Pensate al Canile come a una Famiglia. Pensate ai punti fermi della vostra, all’importanza di averli con voi, di saperli comunque, in qualche modo, sempre intorno. Perché nella nostra è come se non ci fossero più. Una nebbia di dispiacere ha coperto questi ultimi mesi tristi e spenti, un temporale di dolore ci ha resi nudi, perdita dopo perdita. Due cuori enormi hanno smesso di battere lasciandoci un poco orfani. Ancora.
Hannibal e Zeno non erano soltanto cani, erano colonne portanti di un quotidiano fatto di solitudini che si incrociano per sciogliersi in carezza. Due anime che la vita ha dovuto render forti, due storie atroci che li hanno fatti arrivare in Rifugio senza nessuna fiducia nel genere umano. E come biasimarli.
Ma poi. Ma poi certe piccole e preziose cure son bastate per fargli sciogliere le armature che per sopravvivenza stavano stringendo i loro cuori. E da quel momento è stata festa ad ogni corsa nel bosco, ad ogni tuffo nell’acqua, ad ogni coccola goduta e fino in fondo cercata. Resta il devastante rimpianto di non avergli potuto trovare una famiglia adeguata alla loro indole. Avevano sofferto troppo, il loro carattere ne aveva risentito, non chiedevano altro che spazio e rispetto, e almeno quello, da noi, lo avevano conosciuto, forse per la prima volta.
Quando Zeno è arrivato, nel 2015, duro con se stesso e con il mondo, non avremmo mai immaginato di vederlo sereno e affettuoso. Ora, tutto quello che ci resta di lui, invece, è il ricordo di quelle corse a perdifiato rincorrendo bastoni, o di quei bagni in una piscina che sembrava piccola, tanto grande era lui. Ci resta, soprattutto, il ricordo di quel suo aspettarci al cancello seduto, porgendo il musino gigante prima a destra e poi a sinistra, per farsi stroppicciare le guanciotte anche dai buchi della rete.
Hannibal, invece, aveva nel nome la sua storia. Lo avevano trovato nella campagna di Pieve a Socana nel 2018, legato con cinghie e funi strette, la museruola fatta di lacci e nastri intrecciati. Totalmente immobile, condannato a morte. Un passato di violenze e abusi, solchi nella carne viva e in eterno dentro all’anima. C’è voluto tempo, c’è voluta comprensione, c’è voluto solo amore e devozione, per renderlo l’Hanny che a noi oggi rimane. L’Hanny che ti strappava risate di vita, quando lo vedevi così grosso, scuro e cupo giocare senza sosta con quei maialini di gomma sonanti. Quello delle passeggiate lunghe e lente fatte con in bocca qualche pupazzetto troppo prezioso da lasciare per il ritorno.
Poi l’ombra della malattia, l’impotenza e l’incredulità nostra. Via, sono volati via a distanza di troppi pochi giorni l’uno dell’altro. Non eravamo preparati, non lo saremo mai. Ogni Amico che ci ha lasciato ha creato in ognuno di noi voragini che non conoscono cura, ma con Hannibal e Zeno un terremoto ci ha scompensato il cuore.
Alla riconoscenza di averli avuti compagni di strada, si unisce un silenzioso disumano urlo di dolore. A loro, meravigliosi indimenticabili Guerrieri, arrivi il nostro omaggio d’amore. Nadia
Canile intercomunale di San Piero in Frassino http://canilicasentino.blogspot.com Per info: 347.5421554 – orario di apertura al pubblico: Sab. e Dom. dalle 10,00 alle 12.00