di Melissa Frulloni – Accade spesso che la nostra vallata sia costellata di aziende, attività imprenditoriali, realtà in forte espansione di cui non sappiamo assolutamente nulla, ma che invece rappresentano le eccellenze del territorio, riuscendo a portare in giro per l’Italia, e a volte per il mondo, il nome del Casentino.
È con queste premessa che abbiamo voluto accendere i riflettori su TLF, la storica azienda casentinese che offre soluzioni di arredo urbano e giochi inclusivi per parchi e aree ludiche.
Anche se dopo la nostra intervista a Carlo Paci, amministratore unico dell’azienda e giovane imprenditore che ha preso le redini di questa interessante attività casentinese, abbiamo scoperto che TLF è molto, ma molto di più.
Con lui abbiamo anche ripercorso le tappe della storia dell’azienda che purtroppo, nel recente passato, ha vissuto momenti bui che hanno tenuto in apprensione molti lavoratori casentinesi.
“È stato il mio babbo a propormi di entrare a far parte di una cordata di imprenditori impegnati per il rilancio di TLF, per scongiurare la chiusura e la perdita di questa eccellenza del territorio.” Ci spiega Carlo. “Nel 2016 quando l’azienda versava in acque torbide, la proprietà voleva mettere in campo strategie proprio per evitarne la chiusura e la cordata voleva proprio garantire una seconda vita all’azienda. Il percorso è stato complesso, volevamo raggiungere una accordo con il tribunale per andare in continuità e non chiudere, ma abbiamo trovato la strada sbarrata. Così nel 2017 l’azienda ha chiuso e la riapertura non è avvenuta purtroppo in maniera conseguenziale. Siamo ripartiti nel gennaio 2018, 4 mesi dopo il fallimento, e questo ha comportato non pochi problemi; la rete commerciale si era disgregata, così come molti collaboratori esterni si erano rioccupati trovando nuovi impieghi. Per questo la ripartenza è stata faticosa, ma come sempre accade quando si mette anima e corpo in quello che si fa, gli sforzi alla fine sono stati tutti ripagati. L’azienda oggi è in fortissimo rilancio; nell’ottobre del 2021 abbiamo anche riacquisito tutti gli immobili e dopo un anno di proprietà esclusiva dell’azienda (gli altri soci sono stati tutti liquidati e la proprietà è rimasta unicamente a me) si iniziano a vedere grandi risultati.”
Carlo ci tiene a sottolineare che tutto questo non sarebbe stato possibile senza delle figure davvero essenziali che lavorano in azienda; definisce TLF una grande squadra che lavora all’unisono.
“Il nostro è un fatturato importante, lavoriamo con le pubbliche amministrazioni, con gli 8000 comuni italiani, ed è per questo che mi servono alti profili per farmi consigliare e sostenere al meglio. Ma sono fondamentali anche i ragazzi della produzione, le ragazze del commerciale, l’ufficio tecnico; ognuno fa la sua parte, ognuno è un tassello di qualcosa di più grande e solo insieme stiamo riuscendo a raggiungere risultati davvero eccellenti.” Ha continuato Carlo. “Ho una formazione lontana da questo mondo, ma oggi non vorrei essere da nessun altra parte. Questo è un lavoro bellissimo, ricco di stimoli, mai uguale a se stesso, che richiede creatività, idee, ingegno. In TLF siamo lanciatissimi, proiettati verso il futuro, con in campo tantissimi progetti che mantengono comunque ben centrato quello che è il focus dell’azienda.”
Ma vediamola più da vicino l’anima della TLF; con Carlo facciamo un giro per l’azienda e la cosa che colpisce è sicuramente la bellissima struttura in legno di uno dei capannoni. Sì, perché è il legno l’assoluto protagonista di tutta la loro produzione. È il materiale con cui viene creato l’arredo urbano e tutti i componenti delle aree giochi per bambini che oggi più che mai devono tener conto di una serie di necessità e devono dare risposte in termini sia di socializzazione che di inclusività. Dicevamo il legno; la TLF cerca di utilizzare quello legato al territorio e negli ultimi anni si è sforzata di dar vita anche ad una filiera corta che coinvolge ben 30 aziende casentinesi; dalla materia prima, alle lavorazioni, fino alla meccanica di precisione.
È una delle poche aziende che segue la produzione in tutte le sue fasi, i giochi sono realizzati internamente. L’intervento di TLF è completo e va dalla costruzione del gioco, all’installazione, fino alla sistemazione dell’intera area ludica. Questo è un settore in continuo divenire e sono fondamentali lo studio e la progettazione per cerare giochi che sappiano rispondere alle esigenze più diverse.
Il Covid ha cambiato molto la nostra idea di socializzazione e oggi le aree gioco sono diventate punti d’incontro davvero importanti ed essenziali sia per i bambini che per le famiglie; spazi aperti, sicuri, in cui i più piccoli possono giocare, imparare, fare amicizia e dove i genitori possono parlare, confrontarsi, tornare a socializzare.
TLF ha progettato un parco giochi ideale, un prototipo in cui è possibile trovare tutto ciò che serve, tutto ciò che è necessario per permettere ai bambini e alle loro famiglie di vivere al meglio e in sicurezza questo tipo di aree. Ecco allora che la parola d’ordine diventa inclusività, una caratteristica essenziale che però l’azienda ha voluto studiare e interpretare nel suo aspetto più profondo e per riempirla concretamente di significato.
“Fino ad oggi, quando si parlava di gioco inclusivo, ci si riferiva ad un gioco per bambini normodotati adattato alle esigenze di bambini con handicap motori, generalmente in sedia a rotelle, oppure al massimo si poteva pensare a soggetti ipovedenti. Difficilmente i giochi venivano studiati per rispondere ad altre disabilità, come ad esempio i deficit cognitivi, quando invece sappiamo che purtroppo sono moltissimi e che la parola disabilità include un mondo davvero vasto di problemi e diversità. Così abbiamo pensato di ribaltare questo paradigma: i nostri giochi sono pensati prima di tutto per rispondere alle esigenze dei bambini con disabilità, quindi, di conseguenza possono essere utilizzati anche dai bambini normodotati. Crediamo che questo cambiamento di approccio sia fondamentale per creare aree ludiche davvero inclusive. Per fare tutto ciò ci stiamo avvalendo di professionisti, da pedagogisti a terapisti, persone che conoscono in modo approfondito la materia e sanno quali risposte è importante dare.” Ci spiega Carlo.
Il “parco tipo” di TLF è un’area ludica a tema, in cui si privilegia una tipologia di giochi piuttosto che un’altra; il parco può essere musicale, con giochi studiati per far approcciare i bambini ai suoni, oppure può essere sportivo, con il cesto del basket ad esempio, o ancora botanico, con fioriere o piccoli orti, utilissimi nelle grandi città, dove il verde scarseggia, che permettono ai bambini di imparare a riconoscere le piante o scoprire essenze e fiori. Ogni elemento che compone l’area gioco di TLF è in legno, un materiale ecologico e salubre per natura; l’azienda utilizza quello certificato, che risponda ad alti standard e controlli di qualità.
Ma nel prototipo di TLF c’è anche il fasciatoio coperto per cambiare i bambini più piccoli e la fontana con una pedana rialzata che permette ai bambini di non bagnarsi ogni volta che vogliono bere.
“Sembrano piccolezze, ma sono tutte accortezze che permettono alla comunità di vivere il parco in maniera ottimale, dettagli che fanno la differenza e che rendono davvero fruibile, per tutti e su tutti i livelli, l’area gioco.” Ha continuato Carlo.
Nell’ultimo periodo TLF ha collaborato con amministrazioni per progetti importanti come quelli studiati per le città di Roma e Torino. Proprio qui infatti è stato inaugurato un innovativo skate park, mentre a Roma, alla presenza del sindaco Appennino, nella suggestiva cornice dei giardini di Colle Oppio, tra il Colosseo e la Domus Aurea, è stata inaugurata la prima di 15 aree ludiche che TLF sta realizzando nella capitale.
TLF sta ricercando quel prezioso equilibrio tra innovazione e tradizione, durabilità dei prodotti e valorizzazione delle professionalità locali. Muovendosi concretamente verso il rispetto dell’ambiente; come i loro mitici “cestoni” per i rifiuti che potete trovare in tantissimi comuni casentinesi, ma anche in moltissimi borghi italiani, davanti all’Ariston di Sanremo, nonché all’estero, ad Ibiza per esempio. Arredo urbano che valorizza veramente i luoghi in cui viene posto: “Questi “cestoni”, brevetto TLF, sono indistruttibili, un esempio concreto di economia circolare! Possono essere ricondizionati e rigenerati e tornano come nuovi.” Conclude Carlo.
TLF è stata un’interessante scoperta e siamo convinti che aziende come questa debbano essere preservate ed aiutate dagli enti locali, proprio perché hanno sulla vallata un impatto sociale, ambientale, lavorativo e non per ultimo di immagine, estremamente positivo.
Sicuramente TLF rappresenta un virtuoso esempio di eccellenza del “made in italy” (e made in Casentino!) a filiera corta che merita di essere riconosciuto e apprezzato.