Sindaci PD, Cgil e PD di Bibbiena replicano a Vagnoli. “Vagnoli ha ragione a parlare di conservazione delle poltrone, ma gli facciamo notare che l’unica poltrona che si conserva nel tempo è la sua”. “Vagnoli ha ragione a parlare di conservazione delle poltrone, ma gli facciamo notare che l’unica poltrona che si conserva nel tempo è la sua, quella di presidente della conferenza zonale e quella di vicepresidente della conferenza di area vasta, che gli danno lustro e visibilità – dichiarano i sindaci – forse la paura di perderle lo fa parlare in questi toni, invocando la politica, vecchia o nuova, i capi bastone e altre fantasiose teorie”. Così replicano i sindaci di Talla, Chitignano, Chiusi della Verna, Ortignano Raggiolo e Montemignaio. “La realtà è proprio quella di aver detto basta a quel vecchio sistema che ha garantito a lui la poltrona con i voti dei sindaci di centro sinistra, che ora voleva raddoppiare con i voti del centro destra, essendosi proprio nel centro destra stabilmente collocato – continuano i sindaci – l’unica cosa vecchia è il modo gattopardesco di agire e la voglia di cambiare le regole per mantenere o raddoppiare ruoli e poltrone proprio di Vagnoli. Corre poi l’obbligo di fare delle precisazioni tecniche, perché fare confusione coi termini e mistificare la realtà forse può servire a raccogliere qualche like ma di certo non fa bene ai cittadini e alle cittadine e alla verità che gli si deve. L’Unione dei Comuni non è il capofila del “distretto sanitario” , ma il capofila dell’ATS Casentino che è Ambito Territoriale Sociale, le risorse che gestisce per l’ambito sono quelle socio assistenziali (fondo sociale regionale, fondi per le famiglie, fondo povertà, ecc.) e non quelle sociosanitarie ne sanitarie che la Regione eroga alla Asl. L’unione come capofila è assolutamente coerente con un ente che eroga servizi sociali per 9 comuni e in alcuni casi per tutti i 10 comuni del Casentino. Infine – continuano i sindaci – essere capofila significa svolgere le seguenti funzioni: monitoraggi, rendicontazioni, rilevazioni statistiche e dei dati di attività. Insomma una serie di attività importanti, svolte sempre con coscienza, cura e nell’interesse dei cittadini e delle cittadine casentinesi. Per concludere sul metodo di voto della conferenza, che richiede una doppia maggioranza di teste e quote – concludono i sindaci – lo riteniamo un meccanismo sacrosanto di garanzia per evitare che le realtà più piccole siano delegittimate, favorendo il dialogo e la mediazione, e per far sì che tutti gli abitanti del casentino abbiano pari dignità, indipendentemente dalla dimensione del comune di residenza. In casentino ci sono dieci sindaci e sindache, non uno, e ciascuno ha il dovere di tutelare l’interesse del comune che gli elettori e le elettrici l’hanno chiamato a garantire”.
Acciai, Fp Cgil: “il Casentino non può fare a meno dell’Unione” Le campagne elettorali e i primi mesi dei nuovi governi locali del Casentino, hanno un “motivo” costante: mettere in discussione l’esistenza dell’Unione dei comuni. In ordine di tempo, l’ultima dichiarazione è del sindaco di Bibbiena: “Sostengo che l’unione dei Comuni sia un sistema vecchio di governo che non porta a risultati e va superato. Ce lo chiedono i tempi”. Quali tempi? Quelli della retorica e il tornaconto della propria parte politica. La verità è che l’Unione è una realtà istituzionale fatta di servizi ai cittadini e di lavoratori che con professionalità e competenza si prendono cura di questo territorio e di questa comunità. Riteniamo irrispettoso dei cittadini e dei lavoratori che ad ogni singola elezione si rimetta in discussione, per finalità esclusivamente di parte, la funzionalità di un ente che si occupa di assetto del territorio, politiche sociali, sicurezza, …. I dipendenti dell’Unione come quelli dei Comuni e dell’Asl lavorano fianco a fianco, in modo integrato e sussidiario affinché i livelli dei servizi ai cittadini siano più omogenei possibili, dalla frazione montana al fondovalle. Crediamo altresi che le amministrazioni possano convergere su un progetto comune al quale ognuno porta le proprie istanze e sensibilità, con convinzione, senza che di volta in volta gli assetti siano dettati solo dell’opportunità egoistica di aderire o meno ad una gestione associata. Non credo che il Casentino possa permettersi di stare senza Unione dei comuni, merita invece un luogo di confronto costante dove la valle cresca senza lasciare nessuno indietro”.
Conferenza distretto sanitario dei sindaci: il vecchio modo di fare politica A questa tornata il Sindaco Vagnoli se la prende con il Partito Democratico che, a suo dire, rappresenterebbe il vecchio modo di fare politica e lo fa su un tema caldo come la sanità …In primis Vagnoli si presenta in Conferenza dei Sindaci per la Sanità, riunione in cui si dovrebbero rinominare gli organi in scadenza, da presidente uscente. La poltrona per cui attacca il P.D. è perciò proprio la sua, finché non sarà nominato un nuovo Presidente. La Conferenza, che ha due organi, il Presidente ed il Comune capofila, da 15 anni è presieduta dal Sindaco di Bibbiena, prima Bernardini e poi Vagnoli. Lo era negli anni in cui il centrosinistra aveva un ampia maggioranza !! La loro era ed è tutt’ora la poltrona che denuncia Vagnoli. Il metodo di elezione dei due organi era scelto ed accettato da tutti proprio in modo da rappresentare sia i cittadini ma anche i territori ed evitare, nel caso di “novelli assi piglia tutto” come sta provando a fare Vagnoli dalla poltrona di presidente, di avere squilibri. Le scelte sanitarie fatte in questi anni vedono a capo della Conferenza il Sindaco del Comune di Bibbiena. Allora non si può esultare, come ha fatto Vagnoli, ed attribuirsi il merito della costruenda “Casa della Salute”, opera della Regione e della USL e poi scaricare esclusivamente su altri le responsabilità dei problemi durante i loro 15 anni di Presidenza. Il secondo organo: l’Ente capofila. Per garantire l’equilibrio di poteri, era stato concordato tra tutti di affidarlo all’ Unione dei Comuni. Nella riunione dell’accaparramento delle poltrone (come Vagnoli nel suo comunicato ha fatto intuire) il Sindaco uscente ha rivendicato oltre alla sua presidenza, anche la scelta dell’Ente capofila. Un corto circuito che odora molto di vecchio e per nulla di nuovo. Forse dopo 15 anni ininterrotti di presidenza era opportuno attribuire tali ruoli ad altri Sindaci o Amministrazioni Casentinesi e non sempre agli stessi ? Non così la pensa Vagnoli. La Conferenza è composta da 10 Amministrazioni comunali: 5 civiche di area centro destra (come ha riconosciuto in modo unanime tutta la stampa che si occupa di questioni locali) e 5 di centro sinistra, ma non del PD dato che almeno i Sindaci di Chiusi ed Ortignano sono di area centro sinistra, ma non sono tesserati del PD. Non si capisce allora l’ossessione del Vagnoli per il Partito Democratico e le poltrone. Il centro sinistra per garantire l’equilibrio negli anni scorsi ha garantito “la poltrona” di Presidente alla ex minoranza civica di area centro destra. Oggi Vagnoli vuole decidere tutto lui, criticando ed attaccando regole condivise da decenni. Che dire? si commenta da sé la denunzia contro la “vecchia politica” del Sindaco Presidente Vagnoli. Il verso assomiglia molto a quello del Presidente del Senato il giorno dopo delle Elezioni Regionali, dove si aspettava un’ondata nera che non c’è stata e da lì, allora, si è criticato il metodo di voto da tutti condiviso. Come a dire: “il pallone è il mio, non ho vinto ? .. e allora, o si cambiano le regole del gioco, oppure me lo porto via ! “ Non ci pare proprio che questo sia un atteggiamento ed un interesse che sta’ dalla parte dei cittadini. Questo non è amministrare la cosa pubblica.
Fernando Piantini, Segretario del Partito Democratico di Bibbiena