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venerdì, 25 Aprile 2025

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Rifiuti: duro comunicato del Comune di Bibbiena

Il principio di garantire gli stessi servizi agli stessi costi non è stato rispettato e lungi dal preoccuparsi di far diventare una risorsa il rifiuto riciclato, attraverso la sua valorizzazione anche energetica, assente in questo processo (più redditizio selezionare il rifiuto per poi conferirlo nuovamente in discarica) la Regione Toscana ha raggiunto di sicuro un obiettivo: produrre e garantire per legge in regime di privativa un fatturato certo e un guadagno “a privati o al pubblico selezionato” attraverso il versamento di un tributo da parte di cittadini e imprese”, queste le parole contenute in una dettagliata relazione fatta dall’Assessore di Bibbiena Federico Lorenzoni e inviata all’Assemblea di ATO Rifiuti Toscana Sud che si è riunita lo scorso Giovedì 24 Marzo.

Una posizione dura quella di Bibbiena sulla gestione dei rifiuti nell’ATO Toscana Sud che ha affidato ad un gestore unico lo svolgimento del servizio secondo le prescrizioni del Piano regionale ed inter-provinciale di gestione dei rifiuti, individuato nel nostro ambito in SEI Toscana Scarl oggi srl, composta con quote variabili da soggetti a partecipazione pubblica e da una serie di partner industriali privati. A questo proposito l’Assessore Federico Lorenzoni commenta: “Se lo scopo della norma era quello di unificare il servizio per diminuire le tariffe, con SEI Toscana è stata realizzata prevalentemente una stazione appaltante, in violazione dello spirito della legge regionale e del bando di gara. Stiamo infatti parlando di un servizio pubblico, pagato a mezzo di tributo da cittadini e imprese”.

Lorenzoni prosegue la sua disanima portando l’esempio del comune di cui è assessore competente: “Al Comune di Bibbiena a fronte della somma di euro 1.766.982 corrisposta all’Unione dei Comuni Montani del Casentino per l’anno 2013 (servizio “in house” associato svolto da Casentino Servizi) vengono oggi richiesti euro 1.918.323 (154 €/ab), ben 151 mila euro in più (circa il 10 %), per svolgere il medesimo servizio di raccolta e smaltimento, ma privo degli oneri di gestione post mortem della discarica di Fortipiano e di quelli per il conferimento dell’amianto da parte di privati, prima compresi nel corrispettivo versato alla società interamente pubblica Casentino Servizi. E il principio di garantire almeno gli stessi servizi agli stessi costi? E l’economia di scala? Dove sono?”.

Lorenzoni contesta dunque una gestione che, dopo aver aumentato i costi per i comuni, non assicura “un’adeguata efficienza ed efficacia”: “Il corrispettivo per singolo comune non si riferisce direttamente alla quantità di rifiuto prodotto, tanto che i corrispettivi pro capite variano notevolmente all’interno dei comuni della stessa provincia”.

Lorenzoni contesta pesantemente non solo gli oneri per i comuni che devono anche controllare e fare da esattori oltre che da responsabili, ma anche i cosiddetti fattori di equità, solidarietà e progressiva sostenibilità in particolare per quanto concerne la raccolta differenziata (RD) nota dolente nel nostro territorio: “Gli obiettivi regionali di raccolta differenziata vigenti (65%) e di riciclo (50%) non appaiono economicamente sostenibili con siffatta gestione, permanendo una valorizzazione negativa della RD di oltre due milioni di euro l’anno, senza che vi siano penali a carico del gestore”.

Lorenzoni conclude dicendo: “E’ il costo reale del servizio che i singoli cittadini dovrebbero pagare, non un corrispettivo calcolato per garantire un fatturato minimo al gestore e ai proprietari degli impianti, indipendentemente dalla quantità di rifiuto prodotto e differenziato”.

 

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