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lunedì, 28 Aprile 2025

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Testamento biologico. La storia di Luca che lo ha sottoscritto per primo a Bibbiena

di Melissa Frulloni – “Sottoscrivere un testamento biologico in Italia per le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), adesso, significa decidere, in un momento in cui si è ancora capaci di intendere e volere, quali trattamenti sanitari si intenderanno accettare o rifiutare nel momento in cui subentrerà un’incapacità di intendere e di volere.”
Questo è quanto si legge nel sito dell’Associazione Luca Coscioni che si batte, nel nostro Paese, per un pieno riconoscimento legale delle disposizioni anticipate di trattamento.
Ci siamo addentrati in questo complesso e articolato mondo, spinti da un nostro lettore che ci ha contattato per raccontarci la vicenda che lo ha visto coinvolto per primo, nel Comune di Bibbiena, nella sottoscrizione di un testamento biologico. Luca, nome di fantasia per il nostro intervistato che preferisce restare anonimo, vive a Bibbiena e dopo aver maturato un serie di riflessioni personali sul tema ha deciso di informarsi sulle possibilità che offriva, in questo ambito, il suo Comune. Così, dopo essersi documentato anche presso l’Associazione Luca Coscioni ha deciso di agire e sottoscrivere il proprio testamento biologico.
È la stessa Associazione che offre, sul proprio sito associazionelucacoscioni.it, la possibilità di scaricare il modello base da compilare.
Luca si è fatto aiutare dal proprio medico di base, volendo essere sicuro della giusta compilazione del suo testamento e così ha espresso la volontà di “essere libero di interrompere in qualsiasi momento forme di respirazione meccanica anche invasiva” e che non vuole “essere nutrito o idratato artificialmente.”
“Quando mi sono recato in Comune per far protocollare, all’Ufficio di Stato Civile, il modello che avevo compilato, sono rimasti tutti sbalorditi, certo non capita tutti i giorni di registrare un testamento biologico, anzi per il Comune di Bibbiena sono stato il primo a registrare questa volontà. La considero una grande conquista, un primo passo verso l’eutanasia e poi per il suicidio assistito; questa è solo una piccola apertura in un Paese cattolico come il nostro.”
Come avete letto l’iter per depositare il proprio testamento biologico è davvero facile e veloce e così, lo scorso 4 giugno, Luca ha potuto esprimere le sue volontà.
Quello che, infatti, lo aveva fino ad ora scoraggiato a compiere questo passo, di cui comunque è sempre stato certo e sicuro, era la precedente legge che regolamentava il testamento che imponeva, infatti la presenza di un notaio, ma soprattutto di testimoni per compiere l’atto. I fratelli di Luca, spaventati dal fatto di dover dare indicazioni per lui nel caso del bisogno si erano tirati indietro e Luca era rimasto senza qualcuno che potesse testimoniare la veridicità del suo testamento. La Legge che regolamenta le Dichiarazioni Anticipate nei Trattamenti sanitari (DAT) è la n.219 del 2017, alla quale si è aggiunta la Circolare 01/2018 del Ministro Minniti che fornisce le prime indicazioni operative per gli ufficiali del Governo presso i Comuni. La legge è composta da 8 articoli e sancisce il diritto costituzionale a sospendere le cure, e a farlo anche attraverso un testamento biologico. In pratica riconosce il diritto a decidere per sé nel caso in cui a un certo punto si sia impossibilitati a farlo.
“Ho maturato questa scelta negli anni, soprattutto vedendo intorno a me persone ansiane, malate, completamente a carico di altri, con una qualità della vita bassissima, magari incapaci di muoversi o di parlare, di esprimere le loro emozioni…. Io non voglio tutto questo! Non voglio essere un peso per la mia famiglia e quando sarà il momento voglio andarmene tranquillo, senza accanimenti… Non voglio dipendere dagli altri e far soffrire chi mi sta intorno per la mia situazione. È per questo che sono sia favorevole all’eutanasia, sia al suicidio assisto che puoi compiere anche da sano, quando non hai più voglia di vivere o reputi che sia giunto il tuo momento. Come ha fatto un grande scienziato australiano che è andato in svizzera, alla rispettabile età di 104 anni, per compiere questo gesto.”
Luca porta sempre con se il suo testamento e ha lasciato detto alla sua famiglia quali sono le sue volontà, anche se non ha nominato un fiduciario, previsto nel modello, che lo rappresenti difronte a medici o in ospedale. Sicuramente questo è un aspetto da approfondire per garantire a tutti coloro che sottoscrivono il testamento la sua reale applicazione.
Una scelta coraggiosa quella di Luca che con consapevolezza ha deciso di compire questo passo. Nuove disposizioni che aprono, anche in Casentino, la strada a chiunque voglia esprimere la propria volontà sui trattamenti sanitari.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 296 | Luglio 2018)

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