Egregio direttore, L’idea che da più parti è circolata, in questi giorni, relativamente al decentramento di opere d’arte dei grandi musei fiorentini inutilizzate e giacenti nei depositi, credo sia un’ottima idea. Le proposte avanzate dal Comune di Livorno, dal Comune di Arezzo, dal Comune di San Giovanni Valdarno, con relativa autocandidatura in funzione della creazione di succursali più o meno grandi degli Uffizi (qualcuno ha parlato di Uffizi Due in riferimento ad analoga esperienza del Louvre in Francia) non solo vedono la mia condivisione ma mi spingono, sia pure nel piccolo di un ente delle dimensioni di quello di Poppi, ad avanzare anche la candidatura del mio comune ad ospitare una sezione di opere e/o reperti artistici all’interno di un contesto peraltro prestigioso come il Castello dei Conti Guidi di Poppi.
A proposito del quale faccio due considerazioni:
– la prima è che si tratta di una struttura che, con i suoi 30.000/35.000 visitatori annui, è una delle più visitate dell’intera provincia di Arezzo;
– la seconda è che, pur con questi numeri, la struttura (intesa come spazio museale) abbisogna di una decisa riqualificazione dell’offerta, dal momento che la attuale scarsità di risorse economiche a disposizione degli enti locali non ci permette più l’allestimento di mostre temporanee di prestigio.
Una soluzione a questa situazione (che a lungo andare è in grado di pregiudicare il mantenimento dei flussi di visita) potrebbe venire, appunto, da un potenziamento dell’offerta museale quale quella che verrebbe garantita dal “prestito” di opere presenti nei depositi del Polo Museale Fiorentino che, in tal modo, potrebbero uscire dall’oblìo e contemporaneamente contribuire a rilanciare la “domanda” turistica a favore del castello di Poppi e dell’intero Casentino.
E, dal momento che ci sono, mi permetto di avanzare anche un’idea: la vocazione più giusta per una struttura come il Castello dei Conti Guidi di Poppi, è, ovviamente, quella legata al tema della Battaglia di Campaldino, avvenuta ai piedi del castello stesso l’11 giugno 1289, all’interno di un contesto più generale che è il tema della “guerra nella Toscana medievale”, progetto museale-didattico a cui stiamo lavorando. In questo senso assai opportuno sarebbe, magari, poter disporre di opere sul tema delle battaglie storiche che so essere presenti nei depositi degli Uffizi e di altri musei fiorentini. Ed ho pure una opzione di riserva: qualora la prima ipotesi non fosse possibile, mi permetto di avanzare l’ipotesi di un “prestito” di opere del manierismo fiorentino che sarebbero ottimamente collegabili a due artisti (Francesco Morandini detto “il Poppi” e Jacopo Ligozzi) già ampiamente presenti nelle chiese del paese e di cui in passato il Castello ha ospitato grandi mostre.
Concludo questo mio appello presentando altre due credenziali, se così si può dire: già nel 2001 il Castello di Poppi ospitò una mirabile mostra dedicata al “Seicento”, visitata da migliaia di turisti e cittadini ed assai apprezzata anche dalla critica, dimostrando una “vocazione” museale naturale.
Ancora più indietro nel tempo, mi permetto infine di ricordare che dal 1940 al 1945, in piena guerra, il Castello di Poppi ha ospitato in alcuni suoi locali sotterranei, centinaia di capolavori di Uffizi, Accademia e Bargello, qui ricoverati per salvarli dai bombardamenti a Firenze. Pochi lo sanno, ma per 5 anni la Venere del Botticelli, la Sacra Famiglia di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffaello sono sati ospiti proprio del Castello che fu dei Guidi, a Poppi. Approfitto per invitarLa comunque a Poppi, sarà Nostro gradito ospite, Le auguro di cuore un buon lavoro per l’impegno comune volto a valorizzare queste meravigliose realtà.
Gradisca i miei cordiali saluti.
Dr. Carlo Toni, Sindaco di Poppi
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