L’entusiasmo e la grinta con cui il Vicesindaco di Bibbiena, Francesca Nassini, sta affrontando il problema del turismo in Casentino ci piace e ci fa ben sperare che questa legislatura possa portare qualche novità positiva. Lavorare con tour operator su target precisi di possibile pubblico, in questo caso straniero, è metodologicamente una scelta giusta.
Nella speranza che il progetto si realizzi e che finalmente il Casentino diventi una realtà appetibile anche per turisti americani, vorremmo aggiungere qualche osservazione e, modestamente, qualche suggerimento. Sempre che l’arch. Nassini non si offenda.
I contatti con tour operator, e con gli operatori turistici Casentinesi , per la predisposizione e l’offerta di pacchetti appetibili non è la prima volta che vengono tentati, sia a livello provinciale che casentinese. Tra l’altro la creazione del Consorzio Casentino turismo e Sviluppo aveva proprio questo tra i suoi scopi prioritari. Si è detto che la provincia d Arezzo, e tanto più il Casentino da solo, erano realtà troppo piccole per interessare un tour operator a livello internazionale. Soprattutto le nostre strutture ricettive, i nostri operatori, non erano “culturalmente” (nel senso di cultura dell’accoglienza) preparati ad un lavoro collettivo coordinato che corrispondesse ai target di un turismo moderno gestito dai grandi tour operator. (un breve giro sui siti specializzati in internet mostra con evidenza la scarsa competitività dell’offerta ricettiva casentinese). Può darsi che oggi le cose siano diverse. Comunque è certo che per lo meno è necessario parlare di Casentino, non solo di Bibbiena. E uno dei presupposti per la riuscita è il sostegno convinto di tutte le amministrazioni locali (oltre a quello, ovviamente, degli operatori). Questo implica la necessità che Bibbiena recuperi un serio rapporto di collaborazione istituzionale con gli altri comuni e con il Parco nazionale (che purtroppo vediamo sempre più dimenticato) e decidano insieme anche le sorti del Consorzio.
Il Vicesindaco di Bibbiena prenda l‘iniziativa politica e diventi protagonista di una azione di coordinamento e di recupero di rapporti. Anche per evitare inutili e dannosi doppioni di iniziative parallele. Non l’aveva poi annunciata il sindaco Bernardini nella seduta di insediamento una iniziativa di questo genere?
Giustamente il Vicesindaco si è posto il problema della formazione degli operatori, almeno dal punto di vista linguistico (forse varrebbe la pena di ampliare il campo formativo) . Formazione necessaria se si vogliamo rapporti con l’estero. Leggiamo che ha preso accordi con un a agenzia privata per la realizzazione di corsi. Ci dispiace che l’Amministrazione di Bibbiena dimentichi che proprio a Bibbiena ha sede il CTP per l’EDA (Centro territoriale Permanente per l ‘educazione degli adulti ), presso l’ITIS Fermi, che ha questo compito istituzionale e che da anni organizza con successo questo tipo di corsi e, se pur sempre più ridotti, ha anche appositi finanziamenti. Crediamo che un rapporto di collaborazione istituzionale sarebbe stato un segnale importante di come le istituzioni, tutte insieme, possono mettersi al servizio delle esigenze dei privati, risolvendo anche alcuni loro problemi. Inviteremmo il vicesindaco a prendere in considerazione questa ipotesi di lavoro.
Infine, proprio per i problemi affrontati in questo settore e per l’ipotesi progettuale proposta, vorremmo tornare a suggerire di inserire in questa prospettiva il recupero di San Lorenzo, che potrebbe essere proprio la struttura di base e di supporto a tutto il progetto nel futuro.
SEL ha già nel passato elaborato proposte in questa direzione, assieme a professionisti e studiosi. Senza alcuna pretesa di dare suggerimenti all’efficiente Assessore…chissà che un confronto non possa essere utile.
Luca Tafi – SEL Casentino