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sabato, 19 Aprile 2025

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Quando il cavolo casentinese incontra le cozze dell’Adriatico…

di Anselmo Fantoni – Abbiamo passato da poco un periodo di bagordi e di trasgressioni culinarie, lontani dalla prova costume e dai desiderata di alimentaristi e dietologi, per cui ho pensato ad un piatto di decompressione.

La verza viola, con le sue caratteristiche, lo stracchino, formaggio che ci sorregge dopo le fatiche natalizie, le cozze: un prodotto afrodisiaco, sapido e corroborante, fino ad arrivare al riso, rinfrescante e ghiotto.

La preparazione non è difficile e gli ingredienti sono facili da assemblare, basta un po’ di pazienza e un po’ di capacità.

Risotto verza viola e cozze Ingredienti 100 gr di riso Carnaroli 100 gr di verza viola 100 gr di stracchino 100 ml di brodo vegetale (foglie di cavolo e cavolo nero) 500 gr di cozze con guscio 1 spicchio d’aglio Sale olio EVO, pepe q.b. Preparazione La preparazione non è difficile e basta rispettare alcune semplici regole. Per prima cosa pulire le cozze, metterle in un ampio tegame con ½ spicchio d’aglio e gambi di prezzemolo. Appena le cozze sono cotte, sgusciarle e metterle in un piatto. Prendete le foglie di verza viola e rompetele grossolanamente, mettetele nel contenitore del frullatore a immersione con il resto dell’aglio, un po’ d’olio Evo e parte del liquido di cottura delle cozze formando una crema. Mettete la crema di verza in un tegame e fate cuocere, appena raggiunta la cottura togliete dal fuoco. Ponete il riso in una casseruola e tostatelo bene, una volta tostato aggiungete il liquido delle cozze poco a poco, utilizzate anche acqua di cottura di foglie di cavolo e cavolo nero, quando il riso avrà assorbito il liquido di cottura aggiungente la salsa di verza viola e le cozze sguaciate lasciando le più belle per guarnire il piatto. A cottura ultimata aggiungete lo stracchino per la mantecatura e servite decorando il piatto con qualche foglia di cavolo nero e le cozze rimanenti. Buon appetito.

VINO CONSIGLIATO Lugana Selezione Oro Bianco 2023 Azienda Agricola Benedetto Tognazzi di Tognazzi Giuliano La ricetta di questo mese mescola la sapidità del mare con la piacevolezza dell’orto. Da una parte la semplice sapidità delle cozze, il cui aspetto del muscolo ricorda vagamente la parte femminile per cui molti uomini hanno perso, perdono e perderanno il senno, e la più semplice e salutare verza viola. In effetti di verze e cavoli ce ne solo per tutti oi gusti e anche le varietà cromatiche possono contribuire alla piacevolezza di un piatto. Il riso è sempre stato un antagonista della pasta, ma da noi non è mai riuscito ad intaccarne il monopolio. Non dobbiamo dimenticare che il riso italiano oggi è un’eccellenza nel mondo e il suo consumo aiuta coltivatori eroici che portano avanti tradizioni antiche. Il piatto è delicato e saporito e per il suo abbinamento abbiamo scelto un vino non molto conosciuto. In questo caso i produttori hanno saputo trarre da un vitigno particolarmente semplice: il Trebbiano di Lugana, localmente chiamato Turbiana. Il vino dal colore accattivante si presenta con olfazione complessa di fiori, frutta e sfumature vegetali regalando pesca, ananas e cedro, avvolti da tiglio e acacia per poi offrire un balsamico mentolato. In bocca è equilibrato con alcool imbrigliato sapientemente da freschezza e sapore con retro nasale ammandorlato e piacevole. Ottimo l’abbinamento.

L’Azienda oggi è alla quarta generazione e nasce nel lontano 1920, oltre un secolo fa, e riesce a produrre vini molto interessanti pur se sotto l’etichetta di denominazione poco conosciuta. Non sempre dalle zone più conosciute escono i vini migliori così come non sempre, da piccole realtà si può gustare vini di altissimo profilo organolettico. Se passate dal lago di Garda, prendetevi un po’ di tempo per gustare vini gradevoli con un ottimo rapporto qualità prezzo. Se siete in un ristorante potete abbinarlo ad un risotto con la tinca e l’effetto non vi deluderà. Visitare questa azienda vi farà felici perché il vino mette sempre di buon umore e le aziende che provengono da una lunga tradizione sono sempre piccoli scrigni da visitare e conoscere. Se il viaggio vi pare impegnativo, potete comunque non spostarvi da casa e degustare un buon bicchiere in compagnia di amici fidati, ricordando di non eccedere per la vostra e l’altrui salute. Bonis nocet si quis malis pepercerit. 

SAC A POCHE e MONDOVINO sono due rubriche curate da Anselmo Fantoni)

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