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sabato, 21 Dicembre 2024

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Testimonianze dei lavori pubblici degli anni Cinquanta

di Terenzio Biondi – Finita la guerra, che aveva portato dappertutto tante atrocità e tanta miseria, ricominciò la vita anche nella nostra vallata. Ricominciò il lavoro e in tutto il Casentino fiorirono tanti cantieri, i cantieri dei lavori pubblici. Dei lavori pubblici realizzati intorno agli anni cinquanta rimangono ancora oggi alcune, anzi tante testimonianze. Non mi riferisco a testimonianze orali, ma a testimonianze più concrete, vere, scritte. Sì, scritte sulla pietra. I pescatori che frequentano i torrenti casentinesi le conoscono bene, perché si trovano soprattutto in prossimità dei vecchi ponti lungo i torrenti.

Io sono particolarmente affezionato a due di queste testimonianze, una sulla riva del Fosso Roille e l’altra sulle rive del Torrente Capraia, per un motivo molto semplice: a pochi metri di distanza ci parcheggio il fuoristrada quando vado a pesca in quei corsi d’acqua. Quando vado a pesca nel Roille di solito lascio l’auto poco a monte di Becarino, presso il bivio per Loscove. C’è un piccolo tabernacolo, sul ciglio della strada, con l’immagine della Madonna assorta in preghiera davanti al piccolo Gesù.

E subito sotto una lastra di marmo su cui è scritto: QUESTA STRADA È STATA COSTRUITA PER INIZIATIVA E COSTANTE INTERESSAMENTO DEL MINISTRO ON. AMINTORE FANFANI DALLA COOPERATIVA DI LAVORO DI LIERNA. ANNO 1949

Già, l’aretino Amintore Fanfani era in quel periodo ministro dei Lavori Pubblici; lui che amava tanto il Casentino e che trascorreva sempre le sue vacanze in quel di Camaldoli, a Metaleto, insieme alla moglie Bianca Rosa. E ancora oggi è ricordato da tanti anziani che facevano parte delle cooperative di lavoro sorte in quegli anni in tutti i borghi casentinesi. Ma se guardiamo meglio il piccolo tabernacolo noteremo, sopra l’immagine della Madonna, una scritta quasi cancellata dal passare del tempo: GIOVENTÙ FEMMINILE DI AZIONE CATTOLICA.

Proprio così: Gioventù Femminile. Perché a quei tempi in tutte le associazioni erano rigorosamente distinte le sezioni femminili dalle maschili; così avveniva pure nelle scuole e addirittura all’asilo (classi femminili e classi maschili, rarissimamente classi miste). Femmine da un lato e maschi dall’altro. Dopo pochi anni il mondo cambiò. Quando vado a pesca nel Capraia parcheggio in genere l’auto poco a monte di Talla, appena oltrepassato il Ponte di Gambone presso il Molin di Roso, alla fine della Zona di Protezione.

Da lì prende inizio la Strada dei Ciliegi, così chiamata perché un’infinità di ciliegi costeggiano la strada da Talla a Pontenano, ciliegi tutti piantati al momento della costruzione della strada. C’è un piccolo tabernacolo, posto in cima ad un muretto ad angolo sul ciglio della strada, con l’immagine della Madonna e una scritta suggestiva: REGINA PACIS ORA PRO NOBIS E subito sotto una grossa pietra con inciso a grandi caratteri: STRADA DEI CILIEGI 1952

Naturalmente il ministro dei Lavori Pubblici era sempre l’aretino Amintore Fanfani. Peccato che il passare degli anni e l’edera rampicante che s’infiltra tra le pietre del muretto provocandone la caduta abbiano causato vistosi danni a questa piccola fantastica testimonianza dei lavori pubblici del dopoguerra.

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