di Francesca Maggini – Maggio, nel culto cattolico è il mese mariano (proprio della Vergine Maria), consacrato pertanto, in modo particolare, a Maria, madre di Gesù. A questo mese, da sempre, viene associata una serie di pratiche religiose che si tramandano negli anni e per tali celebrazioni, secondo la tradizione, fu scelto proprio questo mese. Sembrano due i motivi principali: prima di tutto perché, generalmente, è il mese più caldo della primavera e vi si celebra la ricorrenza in onore delle madri e poi perché è il mese nel quale sbocciano le rose, fiori che, fin dal medioevo, sono stati considerati i fiori della verginità, della purezza, della carità e della fede, tutti elementi che rimandano al legame con Maria.
Questo mese è stato spesso caratterizzato da eventi straordinari che hanno segnato il corso della Chiesa cattolica, con apparizioni della Madonna che con parole e gesti si è rivolta ai cristiani. Anche in Casentino si raccontano teofanie, apparizione della Madonna, che hanno avuto luogo fra il XIV e XV secolo soprattutto quando, in questi luoghi, si manifestarono forze soprannaturali e la Madonna apparve per sconfiggere il male, riportare la tranquillità e la serenità. Sul nostro territorio si ricorda, prima di tutto, Santa Maria del Sasso a Bibbiena, santuario mariano, curato oggi dai domenicani, che secondo la tradizione si origina proprio da un’apparizione della Madonna su di un sasso.
Alla fine del XV secolo questo santuario divenne un punto di riferimento devozionale per la borghesia rurale, per lo più di origine fiorentina. Sorse su un luogo di culto pagano basato su un grande sasso (frammento del sasso della Verna) tempestato di coppelle, ancora oggi oggetto di culto per ringraziare di una grazia ricevuta o per chiederne una. La costruzione di questo meraviglioso complesso iniziò nel 1347 dopo che, si narra, la Madonna appare sotto forma di colomba posatasi sopra il grande sasso.
Si racconta che la Madonna apparve ad una bimba di Bibbiena mentre era intenta, insieme alla mamma a lavare panni nel torrente Vessa, uno strano miracolo che presagiva l’arrivo della Peste Nera nel 1348. Dopo quell’episodio la colomba apparì più volte, di tanto in tanto, si posava sempre su quel solito sasso che fu così considerato il punto da cui cominciare a costruire una chiesa. Grazie alle donazioni e alle elemosine della popolazione locale fu costruita una cappella dedicata alla Madonna e si racconta che da subito si verificarono molti miracoli.
Alla fine del 1400 però la chiesa fu distrutta da un incendio dovuto, probabilmente, alle moltissime candele e lumi che i fedeli accendevano di continuo, così si decise di costruire una doppia chiesa che contenesse anche il sacro sasso e un convento. Ancora oggi Santa Maria del Sasso è un luogo di culto non solo per i casentinesi ma anche per i tanti turisti che ogni anno visitano questa splendida struttura presente, più o meno, come la vediamo oggi dal 1507. Nel maggio del 1428, si racconta in alcuni manoscritti dell’epoca ci fu, nella zona dell’alto Casentino un fortissimo nubifragio. Una contadina di nome Giovanna, molto devota, in quel momento si trovava nei campi e fortemente impaurita corse a ripararsi in una piccola capanna.
Lì apparve la Madonna e in attimo la furia del nubifragio si placò, la pioggia cessò e arrivò un sole abbagliante. La contadina intimorita non vedeva bene la Madonna che però le parlò dicendole di non avere timore e di dire a tutti che su quel luogo doveva nascere un santuario a lei dedicato ma vedendola esitare le insegnò anche una preghiera a prova dell’accaduto. Così Maria prese il volo e scomparve. Poco dopo un pastore vide una gran luce sopra il luogo della precedente apparizione e Giovanna vide una colomba entrare in casa. In poco tempo si sparse la voce, tutto il paese divenne devoto e iniziò la costruzione del santuario, Santa Maria delle Grazie a Stia, che fu conclusa in brevissimo tempo. Inizialmente fu edificata solo una piccola cappella poi una chiesa e alla fine del 1600 una chiesa ancora più grande, circondata da una fattoria con fienili, granai, una casa per il contadino e altri edifici che andarono ad ampliare notevolmente l’area dell’iniziale apparizione.
Chiudiamo questo breve percorso fra le più famose apparizioni mariane del Casentino con la Madonna del Bagno nel comune di Castel Focognano, più precisamente nel paese di Salutio. Si racconta che ad una giovane pastorella apparve la Madonna con in braccio il Bambino. La pastorella, ignara di chi avesse davanti, le offrì da mangiare. Solo dopo la Madonna si rivelò e le disse di far costruire in quel posto una chiesa e un convento. Grazie alle offerte fu così fatto, vi si insediarono 12 frati che vi rimasero fino al 1655 quando dovettero abbandonare quel luogo a causa di persecuzioni contro di loro.
Negli anni la Chiesa è stata restaurata, oggi è un santuario di strada con un portico antistante caratterizzato da due basse finestre costruite appositamente per i viandanti che potevano pregare anche quando la chiesa era chiusa. Le apparizioni Mariane costituiscono da sempre motivo di grande attenzione e interesse per tutti. Per i credenti rimangono doni divini di presenza per vivere meglio la propria fede nel mondo, hanno un valore spirituale, teologico ma anche sociale.
La Madonna è apparsa, nella storia della chiesa cattolica, molte volte e ancora oggi quelle apparizioni costituiscono motivo di grande spiritualità.