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sabato, 21 Dicembre 2024

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Rifiuti: costi insostenibili per il Casentino

I Sindaci del Casentino prendono posizione sulla nuova gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani affidata a SEI Toscana nell’ATO Toscana Sud, secondo le forme di cooperazione indicate dalle legge regionale. Scarsa trasparenza tra soggetti a partecipazione pubblica e soggetti industriali privati nella nuova società, programmazione da rivedere, rischi di riscossione interamente a carico dei comuni, così come gli investimenti per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclo previsti.
Mentre la “ratio” della normativa di settore era quella di unificare il servizio per diminuire le tariffe, operando un’economia di scala (stiamo parlando di un servizio pubblico, interamente pagato dalle imprese e dai cittadini mediante tributo TARI) dalla proposta di corrispettivo provvisorio 2014 e dalla sua composizione emerge con evidenza che per lo svolgimento del servizio verranno proposti aumenti insostenibili durante la gestione ventennale.
Servizi aggiuntivi ed investimenti sono tutti a carico degli enti locali proponenti. Nell’attribuzione dei costi per il Casentino mancano quei principi solidaristici affermati al momento della costituzione del consorzio obbligatorio; ad ulteriore penalizzazione le aree montane del Casentino non usufruiscono delle indennità di disagio ambientale, sostengono maggiori costi per i servizi di trasporto, non hanno proprietà di impianti, tenuti inispiegabilmente fuori dal perimetro di gara, pagano morosità e rischi nella gestione delle interfacce con i terzi gestori impianti quando già fanno da esattori, accollandosi i costi per la riscossione, l’accertamento, e la copertura di residui attivi derivanti dai tributi non percepiti.
Nessun vantaggio è previsto per la riduzione dei flussi di rifiuto, anzi si dovranno sostenere le inefficienze derivanti dal sovradimensionamento delle potenzialità degli impianti esistenti.
Addirittura ci vengono addebitati gli oneri per la messa in sicurezza idraulica di strade locali (ben 6 milioni di euro per la viabilità inerente l’ampliamento della discarica di Podere Rota, soltanto perchè prescritta nell’AIA della Provincia di Arezzo).
Anche gli obiettivi regionali di raccolta differenziata (65%) e di riciclo (50%) non appaiono economicamente sostenibili. Si determinano diseconomie tali che sarà impossibile reperire tali corrispettivi in bilanci di previsione comunali la cui attendibilità è già minata seriamente dalla continue manovre finanziarie statali.
Pertanto i Sindaci chiedono all’ATO Rifiuti e alla Regione l’apertura immediata di un tavolo di concertazione, al fine di verificare la validità della perimetrazione dell’ambito, della programmazione interprovinciale e la sostenibilità economica degli obiettivi di riciclo in aree montane a bassa densità abitativa come il Casentino.
Esigono che vi sia corrispondenza tra riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani e corrispettivi richiesti, tra valorizzazione della raccoltà differenziata e benefici dal recupero, e chiedono la socializzazione degli utili del soggetto gestore.

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