietra, si arriva alla piazza del borgo, lungo il percorso si incontrano diversi locali adibiti a museo diffuso dove sono esposti reperti ed attrezzi dell’antica vocazione del paese: la raccolta e lavorazione della castagna. Si scende per la via principale e si riprende la strada asfaltata sino a San Piero in Frassino dove deviamo in direzione di Uzzano. Solo due trecento metri e sulla sinistra ecco la ciclabile, in realtà abbastanza impegnativa perché c’è un breve tratto molto ripido nel quale si deve fare molta attenzione, chi non se la sentisse può percorre la strada asfaltata.
Una volta sul piano proseguiamo sulla ciclabile del Teggina che è piuttosto ombreggiata. Una volta arrivati sulla strada per Le Macee non si prosegue sulla ciclabile ma si prende la strada asfaltata verso sinistra e quindi si ritorna a Bibbiena e da qui, lungo la strada regionale, si ritorna a Poppi, chi volesse può optare per la ciclabile dell’Arno che abbiamo percorso all’andata.
Giro di boa del nostro itinerario, come abbiamo visto, è Raggiolo che merita un approfondimento non solo perché classificato come uno dei Borghi più belli d’Italia ma anche e soprattutto per il suo stato di conservazione e per la cura con la quale si sono mantenute certe antiche tradizioni. Il paese merita senz’altro la visita, pur essendo a pochi chilometri dai centri più movimentati del Casentino, qui ancora si respira un’aria antica, di pietra e foresta, dove le auto si fermano a inizio paese e la vita scorre lentamente, forse in maniera simile a quella di molti anni fa.
Le case ben restaurate e ben tenute contribuiscono al fascino particolare di questo luogo. Uno dei cartelli che accoglie il visitatore ha questo incipit: “Nel silenzio di luoghi pervasi da una specie di sospensione del tempo”, sento di far mia questa frase perché rappresenta al meglio la sensazione che si prova arrivando in paese dal sentiero, la natura la fa da padrona, gli alberi, il fiume sono i veri protagonisti del paesaggio, giusto preludio a quello che aspetta il visitatore una volta immerso nell’atmosfera di Raggiolo.