12.7 C
Casentino
venerdì, 11 Aprile 2025

I più letti

Poveri lavoratori

di Mauro Meschini – Se ci pensate è qualcosa di inconcepibile. Cerchi di fare di tutto per avere la possibilità di lavorare; accetti magari di fare cose che non ti saresti mai sognato prima; sei disposto anche a fare qualche doppio turno, lavorare la notte e nei giorni festivi; non ti tiri indietro se ti propongono turni e orari improbabili; oppure di usare la tua auto senza nessun rimborso o riconoscimento. Poi, alla fine del salmo, fatti due conti, che poi sono anche facili da fare, ti rendi conto che non riesci ad arrivare non alla fine del mese, ma neppure alla fine della prima settimana.

«Emerge come centrale il fenomeno dei working poor, ossia di quelle situazioni di povertà, personali e familiari, in cui non manca il lavoro, ma il reddito non è sufficiente a una vita dignitosa», sono le parole pronunciate da Paolo Valente, vicedirettore di Caritas Italiana anticipando la presentazione, avvenuta il 17 novembre, del Rapporto 2023 su povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo «Tutto da perdere». Dal rapporto emerge che «In Italia le persone a rischio povertà e/o esclusione sociale risultano 14 milioni 304 mila, pari al 24,4% della popolazione…».

Tornando a focalizzare l’attenzione sul lavoro povero si evidenzia che «Il lavoro a tempo parziale, così come il lavoro precario o le basse retribuzioni possono essere alla base di alcune condizioni di povertà. In tal senso, l’Istat proprio per misurare il fenomeno dei working poors ha elaborato un indicatore che misura la percentuale di occupati a rischio povertà, che hanno cioè un reddito netto equivalente inferiore alla soglia relativa fissata al 60% della mediana della distribuzione del reddito nazionale. Su un totale di 23,3 milioni di occupati, risultano a rischio circa 2,7 milioni (l’11,5%)…».

Sono numeri che dovrebbero fare pensare, il fatto che, nel Paese «fondato sul lavoro», non sia possibile garantire, almeno a chi effettivamente un lavoro lo ha, una vita dignitosa e con un margine di sicurezza e serenità appare assolutamente vergognoso. Come riportato su eunews.it il 20 aprile 2023: «Nel 2022, caratterizzato da un’inflazione annuale galoppante, che ha raggiunto il livello record del 9,2 per cento in Ue, i salari e gli stipendi orari medi sono aumentati in tutti i 27 Paesi membri, con una media del 4,4 per cento. Di poco inferiore il dato relativo alla zona euro, con un incremento del 4 per cento. Il rapporto pubblicato oggi da Eurostat non sorride all’Italia, fanalino di coda con appena un +2,3 per cento di retribuzione oraria».

Se poi torniamo ancora più indietro nel tempo i dati che possiamo raccogliere offrono una situazione ancora più negativa per il nostro Paese, infatti su openpolis.it, uno studio che ha analizzato la crescita dei salari dal 1990 al 2020 evidenzia come l’Italia sia l’unico Paese europeo in cui sono diminuiti. In questo quadro, tutt’altro che positivo, si è inserita anche la discussione sul salario minimo che le opposizioni (esclusa Italia Viva) avevano proposto di stabilire per legge a 9 euro. Da ricordare anche che una proposta di legge promossa da Unione Popolare è stata comunque consegnata in Senato e sottoscritta da circa 70.000 cittadini.

Quindi, materiale e motivi per discutere e approvare norme conseguenti su questo argomento ce ne sarebbero in abbondanza, ma l’attuale maggioranza ha risposto negativamente e per adesso siamo al niente di fatto. Riflettendo su questa serie di dati e notizie sentiamo inevitabilmente crescere la preoccupazione, quale futuro può avere un Paese in cui la stragrande parte della popolazione non ha la possibilità di costruirsi una vita dignitosa? A cosa servono tutti i proclami sulla necessità di «fare figli»? Si vogliono forse far venire al mondo solo potenziali nuovi poveri? Nuove generazioni di lavoratori ricattabili e senza diritti da dominare meglio? Vediamo purtroppo molti ipocriti nei posti che contano, e vediamo anche molto astio nei confronti di chi è più indietro e si trova in difficoltà.

Questi due elementi: la crescente crisi che dilaga tra molte famiglie e il crescente disinteresse delle classi dominanti per queste situazioni sempre più difficili, rischiamo di creare un conflitto pesante, in una realtà in cui la debolezza dei tradizionali soggetti intermedi (partiti, sindacati…) non appare fore come una volta in grado di riuscire a canalizzare in azioni positive e proposte forti e costruttive le proteste e le più che giuste rivendicazioni.

Altre volte il presunto pericolo per la «sicurezza» pubblica è stato pretesto per limitazioni e azioni preventive di contenimento. Se tutto ciò fosse attuato contro chi chiede salari dignitosi e opportunità per sé e per le proprie famiglie sarebbe una scelta grave e pericolosa. I lavoratori devono già sopportare una situazione pesante, ci mancano solo le azioni repressive per essere alla fine «mazziati» due volte.

(SCUOLA SOCIETA’ sognando futuri possibili è una rubrica a cura di Sefora Giovannetti e Mauro Meschini)

Ultimi articoli

Panoramica privacy

In questa pagina si descrivono le modalità di gestione del sito internet www.casentino2000.it in riferimento al trattamento dei dati personali degli utenti che lo consultano.

Si tratta di un’informativa per il trattamento dei dati personali che è resa anche ai sensi dell’art. 13 Decreto legislativo 196/03 (di seguito Codice privacy) ed in ottemperanza con il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation).

L’informativa non è valida per altri siti web eventualmente consultabili attraverso i nostri links, di cui Fruska s.r.l. non è in alcun modo responsabile.

Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali, relativi a persone identificate o identificabili trattati a seguito della consultazione del nostro sito, è

Fruska s.r.l.

nella persona di Roberto Frulloni
presso la sede legale di via Rignano 11,
Bibbiena, 52011 (Arezzo).
P.IVA 02020850513
Indirizzo email: fruska@fruska.it

Luogo e finalità di trattamento dei dati

I trattamenti connessi ai servizi del Sito Web sito hanno luogo presso la predetta sede della società Fruska s.r.l. e sono curati solo da personale incaricato del trattamento, oppure da eventuali incaricati di occasionali operazioni di manutenzione.
Nessun dato derivante dal servizio web viene comunicato o diffuso a terzi.
I dati personali forniti dagli utenti visitatori che inoltrano richieste di invio di materiale informativo (richieste di informazioni, risposte a quesiti, ecc.) o altre comunicazioni (ordini) sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta.

Tipi di dati trattati

Dati di navigazione
I sistemi informatici e le procedure software preposte al funzionamento del Sito Web acquisiscono, nel corso del loro normale esercizio, alcuni dati personali la cui trasmissione è implicita nell’uso dei protocolli di comunicazione di Internet.
Si tratta di informazioni che non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni ed associazioni con dati detenuti da terzi, permettere di identificare i computer che si connettono al sito.
In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al Sito Web, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’utente.
Questi dati potrebbero essere utilizzati al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull’uso del Sito Web e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l’accertamento di responsabilità in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.

Dati forniti volontariamente dagli utenti visitatori
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di dati personali per accedere a determinati servizi, ovvero per effettuare richieste di informazioni agli indirizzi indicati sul Sito Web comporta la successiva acquisizione dei dati personali inseriti nella richiesta del mittente, necessari per rispondere alle stesse.
Specifiche informative di sintesi verranno progressivamente riportate o visualizzate nelle pagine del sito predisposte per particolari servizi a richiesta.