di Marco Alterini – Poppi centro storico, l’antico borgo Casentinese che si estende, grosso modo, dal castello dei Guidi alla badia di S. Fedele, sta perdendo vitalità e questo nonostante sia da alcuni anni annoverato tra i “Borghi più Belli d’ Italia”. Questo meritato riconoscimento, essendo tra i paesi di epoca medioevale meglio conservati della Toscana e d’Italia, non è bastato a preservarlo da quel declino che accomuna molti centri storici del nostro paese, dovuto al cambiamento delle abitudini sociali che non vede più il borgo come il centro della vita sociale, economica e commerciale, con conseguente calo dei residenti e del numero delle attività commerciali che sono proprio il termometro della perdita di vitalità di un paese.
Poppi avrebbe bisogno di scelte coraggiose, per prima cosa il centro storico andrebbe chiuso al traffico, ma perché questo non si trasformi in un boomerang, andrebbe inserito in un progetto più ampio e articolato. Andrebbero allestiti parcheggi fuori dalle mura facilmente usufruibili, magari con l’ausilio di scale mobili, il parcheggio di prossima realizzazione, sotto il liceo scientifico, va in quella giusta direzione, ma da solo non basta, si potrebbe ancora sacrificare qualche altra area. Questo storico paese dispone di attrazioni storiche e architettoniche, ma anche questo non basta, purtroppo, o per fortuna, viviamo in una regione e in una nazione che è la più ricca del mondo per offerta turistica storica e artistica e ci sono luoghi oggettivamente più attrattivi di Poppi da questo punto di vista.
Abbiamo già realizzato una mostra temporanea di opere d’arte in collaborazione con il museo degli Uffizi di Firenze e potremmo provare a trasformare questa esperienza in un museo permanente e magari ripetere l’esperimento anche con altri musei. In Casentino la maggiore peculiarità turistica è rappresentata dall’aspetto naturalistico, faunistico e della biodiversità, con tutti i prodotti tipici che ne derivano uniti alla possibilità di fare sport all’aria aperta e che vede nel Parco delle Foreste Casentinesi il fulcro. Poppi potrebbe offrire pacchetti turistici che abbinano alla visita di un borgo, tra i meglio conservati, la possibilità di degustare prodotti tipici locali nelle aziende del posto, insieme a visite del Parco, magari in bicicletta o a cavallo, organizzate dalle stesse aziende, esistono già strutture e associazioni che si possono occupare di questo.
Del resto non bisogna inventare niente di nuovo, esiste già l’esempio del “Town Centre Management” nel nord Europa, progetto pienamente riuscito per il recupero dei centri storici, al quale possiamo attingere. Su questa linea, in modo che a Poppi aprano nuove attività, queste vanno incentivate con alleggerimenti fiscali e normativi e, sempre seguendo l’esempio del nord Europa, può essere conveniente cercare di introdurre, grazie ad incentivi, anche uno o più soggetti dei grandi Brand del franchising, perché è dimostrato che, nel giusto numero e dimensione, è più quello che portano dal punto di vista attrattivo di quello che tolgono. In questo contesto le attività del centro storico dovrebbero confluire in una società, che renda le scelte unitarie di indirizzo e promozionali, più vincolanti rispetto ad un semplice accordo verbale, un po’ quello che avviene per i negozi della galleria nei centri commerciali.
Per fare quanto detto fin’ora è necessario l’apporto delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni, sono loro a dover far partire un progetto di questo genere e a coinvolgere successivamente i privati, del resto il progetto dei “Centri Commerciali Naturali 2.0” della regione Toscana andava in questa direzione, ma si è arenato, probabilmente a causa dell’era Covid, ed ancora attendiamo che venga ripreso.
Nel frattempo a Poppi abbiamo notizia che sta partendo un interessante progetto per rivitalizzare il borgo, iniziativa che parte dal basso, cioè dai commercianti di Poppi e che a visto successivamente l’appoggio della pubblica amministrazione e della Pro Loco. Si tratta dei temporary stores, cioè della possibilità di aprire a Poppi centro storico negozi stagionali, diciamo tra giugno e settembre, favorendone l’apertura con alleggerimenti normativi, e qui entra in gioco la pubblica amministrazione. Sono già stati individuati 8-10 fondi disponibili che non necessitano di grossi lavori per adeguarli al commerciale, visto che sono tipici ambienti rustici, pareti in pietra a vista e soffitti a botte, per intendersi non necessitano di imbiancatura, basta una pulizia e un minimo di arredamento in riferimento al prodotto venduto, inoltre i locali individuati sono già provvisti di utenza elettrica e possono anche essere occupati singolarmente da più di un’attività, quando compatibili.
I negozi stagionali sono per ora dislocati nell’area più vicina al castello cioè tra via Rilli Orsini, via Soldani e via Cesare Battisti, ma non è detto che non se ne possa aumentare il numero andando ad occupare altre aree, questo in base alle adesioni, adesioni che sembrano già numerose. L’iniziativa è stata pubblicizzata sulla stampa e principalmente sui social, dove viene riportata una mail, tramite la quale gli interessati possono aderire o avere maggiori informazioni, risponde un esperto commerciale e fiscale che indica anche quali sono gli adempimenti normativi da fare per aprire il temporary a Poppi.
Nel periodo estivo, durante l’apertura dei temporary stores, saranno affissi in numerosi punti del centro storico, dei barcode, tramite i quali il turista potrà avere le informazioni storico turistiche sul borgo che sta visitando, questo attuato in collaborazione con il liceo turistico di Poppi, a dimostrazione di come tutta la società poppese sia coinvolta in questo lodevole progetto che sta suscitando curiosità ed interesse in tutta la vallata.
Questa iniziativa dimostra come Poppi sia un centro storico ancora vitale che non vuole arrendersi al declino, i commercianti, che sono i primi promotori di questa iniziativa, si augurano che alcune, se non molte, delle attività che aderiranno all’apertura temporanea, decidano, poi, di stabilirsi a Poppi in pianta stabile,contribuendo alla rinascita di questo borgo che merita di divenire un punto di riferimento per il flusso turistico della Toscana, portando benefici a tutta la vallata e, in primo luogo, anche all’adiacente Centro Commerciale Naturale di Ponte a Poppi, con la possibilità di intraprendere future iniziative comuni.
Per concludere, questo progetto, con tutte le possibili ripercussioni, dovrebbe stimolare anche la pubblica amministrazione a fare in modo che non sia fine a se stesso, ma sia, magari, l’inizio di un disegno più ambizioso e qui ritorniamo ai Town Centre Management o Centri Commerciali Naturali 2.0 che dir si voglia.