di Melissa Frulloni – Avrete sicuramente letto la notizia (imperdibile, era su tutta la stampa locale, online e non…) relativa all’avvio, proprio in Casentino, della Scuola per Pastori o ShepherdSchool che, dopo le iscrizioni e selezioni iniziali, ha preso avvio nel mese di aprile. Il progetto è nato per creare una scuola di formazione per nuovi pastori e allevatori, con l’obiettivo di promuovere il pastoralismo nelle aree rurali e montane, contribuendo a contrastare lo scarso ricambio generazionale che affligge questo settore, in particolare in aree più marginali come quella casentinese.
La ShepherdSchool in Casentino è stata realizzata all’interno del progetto LIFE (strumento di finanziamento dell’Unione europea per l’ambiente e l’azione per il clima), ma le scuole per pastori sono già attive da tempo in molti paesi europei, quali Francia, Spagna, Portogallo e Svizzera, ma anche in altre parti d’Italia. Il progetto nasce infatti con un respiro nazionale e ha messo radici in diversi territori: Piemonte e Lombardia con “Riabitare l’Italia” e il “CREA”, in Sardegna grazie all’iniziativa del “GAL Anglona-Coros” di una “Scuola Sarda di Pastorizia” e, in Toscana, proprio in Casentino, nell’ambito appunto del “Progetto LIFE ShepForBio”.
Tutte esperienze che vedono nella SNAP – Scuola Nazionale di Pastorizia il soggetto promotore, affiancata dal lavoro di approfondimento fatto a livello nazionale con esperti di tutto il territorio, come università italiane, centri di ricerca pubblici e privati, associazioni di pastori tra cui, in maniera determinante, Rete Appia. A partire dal modello nazionale ogni progetto si è poi sviluppato sulla base delle necessità del contesto territoriale e in virtù delle diverse sfide della pastorizia locale.
Le giornalate in Casentino ci hanno abituato al fatto che i principali promotori di tutto il progetto fossero enti locali, ma come detto non è esattamente così, trattandosi appunto di un’iniziativa prima europea e poi nazionale. La ShepherdSchool prevede un percorso di formazione in grado di fornire ai partecipanti strumenti teorici e pratici di base, utili all’avvio di una nuova attività. Si terrà particolarmente conto dei temi attuali che gli ambienti montani si trovano a contrastare: gestione del conflitto con i predatori, mitigazione degli impatti climatici e valorizzazione dei servizi ecosistemici legati alla tutela della biodiversità e delle risorse.
La scuola sarà organizzata in modo da garantire una duplice offerta formativa: una parte teorica con lezioni in classe svolte da personale tecnico qualificato e una seconda articolazione di stage, di trenta giorni totali in cui i partecipanti affiancheranno professionisti delle realtà produttive nel nostro territorio. Gli aspiranti allevatori avranno alloggio gratuito nelle strutture e nelle aziende agricole dove si svolgeranno gli stage.
Si tratta di un’iniziativa davvero interessate quella promossa da SNAP che sicuramente sarà molto utile anche qui in Casentino. Essendo la nostra una zona montana marginale è sicuramente complesso trovare nuovi pastori volenterosi, disposti a rilevare attività proprio nel territorio casentinese. Speriamo che il progetto possa fornire nuove leve a questo importante settore che nella nostra vallata, così come in altre parti d’Italia, rappresenta (o meglio, potrebbe rappresentare in maniera molto più significativa) un segmento interessante di sviluppo economico.